ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00277

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 207 del 12/07/2019
Abbinamenti
Atto 7/00164 abbinato in data 25/07/2019
Atto 7/00206 abbinato in data 25/07/2019
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00046
Firmatari
Primo firmatario: BELLUCCI MARIA TERESA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 12/07/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
06/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/07/2019
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
 
ILLUSTRAZIONE 23/10/2019
PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 23/10/2019
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 23/10/2019
ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 23/10/2019
DE FILIPPO VITO ITALIA VIVA
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 29/10/2019
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE
PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE
TROIANO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE
SIANI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 29/10/2019
ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
ILLUSTRAZIONE 06/11/2019
PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/11/2019
BOLDI ROSSANA LEGA - SALVINI PREMIER
PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 06/11/2019
ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/11/2019
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
SIANI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
LOCATELLI ALESSANDRA LEGA - SALVINI PREMIER
 
PARERE GOVERNO 06/11/2019
ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/07/2019

DISCUSSIONE IL 25/07/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 25/07/2019

AUDIZIONE INFORMALE IL 30/07/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/08/2019

DISCUSSIONE IL 23/10/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/10/2019

DISCUSSIONE IL 29/10/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/10/2019

DISCUSSIONE IL 06/11/2019

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 06/11/2019

ACCOLTO IL 06/11/2019

PARERE GOVERNO IL 06/11/2019

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 06/11/2019

CONCLUSO IL 06/11/2019

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00277
presentato da
BELLUCCI Maria Teresa
testo di
Venerdì 12 luglio 2019, seduta n. 207

   La XII Commissione,

   premesso che:

    l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce la salute mentale come uno stato di benessere nel quale, la singola persona, è consapevole delle proprie capacità, sa affrontare le normali difficoltà della vita, lavorare in modo utile e produttivo ed è in grado di apportare un contributo alla propria comunità;

    tuttavia, sempre secondo l'Oms in Italia 17 milioni di persone soffrono di disturbi mentali. Sono sia uomini che donne, soprattutto sopra i 45 anni: l'età più critica, infatti, è proprio quella che va dai 45 ai 54 anni, con una percentuale di accessi ai servizi di psichiatria che copre il 25 per cento del totale;

    si stima che tra 10 anni le malattie mentali supereranno quelle cardiovascolari per incidenza nella popolazione generale, con particolare riguardo ai disturbi d'ansia e alla depressione;

    in Europa, la nostra nazione è la ventesima per la spesa dedicata alla salute mentale. È il 3,5 per cento della spesa sanitaria totale, mentre, per esempio, in Germania, Inghilterra o Francia oscilla attorno al 10-15 per cento;

    l'ultimo Rapporto sulla salute mentale (dati relativi al 2017), pubblicato dal Ministero della salute, evidenzia che sono state 851.189 le persone con problemi di salute mentale assistite (erano 807.035 nel 2016) dai servizi specialistici (esclusi i dati della provincia autonoma di Bolzano), di sesso femminile nel 53,5 per cento dei casi, di cui 335.794 entrate in contatto per la prima volta durante l'anno con i dipartimenti di salute mentale di questi il 91,7 per cento ha avuto un contatto con i servizi per la prima volta nella vita. In entrambi i sessi risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni mentre la più alta concentrazione si ha nella classe 45-54 anni (25,3 per cento nei maschi; 23,5 per cento nelle femmine); le femmine presentano, rispetto ai maschi, una percentuale più elevata nella classe > 75 anni (7,2 per cento nei maschi e 12 per cento nelle femmine);

    la Società italiana di psichiatria (Sip) ha stimato una vasta e capillare rete di strutture psichiatriche, articolata in 163 dipartimenti di salute mentale, 1.460 strutture territoriali, 2.284 strutture residenziali che ospitano oltre 30 mila persone, 899 strutture semiresidenziali, 285 servizi psichiatrici di diagnosi e cura ospedalieri per un totale di 3.623 posti letto, oltre 22 unità ospedaliere accreditate per ulteriori 1.148 posti letto. Un sistema che, grazie all'impegno e alla dedizione di circa trentamila operatori (psichiatri, psicologi, assistenti sociali, infermieri, educatori e tecnici della riabilitazione, amministrativi), garantisce ogni anno l'assistenza a oltre 800 mila persone;

