ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07626

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 648 del 01/03/2022
Firmatari
Primo firmatario: ZUCCONI RICCARDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 01/03/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA 01/03/2022
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 01/03/2022


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 01/03/2022
Stato iter:
02/03/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 02/03/2022
Resoconto DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 02/03/2022
Resoconto GAVA VANNIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 02/03/2022
Resoconto DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/03/2022

SVOLTO IL 02/03/2022

CONCLUSO IL 02/03/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07626
presentato da
ZUCCONI Riccardo
testo di
Martedì 1 marzo 2022, seduta n. 648

   ZUCCONI, DE TOMA e CAIATA. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   recentemente è stata annunciata la costituzione di Dri d'Italia spa, società pubblica completamente controllata da Invitalia con il compito di realizzare un impianto di produzione di preridotto (Dri) a Taranto, conditio indispensabile per il funzionamento di un forno elettrico;

   attualmente esiste un consiglio di amministrazione della suddetta società con un fondo iniziale di circa 35 milioni di euro, ma non si conoscono il piano industriale, né il progetto attraverso cui verrà attuata la decarbonizzazione e non si conosce, altresì, la società a cui questo progetto dovrebbe essere affidato;

   come segnalato da Fratelli d'Italia, non esiste al momento una road map che delinei le fasi di riconversione dell'impianto, in ossequio alle prospettive del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dei dettami europei, né esiste un timing operativo e soprattutto di chiarezza da parte del Governo sul dossier Ilva in generale;

   a proposito della querelle in merito all'emendamento del decreto-legge cosiddetto Milleproroghe con cui sono stati dirottate nuovamente alle bonifiche le risorse che il Governo aveva destinato alla decarbonizzazione, il Ministro interrogato ha ribadito l'urgenza di decarbonizzare la produzione in Ilva, intesa come strada per riacquistare competitività;

   nel mese di luglio 2021 Acciaierie d'Italia aveva annunciato di essere «pronta a presentare (...) insieme con i suoi partner industriali Fincantieri e Paul Wurth, la propria proposta di piano per la transizione ecologica»: tale ipotesi progettuale, caduta celermente nel dimenticatoio, non era inquadrata in una prospettiva di pubblicità, di trasparenza e di legittimità procedurale;

   malgrado siano molteplici i progetti in campo per la riconversione dell'impianto di Taranto non si capisce quando e se ci sarà un bando per l'affidamento dei lavori di decarbonizzazione: si evidenzia, al riguardo, che nel febbraio 2021 è stato siglato anche un accordo quadro tra Danieli, Leonardo e Saipem veicolante un progetto di riconversione sostenibile degli impianti primary energy intensive nel settore siderurgico e che rappresenta un'eccellenza totalmente italiana;

   non sono noti i risultati economici dell'impianto di Taranto per il 2021, ma è verosimile che questi siano negativi, in controtendenza rispetto a quanto si sta verificando per altre aziende europee operanti nel settore, compresi quelli conseguiti dagli altri impianti del gruppo Arcelor Mittal;

   è necessario procedere alla riconversione dell'impianto al fine di riconquistare competitività e garantirne un futuro produttivo ed occupazionale –:

   se si intendano fornire chiarimenti, per le parti di competenza, anche in merito a quanto illustrato in premessa, evidenziando le iniziative di competenza che si intendano assumere per favorire la decarbonizzazione del sito industriale ex Ilva di Taranto.
(5-07626)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 marzo 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-07626

  In merito alla questione posta dagli onorevoli interroganti, per quanto di competenza di questo Ministero, si rappresenta quanto segue.
  La neocostituita società DRI d'Italia Spa fa parte del gruppo Invitalia, società in house a sua volta di proprietà del Ministero dell'economia.
  Come precisato nel comunicato ufficiale della società Invitalia, la costituzione della DRI d'Italia Spa ha come primario obiettivo la realizzazione di un impianto industriale di produzione del «preridotto» (Direct Reduced Iron), ovvero il semilavorato che viene impiegato per la carica dei forni elettrici al fine di ridurre nella produzione di acciaio a ciclo integrato l'utilizzo di carbon-coke e, pertanto, di emissioni climalteranti.
  Tale obiettivo rappresenta parte del percorso di decarbonizzazione dell'ex Ilva, ora Acciaierie d'Italia, e più in generale del settore della siderurgia.
  Con specifico riferimento al settore siderurgico, essendo annoverato fra quelli ad alto consumo di energia, l'elettrificazione dei relativi processi produttivi richiede tecnologie di decarbonizzazione che necessitano di grandi quantitativi di produzione energetica.
  Per quanto di competenza di questo Ministero, si segnala che nell'ambito del PNRR la misura M2C2 «progetto idrogeno» è prevista la realizzazione di una serie di investimenti e riforme atte all'introduzione dell'idrogeno verde nel mix energetico nazionale.
  Segnatamente, l'investimento 3.2 «Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate», quale appunto quello della produzione di acciaio, ha una dotazione di 2 miliardi di euro ed è volto alla decarbonizzazione dei processi industriali caratterizzati da un alto consumo energetico.
  Come precisato nel PNRR, l'acciaio è uno dei settori «hard-to-abate» dove l'idrogeno può assumere un ruolo rilevante in prospettiva di progressiva decarbonizzazione, tenuto conto che un ciclo dell'acciaio basato sulla produzione di DRI con metano e fusione in un forno elettrico genera circa il 30 per cento in meno di emissioni di CO2 rispetto al ciclo integrale, e il successivo sviluppo con idrogeno verde aumenta l'abbattimento delle emissioni al circa 90 per cento.
  Inoltre, come ulteriore strumento a disposizione per il processo di decarbonizzazione industriale, si segnala che, nell'ambito della programmazione del Fondo per la transizione giusta (Just Transition Fund), il cui obiettivo principale è accompagnare i territori nella transizione di abbandono dei combustibili fossili, in coerenza con il Piano Nazionale Energia e Clima, l'area di Taranto è stata scelta per la programmazione delle risorse del Fondo a beneficio del nostro Paese.
  Infine, attesa la prevalente competenza del Ministero dello sviluppo economico anche nell'ambito dell'esistente cabina di regia concernente il piano industriale di Acciaierie d'Italia, si rappresenta che nel corso delle interlocuzioni tra l'azienda in questione e le strutture preposte del MISE è stato presentato il Piano industriale corredato dalle relative linee guida per la transizione ecologica.
  Per l'attuazione di suddetto piano, che contempla anche la decarbonizzazione dell'impianto, sono previsti circa 4,7 miliardi di euro, con l'obiettivo di ridurre al 2025 le emissioni di CO2 del 40 per cento e di polveri sottili del 30 per cento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

edificio per uso industriale

politica industriale

impresa europea