Legislatura: 18Seduta di annuncio: 239 del 15/10/2019
Primo firmatario: CARETTA MARIA CRISTINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 15/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 15/10/2019
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Partecipanti allo svolgimento/discussione INTERVENTO PARLAMENTARE 16/10/2019 GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 23/10/2019 PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE ILLUSTRAZIONE 13/11/2019 PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 13/11/2019 PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE DICHIARAZIONE VOTO 13/11/2019 PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 13/11/2019 VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE PARERE GOVERNO 13/11/2019 L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/10/2019
DISCUSSIONE IL 16/10/2019
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/10/2019
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 23/10/2019
DISCUSSIONE IL 23/10/2019
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/10/2019
DISCUSSIONE IL 13/11/2019
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 13/11/2019
ACCOLTO IL 13/11/2019
PARERE GOVERNO IL 13/11/2019
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 13/11/2019
CONCLUSO IL 13/11/2019
La XIII Commissione,
premesso che:
il settore agrumicolo rappresenta per il nostro Paese un comparto chiave per l'intera filiera agricola. L'Italia rappresenta, infatti, il terzo Paese dell'area mediterranea nella produzione di agrumi, oltre ad essere il dodicesimo a livello mondiale. Nel 2018 si è stimata una produzione di circa 800 mila tonnellate di agrumi. In base ai dati Istat 2018, la superficie coltivata ad agrumi si aggira intorno ai 144.970 con una produzione di 2,63 milioni di tonnellate. L'Italia è il 13° esportatore ed il 10° importatore di agrumi al mondo;
il settore agrumicolo, che vale tra i 60 e gli 80 milioni di euro annui e che si avvale di diverse migliaia di giornate dei lavoratori agricoli, è però ad oggi a forte rischio. L'agrumicoltura italiana, nelle sue connotazioni, si caratterizza per una marcata polarizzazione nelle regioni meridionali della penisola e nelle isole, pur non mancando areali di coltivazione, di interesse non trascurabile, al di fuori di questi territori (Liguria, Lombardia e altre regioni);
i sopralluoghi effettuati nelle principali aree produttive del sud Italia, cioè Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata, hanno registrato la mancanza del 70-80 per cento della produzione di clementine. Il drastico calo produttivo ha interessato tutte le diverse varietà, tanto le precoci quanto le tardive, sull'intero calendario di commercializzazione. Il comparto agrumicolo nazionale, nell'ultimo ventennio, è stato interessato da notevoli cambiamenti che hanno coinvolto sia l'offerta sia la domanda. Tali mutamenti, hanno riguardato l'aumento dei prezzi reali del lavoro e degli input impiegati, l'inasprimento delle politiche fiscali e previdenziali ed una marcata riduzione dei prezzi alla produzione. Le difficoltà del comparto sono andate accentuandosi soprattutto negli ultimi anni, sconfinando in situazioni di pesante squilibrio tra costi e ricavi, soprattutto nella fase produttiva;
la gravissima situazione che riguarda in particolare le clementine sta compromettendo la tenuta economica e finanziaria di numerose imprese. Insomma, l'agrumicoltura non solo langue, ma rischia il tracollo. La stagione della raccolta è stata caratterizzata da fenomeni fortemente negativi, come la contrazione di produzione di arance, il prodotto invenduto rimasto sulle piante e interi stock immagazzinati in cella che, in poche ore, diventano non idonei alla commercializzazione, per fenomeni di marcescenza dovuti agli eccessi di pioggia. A questo si associano le gelate dovute al brusco abbassamento delle temperature;
fra le numerose cause di tale crisi ci sono sicuramente anche le massicce importazioni di agrumi dall'estero che, confondendosi con la produzione nostrana, hanno fatto abbassare i prezzi di vendita al dettaglio e ancor più il prezzo riconosciuto all'agricoltore che non copre ormai nemmeno i costi di raccolta. Tali pratiche commerciali sleali stanno dunque condizionando notevolmente il mercato dei prezzi;
dal punto di vista produttivo si registra anche una significativa diminuzione della superficie impegnata a causa della diffusione del «Citrus Tristeza Virus (CTV)», che colpisce alcune specie di agrumi (arancio, clementine, mandarino) innestate su arancio amaro e che sta distruggendo le colture di intere aree. Destano inoltre preoccupazione i cosiddetti patogeni «emergenti», come il fungo responsabile del «Black spot» e l'agente batterico del Greening (Huanglongbing), i quali stanno falcidiando altri Paesi, e per i quali non si ha per adesso nessuno strumento di difesa;
la situazione non è più sopportabile e per questo occorre affrontarla con una forte convergenza tra il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il dipartimento regionale agricoltura e la filiera. Insomma, occorrono misure e azioni complementari al fine di elevare il livello dei controlli sulla totalità dei prodotti provenienti da Paesi concorrenti e smascherare le false etichette di provenienza del prodotto,
impegna il Governo:
ad assumere tutte le iniziative di competenza necessarie per l'ammodernamento della rete e dei sistemi di commercializzazione, anche puntando su servizi innovativi per il rilancio dei mercati ortofrutticoli, tramite la selezione e il miglioramento delle varietà, l'abbattimento delle zavorre burocratiche inutili, l'accesso al credito e aiuti più celeri e mirati destinati al settore;
ad assumere iniziative volte al raggiungimento di una adeguata tutela del comparto agrumicolo nazionale in ambito comunitario, anche in relazione ad accordi di liberalizzazione reciproca tra Unione europea e Paesi del Nord Africa;
a delineare un piano di azione efficace per evitare o contenere i danni di un ingresso involontario sul territorio italiano di nuovi batteri, tramite un rafforzamento dei controlli su prodotti in ingresso nel nostro Paese e attraverso un attento controllo fitosanitario alle frontiere;
a consolidare e fortificare gli strumenti di controllo sui prodotti agrumicoli provenienti da mercati esteri, al fine di contrastare fenomeni di concorrenza sleale;
ad adottare iniziative per il rafforzamento delle misure di contrasto all'utilizzo della manodopera in nero per la raccolta degli agrumi.
(7-00342) «Caretta, Ciaburro».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):frutticoltura
prodotto originario
prezzo alla produzione