ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07629

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 648 del 01/03/2022
Firmatari
Primo firmatario: SQUERI LUCA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 01/03/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/03/2022
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/03/2022
TORROMINO SERGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/03/2022
SORTE ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/03/2022
SESSA ROSSELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/03/2022


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 01/03/2022
Stato iter:
02/03/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 02/03/2022
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 02/03/2022
Resoconto GAVA VANNIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 02/03/2022
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/03/2022

SVOLTO IL 02/03/2022

CONCLUSO IL 02/03/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07629
presentato da
SQUERI Luca
testo di
Martedì 1 marzo 2022, seduta n. 648

   SQUERI, PORCHIETTO, POLIDORI, TORROMINO, SORTE e SESSA. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   la guerra russo-ucraina sta accrescendo le tensioni già presenti sui mercati energetici. Lunedì 28 febbraio il prezzo del gas naturale (metano) si è attestato sui 102,25 euro al Mwh (+10 per cento) mentre il petrolio (brent) è ormai stabile sopra i 100 euro al barile;

   nei giorni scorsi, è stato finalmente adottato il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai) di cui all'articolo 11-ter del decreto-legge n. 35 del 2018, destinato a individuare le aree per lo svolgimento delle attività di prospezione e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale;

   nelle more della sua emanazione, giunta dopo 36 mesi e diverse proroghe di natura dilatoria adottate dal precedente Governo, il Pitesai ha prodotto il sostanziale blocco della produzione di idrocarburi sul nostro territorio. La produzione nazionale di gas è scesa dai 20 miliardi di mc del 2000, ai 3,34 del 2021. I consumi interni sono invece saliti a 76,1 miliardi di mc;

   le misure per ridurre i costi energetici italiani, approvate venerdì 18 febbraio dal Consiglio dei ministri, prevedono di aumentare l'estrazione di metano dai giacimenti nazionali di 2,2-2,5 miliardi di mc l'anno, ma si potrà estrarre solamente dove lo consente il Pitesai;

   tra la decisione di estrarre di più e il Pitesai, che prevede di estrarre meno, si è formato dunque un ossimoro; il Piano esclude l'utilizzo di numerosi importanti giacimenti (secondo la stampa Teodorico al largo di Goro, Vega B nel canale di Sicilia, sulle colline abruzzesi, nell'Alto Adriatico al largo fra Veneto e Istria). Preoccupano i tempi necessari a ottenere le autorizzazioni per riavviare i giacimenti la cui coltivazione è consentita;

   secondo stime di 10 anni fa, prima che venisse vietato ogni nuovo studio, nel sottosuolo d'Italia sono nascosti 1,8 miliardi di barili di petrolio e 350 miliardi di mc di gas. Altre ulteriori riserve oggi sono probabili nello Ionio e a nord-ovest della Sardegna;

   il decreto-legge n. 133 del 2014 prevede, all'articolo 38, che le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale sono di pubblica utilità –:

   in considerazione delle necessità di sicurezza e stabilità dell'approvvigionamento energetico nazionale, se non ritenga necessario adottare iniziative per:

    a) riconsiderare le aree escluse dal Pitesai;

    b) adeguare le procedure autorizzatorie alle tempistiche previste per le fonti rinnovabili, in considerazione della pubblica utilità delle attività di produzione degli idrocarburi.
(5-07629)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 marzo 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-07629

  In merito alla questione posta dagli onorevoli interroganti, riguardo la sicurezza e stabilità dell'approvvigionamento energetico relativamente al PiTESAI, si rappresenta quanto segue.
  Con decreto del Ministro della transizione ecologica n. 548 del 28 dicembre 2021, è stato adottato il «Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee» (PiTESAI), quale strumento nazionale di pianificazione e razionalizzazione delle attività in materia di idrocarburi, con cui sono state determinate le aree, a terra e a mare, ove è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, stabilendo le «aree potenzialmente idonee» per dette eventuali attività future e definendo altresì la «compatibilità» delle attività esistenti con il territorio interessato, in un'ottica di sostenibilità certamente ambientale, ma anche economica e sociale delle stesse rispetto ai territori interessati.
  Il suddetto Piano è stato varato a seguito di un processo sufficientemente ampio e partecipato. Difatti, è stata svolta previamente la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e acquista successivamente l'intesa della Conferenza Unificata per la parte del Piano relativo ai giacimenti su terraferma, oltre ad essere vagliato dagli organi costituzionali di controllo.
  Va specificato, altresì, che il PiTESAI non ha determinato un fermo delle attività di estrazione di idrocarburi. Difatti, l'articolo 11-ter della Legge 12 del 2019 disponeva che, anche nelle more dell'adozione del Piano, le attività di coltivazione potessero proseguire, così come le relative proroghe.
  Il Piano in questione non dispone a priori una riduzione della produzione nazionale in essere, bensì una rivalutazione delle concessioni già esistenti. L'intento è quello di offrire un quadro territoriale di riferimento, definito e pienamente condiviso, che offra agli operatori maggiore semplificazione circa le aree nelle quali condurre le attività, con l'obiettivo di accompagnare la transizione del sistema nazionale verso la decarbonizzazione.
  Si ricorda che, la riduzione della quota nazionale di produzione di idrocarburi è dovuta a scelte operate nel recente passato, in un'ottica di diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
  Pertanto, lo strumento del PiTESAI, già a partire dalla fase della sua elaborazione, persegue la finalità primaria della razionalizzazione in termini di maggiore efficientamento delle aree impiegate.
  Infine, con il recente decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri il 18 febbraio, il Governo ha adottato una misura volta a rafforzare il livello di sicurezza nell'approvvigionamento di gas naturale mantenendo i prezzi ad un livello accessibile, attraverso un incremento della produzione nazionale.
  Pertanto, saranno i titolari delle concessioni a valutare la possibile adesione alla procedura di approvvigionamento del gas attraverso i previsti meccanismi di ritiro della produzione nazionale da parte del gruppo GSE a prezzi equi, da assegnare in primis ad aziende energivore e piccole medie imprese.
  Si assicura che, come finora dimostrato, il Governo monitora costantemente le esigenze connesse all'approvvigionamento energetico, tenendo anche conto del contesto in continua evoluzione, ed è pronto ad intervenire adottando le ulteriori misure che si rendessero necessarie per assicurarne la sicurezza e la stabilità.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gas naturale

idrocarburo

approvvigionamento d'energia