ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07261

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 614 del 14/12/2021
Firmatari
Primo firmatario: SQUERI LUCA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 14/12/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARELLI PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/12/2021
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/12/2021
TORROMINO SERGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/12/2021
SORTE ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/12/2021
PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/12/2021


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 14/12/2021
Stato iter:
15/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 15/12/2021
Resoconto SORTE ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 15/12/2021
Resoconto GAVA VANNIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 15/12/2021
Resoconto SORTE ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/12/2021

SVOLTO IL 15/12/2021

CONCLUSO IL 15/12/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07261
presentato da
SQUERI Luca
testo di
Martedì 14 dicembre 2021, seduta n. 614

   SQUERI, BARELLI, POLIDORI, TORROMINO, SORTE e PORCHIETTO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   secondo l'Osservatorio dell'Unione europea sulla povertà energetica si intende per tale difficoltà ad accedere adeguatamente ai servizi energetici:

   la definizione, correlata essenzialmente alla condizione di famiglie o individui, rischia ora di estendersi anche alle imprese e all'economia in generale, 17 miliardi di euro che il Governo ha sinora impegnato per ridurre il costo delle bollette rischiano di essere solo un palliativo;

   i prezzi del gas e dell'energia elettrica sono ormai da molte settimane su livelli mai visti: lunedì 29 novembre alle ore 18 il Prezzo unico nazionale ha toccato i 400 euro a MWh, a fronte di una media giornaliera attorno ai 300 euro. Durante il lockdown si era scesi anche a meno di 20 euro a MWh. Si registrano 80-90 euro a MWh per il gas (14 euro a novembre 2020) e una CO2 (ETS) a 73 euro per tonnellata (26 un anno fa);

   a causa dei costi dell'energia, oltre ai grandi impianti che si sono fermati o stanno per farlo (da ultimi urea a Ferrara e zinco a Portovesme), sono a rischio anche le piccole e medie imprese, gli artigiani, i bar e i ristoranti, che riceveranno il colpo peggiore solo dopo gennaio, con la scadenza dei vecchi contratti oggi ancora vigenti;

   si tratta di valori che nessun operatore aveva messo in conto nei suoi piani per il prossimo anno, che rischiano di avere conseguenze distruttive sul tessuto economico;

   senza naturalmente dimenticare le famiglie, milioni di utenze che nel primo trimestre 2022 dovranno fare i conti con costi del gas per riscaldamento e bollette elettrica superiori di un 50 per cento rispetto a un anno prima;

   più volte questa parte politica ha fatto presente la necessità di aumentare la produzione nazionale di gas, valorizzare l'idroelettrico e l'apporto delle biomasse nel settore termico, ma anche di prestare maggiore attenzione alle possibili speculazioni sui mercati energetici e sugli Fts, nonché ai sovra costi legati alle priorità di dispacciamento;

   autorevolmente è stato affermato che uno dei compiti più difficili nel cammino della transizione sarà capire quando sia possibile forzare un cambiamento e quando invece si debba attutirne i colpi, oltre alla necessità di affrontarla senza preclusioni ideologiche o pseudo ambientalismi –:

   quali ulteriori iniziative strutturali e di contrasto ai fenomeni speculativi intenda porre in essere il Governo, per quanto di competenza, per calmierare i prezzi dell'energia sia in ambito nazionale, sia sotto forma di proposte nelle sedi preposte dell'Unione europea.
(5-07261)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 dicembre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-07261

