ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08300

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 711 del 21/06/2022
Firmatari
Primo firmatario: MAZZETTI ERICA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 21/06/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CORTELAZZO PIERGIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/06/2022


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 21/06/2022
Stato iter:
22/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/06/2022
Resoconto MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 22/06/2022
Resoconto GAVA VANNIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 22/06/2022
Resoconto MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/06/2022

SVOLTO IL 22/06/2022

CONCLUSO IL 22/06/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08300
presentato da
MAZZETTI Erica
testo di
Martedì 21 giugno 2022, seduta n. 711

   MAZZETTI e CORTELAZZO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   la crisi Ucraina ha reso più evidente la dipendenza italiana dalla Russia e ha portato il Governo ad adottare misure di medio-lungo periodo per incentivare la produzione nazionale e aumentare l'autosufficienza energetica;

   il piano regolatore Pitesai pubblicato dal Ministero della transizione ecologica, però, va nella direzione opposta, in quanto limita di fatto l'uso del sottosuolo e quindi l'estrazione dai giacimenti nazionali ma anche in direzione opposta rispetto a ciò che il Consiglio europeo ha invitato a fare ovvero a sfruttare le risorse interne con precise raccomandazioni dello scorso 31 maggio;

   secondo le stime effettuate da geologi e ingegneri minerari, sotto il fondale dell'alto Adriatico ci sono in totale tra i 30 e i 40 miliardi di metri cubi di gas che non vengono estratti, e che potrebbero dare un contributo alla produzione nazionale di energia;

   il dibattito sull'opportunità di sfruttare questi giacimenti è stato trascurato per anni;

   secondo uno studio del novembre 2021 di Assorisorse, in Emilia-Romagna un investimento di 332 milioni di euro potrebbe raddoppiare la produzione annuale di gas da 800 milioni di metri cubi a 1,6 miliardi all'anno sui giacimenti già presenti;

   nel Pitesai si ricorda che con l'articolo 4 della legge 9 gennaio 1991, n. 9, è stata vietata la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi nelle acque del Golfo di Venezia, nel tratto di mare compreso tra il parallelo passante per la foce del fiume Tagliamento ed il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po, e che successivamente con il decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112, è stato stabilito che tale divieto «si applica fino a quando il Consiglio dei ministri, d'intesa con la regione Veneto, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, non abbia definitivamente accertato la non sussistenza di rischi apprezzabili di subsidenza sulle coste, sulla base di nuovi e aggiornati studi, che dovranno essere presentati dai titolari di permessi di ricerca e delle concessioni di coltivazione, utilizzando i metodi di valutazione più conservativi e prevedendo l'uso delle migliori tecnologie disponibili per la coltivazione» –:

   se intenda adottare iniziative per rimuovere ed entro quando gli ostacoli normativi al momento ostativi a una ripresa e a un incremento della produzione nazionale, attivandosi per assicurare che la produzione avvenga nel rispetto dei parametri ambientali e di sicurezza.
(5-08300)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 giugno 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-08300

  Con riferimento alle questioni poste, si specifica innanzitutto che il gas naturale quale risorsa energetica è considerata necessaria nel nostro Paese come fonte di transizione verso la decarbonizzazione del sistema, anche per consentire il phase out dalla generazione elettrica a carbone.
  Ciò è altresì confermato dal provvedimento normativo (Decreto ministeriale n. 548 del 2021) di adozione del PiTESAI, ovvero il Piano che individua un quadro definitivo di riferimento delle aree ove è consentito lo svolgimento di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale, volto a valorizzare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle stesse attività, e pertanto non in antitesi ad un auspicato incremento della produzione di gas nazionale.
  Difatti, già con l'articolo 11-ter del decreto-legge 135/2018 è stato disposto, nelle more dell'adozione del PiTESAI, che le attività di coltivazione degli idrocarburi potessero proseguire, così come i provvedimenti di proroga e rilascio di nuove concessioni.
  Lo stesso Piano riporta l'individuazione delle aree, a terra e a mare, «idonee» alla prosecuzione dei procedimenti amministrativi già avviati, e di quelle già oggi occupate da titoli minerari.
  L'attuale crisi energetica, aggravatasi con il conflitto russo-ucraino, ha indotto pertanto l'azione di Governo ad agire sia nella direzione della diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas, sia dell'aumento della produzione nazionale.
  A questo ultimo proposito, secondo quanto disciplinato dal decreto-legge 17 del 2022, è in corso di perfezionamento l'atto di indirizzo con cui il GSE avvierà le procedure per l'approvvigionamento di lungo termine di gas naturale di produzione nazionale, invitandovi a partecipare i titolari di concessioni di coltivazione di gas nel mare territoriale e nella piattaforma continentale, i cui impianti di coltivazione siano «compatibili» secondo il richiamato PiTESAI, anche nel caso di concessioni improduttive o in sospensione volontaria delle attività.
  Inoltre, sulla base del Piano stesso, anche le concessioni in essere «compatibili» dal punto di vista della sostenibilità, saranno prorogate per garantire il completo sfruttamento dei giacimenti.
  Si specifica che in parte l'inattività nella produzione di idrocarburi è dipesa anche da scelte dei concessionari, che talvolta hanno ritenuto di fermare la produzione in attesa di interventi di manutenzione, per riprendere poi l'attività nel momento in cui questa è risultata economicamente e tecnicamente più sostenibile.
  Pertanto, è atteso un incremento di produzione nazionale fin dal prossimo anno di circa 2 milioni di sm3, per poi ulteriormente aumentare, oltre alle aspettative di altra produzione che potrà derivare da interventi tecnici di ottimizzazione dell'attività di recupero/estrazione del gas e alla auspicabile realizzazione di nuove infrastrutture minerarie di coltivazione.
  Inoltre, un possibile contributo tempestivo all'aumento della produzione potrà essere apportato intervenendo sulle concessioni in sospensione della produzione che abbiano già delle infrastrutture adeguate al riavvio della produzione stessa, salvo eventuali minimi interventi tecnici, per cui non è necessario attendere i tempi autorizzativi e realizzativi propedeutici ad eventuali ulteriori «trivellazioni».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

metodo di valutazione

gas naturale

produzione d'energia