    sempre secondo la Sip, le strutture psichiatriche sono in sofferenza per mancanza di personale e di risorse individuate dal Fondo sanitario, ancora troppo basse rispetto alle necessità reali. Infatti, su 21 regioni e province autonome, in 14 si è al di sotto dello standard, specialmente nel centro sud dove vi è una carenza del 50 per cento o più del personale, con punte del 70 per cento nella regione Lazio;

    purtroppo, si riscontra che i servizi, in tali condizioni, non sono in grado di attuare un'adeguata presa in carico degli utenti e a garantire loro progetti terapeutici riabilitativi individuali orientati alla ripresa, alla emancipazione sociale, alla vita indipendente, come indicato anche dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità fisica e/o psichica;

    con riferimento alla distribuzione delle patologie, invece, fra quelle per cui avviene il maggior numero di accessi vi è la schizofrenia (20 per cento), disturbi di personalità, disturbi dell'umore, come la depressione e il disturbo bipolare (31 per cento), più frequenti fra le donne. E la restante parte è costituita da disturbi nevrotici (13,5 per cento) come quello ossessivo compulsivo, da stress post-traumatico, da panico o da ansia generalizzata;

    inoltre, una quota significativa è costituita da altre patologie in crescente ascesa i disturbi psichici derivati da uso di sostanze (circa il 18 per cento), da quelle tradizionali quali alcol, eroina, cocaina, cannabis, a quelle nuove quali cannabinoli e psicostimolanti sintetici, e dalle cosiddette dipendenze comportamentali (circa il 4,5 per cento), come la dipendenza da gioco d'azzardo o da internet;

    secondo studi medico-scientifici, la metà di tutte le malattie mentali inizia all'età di 14 anni e, spesso, sotto sottovalutate: la malattia mentale più diffusa tra gli adolescenti è sicuramente la depressione. Infatti, forme depressive o ansiose interessano il 10 per cento dei giovani tra i 15 e i 29 anni; la legge 13 maggio 1978, n. 180, nota anche come «legge Basaglia», ha avviato una riforma della psichiatria in Italia ed ha esteso perentoriamente il diritto costituzionale della volontarietà del trattamento sanitario, sancito dall'articolo 32, anche ai malati di mente, prevedendo che «gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione relativi alle malattie mentali siano attuati di norma dai servizi psichiatrici extraospedalieri»;

    inoltre, l'articolo 1 della succitata legge dispone che gli accertamenti sanitari obbligatori (ASO) e i trattamenti sanitari obbligatori (TSO) siano attuati dai presidi sanitari pubblici territoriali e, ove necessiti, la degenza nei casi in cui esistano alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici nelle strutture ospedaliere pubbliche o convenzionate;

    ne deriva che le case di cura sono legittimate dalla stessa legge n. 180, poi recepita per intero dalla legge di riforma sanitaria (legge 23 dicembre 1978, n. 833, «Istituzione del servizio sanitario nazionale») ad operare nel campo dei ricoveri in psichiatria;

    l'articolo 6 della stessa legge, testualmente recita: «Gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione relativi alle malattie mentali sono attuati di norma dai servizi e presidi psichiatrici extraospedalieri»;

    successivamente, la legge 17 febbraio 2012, n. 9, e la legge 30 maggio 2014, n. 81, hanno decretato il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg). La chiusura dei sei Opg, di fatto, si è completata nel 2017;

    in alternativa agli Opg, sono ora attive le Rems (Residenze per le misure di sicurezza), strutture sanitarie residenziali per la cura e la riabilitazione con non più di 20 posti letto: ad aprile 2017, si contavano 30 Rems con 596 ricoverati;

    attualmente le strutture dedicate all'assistenza psichiatrica sono i dipartimenti di salute mentale istituiti principalmente presso le strutture delle Asl che assicurano le attività di prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento del malato mentale. Ognuna di esse per soddisfare le molteplici esigenze dei pazienti, offre diverse tipologie basilari di assistenza: innanzitutto i centri di salute mentale e gli ambulatori, che si occupano dell'assistenza territoriale e domiciliare. Ci sono poi i servizi psichiatrici di diagnosi e cura, i Day hospital, che forniscono le cure in regime di ricovero, e i Centri diurni che si occupano degli interventi socio-riabilitativi in regime semiresidenziale;

    le strutture residenziali offrono infine gli interventi terapeutico-riabilitativi in regime di permanenza temporale, suddivisi secondo le tre tipologie previste, in base all'intensità assistenziale sanitaria: nelle 24 ore, nelle 12 ore e a fascia oraria;

    in quarantanni, da quando è entrata in vigore la «legge Basaglia», restano ancora molte le criticità da risolvere. La norma ha infatti affidato alle regioni l'attuazione dei provvedimenti in materia di salute mentale, generando una difformità di trattamento. Mentre alcune regioni sono state tempestive nell'attuare la normativa, altre hanno tardato, producendo nel tempo effetti su qualità ed efficacia dell'assistenza;

    infatti, questo determina una drammatica differenziazione per tutti i cittadini di ogni regione nell'accesso ai servizi per la salute mentale alle cure e ai servizi forniti dai dipartimenti di salute mentale;

    in particolare, i dipartimenti di salute mentale vanno riducendosi di numero nelle regioni ove sono presenti a causa degli accorpamenti territoriali che generano strutture a «macchia di leopardo», della razionalizzazione delle risorse finanziarie stanziate e del personale sanitario impiegato;

    tutti questi disservizi creano non poche difficoltà agli operatori del servizio sanitario nazionale e ai volontari che, quotidianamente, insieme alle loro famiglie, si prendono cura delle oltre 800.000 persone con disturbi mentali;

    in assenza di risorse adeguate, il sistema dell'assistenza psichiatrica in Italia rischia il crollo, a danno dei malati e del loro diritto alla tutela della salute e alla qualità della vita,

impegna il Governo:

   ad aggiornare i livelli essenziali di assistenza, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, 12 gennaio 2017, garantendo una reale differenziazione nella prestazione delle cure e dei modelli di intervento, basati sulle reali necessità della persona nel complesso dei suoi bisogni, per una piena inclusione sociale;

   ad assumere iniziative per adottare un nuovo piano nazionale che favorisca interventi di prevenzione dei disturbi ed azioni di promozione della salute mentale;

   ad assumere iniziative, per quanto di competenza, per rilanciare i servizi psichiatrici e favorire una rete territoriale per integrare le offerte pubbliche e le proposte del cosiddetto privato sociale;

   a porre in essere le iniziative di competenza per lo stanziamento di più risorse economiche e l'impiego di personale sanitario specializzato, con particolare riguardo ad una adeguata dotazione di psichiatri, psicologi e psicoterapeuti, oltre a operatori sociali con funzioni educative e riabilitative, al fine di fare fronte a una situazione di disagio in crescente ascesa e al fine di garantire un effettivo accesso ai servizi sanitari e sociosanitari da parte di chi soffre di disturbi mentali;

   ad assumere iniziative, per quanto di competenza, volte a supportare le persone affette da disturbi mentali per combattere lo stigma e l'isolamento sociale che si abbatte su queste persone e le loro famiglie, impedendo a chi vive una malattia mentale di accedere alle cure;

   ad assumere iniziative, per quanto di competenza, volte a formare ed attrezzare le strutture pubbliche per far fronte, gestire e trattare le persone, tra le quali molti giovani, che sono afflitte da dipendenze comportamentali quali ad esempio il disturbo da gioco d'azzardo, dipendenza sessuale o da pornografia on line, dipendenza da internet;

   ad assumere le iniziative di competenza per la formazione di figure quali psichiatri e psicologi, che siano in grado di affrontare condizioni e situazioni psichiatriche radicalmente mutate rispetto agli scorsi decenni, come i disturbi psichici derivati da uso di sostanze stupefacenti, molto più aggressive nella popolazione più giovane;

   ad assumere iniziative di competenza volte a individuare, programmare e coordinare i presidi psichiatrici e di igiene mentale extraospedalieri, dando a questi una chiara e definita organizzazione;

   ad adottare iniziative per assicurare, in collaborazione con le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, la risposta ai bisogni di cura, di salute e di integrazione sociale, al fine di favorire l'inclusione nelle attività del territorio e superare le attuali differenze regionali.
(7-00277) «Bellucci».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia mentale

psichiatria

malattia