  In merito alle questioni poste dagli onorevoli interroganti, concernenti gli interventi per calmierare i prezzi dell'energia, si rappresenta quanto segue.
  Come noto, i mercati energetici sono interessati da mesi da dinamiche rialziste delle quotazioni delle materie prime, incluso il gas, e dei permessi di emissione di CO2 che stanno determinando per i consumatori finali aumenti di prezzo del tutto inusuali sia del gas naturale, sia dell'energia elettrica.
  Si tratta di una crisi energetica le cui cause sono riferibili a questioni geopolitiche e che interessa, con impatti diversi, tutti i Paesi, non solo europei; le analisi finora disponibili lasciano intendere che non si tornerà in tempi brevi ai valori pre-crisi.
  Per quanto riguarda il nostro Paese, si rileva la rilevanza del mix energetico per cui, pur a fronte di una penetrazione crescente delle fonti rinnovabili, il ruolo del gas è tuttora significativo, anche nella generazione di energia elettrica.
  Si condivide quindi la preoccupazione che un impatto prolungato dell'aumento dei prezzi dell'energia pesi in modo eccessivo sul bilancio delle famiglie, in particolare quelle più economicamente disagiate, e incida negativamente sulle imprese e sulla fase di ripresa economica.
  In tale contesto, l'Italia si sta muovendo nell'ambito del confronto a livello europeo e, nel corso del Consiglio dei ministri dell'energia dello scorso 2 dicembre, ha avanzato, insieme ad altri Paesi, alcune richieste per fronteggiare la crisi, quali la possibilità di regolare i prezzi dell'energia e rafforzare la protezione dei consumatori finali, la promozione con strumenti regolatori di contratti di lungo periodo, gli acquisti comuni volontari per la costituzione di stoccaggi di gas congiunti, le opzioni di forniture aggiuntive di gas e l'eventuale introduzione di una riserva strategica.
  È opportuno evidenziare che il problema della crisi dei prezzi energetici e della sostenibilità delle politiche per la transizione debba essere affrontato in un quadro strutturale di regole definite a livello europeo.
  Riguardo le azioni in ambito nazionale, come noto, il Governo ed il Parlamento hanno adottato una serie di interventi immediati per ridurre l'impatto sociale ed economico sin dal manifestarsi dell'aumento del prezzo dell'energia.
  Ci si riferisce in particolare al decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 e al successivo decreto-legge 27 settembre 2021, n. 130, con cui sono stati ridotti gli oneri della componente regolata della bolletta per la seconda metà del 2021, con uno stanziamento di circa 5 miliardi di euro, utilizzando sia risorse di bilancio, sia i proventi delle aste dei permessi di emissione di CO2 per il 2021.
  Nel disegno di legge di bilancio per il 2022, sono previsti ulteriori duemila (2.000) milioni di euro per la riduzione delle aliquote relative agli oneri generali di sistema nel settore elettrico e del gas nel primo trimestre 2022.
  In questi giorni, fra l'altro, è in discussione la possibilità di aumentare le disponibilità dello stanziamento indicato.
  Inoltre, sono in fase finale di adozione misure per salvaguardare i livelli di competitività delle imprese ad alto consumo di energia attraverso la riduzione delle componenti degli oneri generali di sistema che gravano sul consumo del gas e la compensazione dei costi indiretti ETS.
  Unitamente a questi interventi di natura contingente sono state adottate azioni strutturali, e ulteriori misure sono tuttora in fase di analisi, per rendere il sistema di approvvigionamento energetico più resiliente alle fluttuazioni dei prezzi, incidendo sul mix energetico in chiave sostenibile.
  Si rappresenta altresì che sono state adottate una serie di misure per favorire la semplificazione delle procedure per l'installazione delle fonti rinnovabili sul territorio e saranno messi in campo i nuovi meccanismi di incentivazione tramite aste per le fonti rinnovabili, nonché una specifica piattaforma per la diffusione di contratti a termine con impianti a fonti rinnovabili.
  Saranno predisposti, inoltre, strumenti per sostenere l'accumulo sia diffuso, abbinato agli impianti di produzione da fonti rinnovabili, sia centralizzato.
  Per quanto concerne il gas, oltre alle azioni in discussione in ambito UE, si sta operando per aumentare la quota di produzione nazionale a parità di consumo di gas riducendo l'importazione.
  Allo stesso tempo, si stanno valutando azioni per rafforzare la protezione dei consumatori più deboli. Difatti, in materia di contrasto alla povertà energetica, in linea con quanto previsto nel PNIEC e in attuazione del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 210, sarà presto istituito l'Osservatorio nazionale per la povertà energetica che ha il compito di offrire un supporto al Governo per il coordinamento delle politiche europee, nazionali, regionali e locali volte a favore delle categorie fragili, secondo un approccio sistemico e integrato.
  Inoltre, nel quadro delle disposizioni adottate con lo stesso decreto legislativo n. 210 del 2021, nel corso del processo di liberalizzazione dei mercati energetici finali, è posta alla tutela dei clienti vulnerabili, individuando per essi un prezzo efficiente che i fornitori sono obbligati a praticare.
  Il Governo continuerà a monitorare la situazione e ad operare sia sul fronte europeo, per l'individuazione di un insieme di azioni da introdurre in modo congiunto con gli altri Paesi dell'Unione, sia a livello nazionale per gestire la situazione attraverso eventuali altre azioni di natura contingente nonché per il perfezionamento di interventi di medio lungo termine.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prezzo dell'energia

gas naturale

impresa artigiana