Legislatura: 18Seduta di annuncio: 605 del 29/11/2021
Primo firmatario: VIANELLO GIOVANNI
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 29/11/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MURONI ROSSELLA MISTO-MAIE-PSI-FACCIAMOECO 29/11/2021 SIRAGUSA ELISA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 29/11/2021 VALLASCAS ANDREA MISTO-ALTERNATIVA 29/11/2021
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 29/11/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 15/12/2021 Resoconto VIANELLO GIOVANNI MISTO-ALTERNATIVA RISPOSTA GOVERNO 15/12/2021 Resoconto GAVA VANNIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA) REPLICA 15/12/2021 Resoconto VIANELLO GIOVANNI MISTO-ALTERNATIVA
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/12/2021
DISCUSSIONE IL 15/12/2021
SVOLTO IL 15/12/2021
CONCLUSO IL 15/12/2021
VIANELLO, MURONI, SIRAGUSA e VALLASCAS. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:
le norme europee sulla tassonomia dell'Unione europea saranno fondamentali per gli investimenti pubblici e privati dei prossimi anni e influenzeranno lo sviluppo delle produzioni energetiche e delle infrastrutture energetiche ad esse correlate;
l'articolo del Fatto Quotidiano dell'11 novembre 2021 (intitolato «Cop26, Germania Spagna e altri 5 paesi dicono no al nucleare nella tassonomia Ue. L'Italia resta alla finestra e non partecipa») evidenzia che un gruppo di Paesi (Francia, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Romania) avrebbero chiesto (con lettera del 12 ottobre 2021) alla Commissione europea di «riconoscere l'energia nucleare come fonte di energia a basse emissioni»;
per contro, nel corso di una conferenza stampa svoltasi in occasione della Cop 26, altri Stati (Germania, