Legislatura: 18Seduta di annuncio: 149 del 26/03/2019
Primo firmatario: SERRACCHIANI DEBORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/03/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019 CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019 LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019 LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019 MURA ROMINA PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019 VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019 ZAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 03/04/2019 SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 03/04/2019 FATUZZO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE CUBEDDU SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO MOSCHIONI DANIELE LEGA - SALVINI PREMIER SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO GOVERNO 01/08/2019 COMINARDI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) INTERVENTO PARLAMENTARE 01/08/2019 RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/03/2019
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/03/2019
DISCUSSIONE IL 03/04/2019
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/04/2019
ATTO MODIFICATO IL 18/04/2019
AUDIZIONE INFORMALE IL 17/06/2019
AUDIZIONE INFORMALE IL 24/06/2019
AUDIZIONE INFORMALE IL 01/07/2019
AUDIZIONE INFORMALE IL 09/07/2019
AUDIZIONE INFORMALE IL 17/07/2019
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 01/08/2019
DISCUSSIONE IL 01/08/2019
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/08/2019
La XI Commissione,
premesso che:
sono circa 2 milioni i lavoratori in Italia che non hanno un contratto collettivo di lavoro di riferimento e oltre 2,5 milioni possono essere considerati lavoratori in situazione di povertà proprio per gli stipendi: sono i cosiddetti «working poors», che ricevono salari al di sotto dei minimi stabiliti dalla contrattazione;
la Costituzione, all'articolo 36, primo comma, stabilisce il principio in base al quale «Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa»;
allo stesso tempo, l'articolo 39, quarto comma, della Costituzione riconosce la potestà, per i sindacati registrati, di «stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce»;
è di tutta evidenza che tali princìpi attendono ancora – a maggior ragione dopo la grave crisi economico-finanziaria del 2008 – una piena e coerente applicazione, non solo sul piano economico, ma anche sul piano giuridico;
in molti Paesi aderenti all'Unione europea ci si è dotati dell'istituto del salario minimo legale. Esso è stato adottato da grandi economie come la Francia e, più recentemente, la Germania, mentre sono soltanto cinque gli Stati, oltre all'Italia, dove non è previsto;
ogni intervento normativo su una materia tanto complessa e dai riflessi economici e sociali tanto rilevanti, deve attentamente contemperare le insopprimibili esigenze di equità con il riconoscimento dell'autonomia negoziale tra le rappresentanze sociali;
la possibilità di regolamentare, per via legislativa, i livelli salariali minimi dovrà essere esercitata, in ogni caso, attraverso un approccio graduale e di sperimentazione, che escluda effetti, anche indiretti, di surroga o, peggio ancora, di delegittimazione della contrattazione collettiva esercitata dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente maggiormente rappresentative su base nazionale;
l'obiettivo del legislatore dovrà essere volto oltre che a garantire l'equa retribuzione per i lavoratori – soprattutto per quelli operanti nei settori non tutelati dalla contrattazione collettiva –, anche a sostenere la contrattazione collettiva e a contrastare forme di sfruttamento della manodopera nonché di concorrenza sleale tra le imprese,
impegna il Governo
ad assumere iniziative normative volte ad assicurare la giusta retribuzione minima oraria a tutti i lavoratori, anche non subordinati, non assistiti dalla contrattazione collettiva, che prenda a riferimento i minimi tabellari individuati dalla medesima contrattazione, in ottemperanza del dettato dei citati articoli 36 e 39 della Costituzione, attraverso procedimenti graduali e sperimentali che vedano il pieno coinvolgimento delle parti sociali.
(7-00215) «Serracchiani, Gribaudo, Carla Cantone, Lacarra, Lepri, Mura, Viscomi, Zan».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):retribuzione del lavoro
salario minimo
contrattazione collettiva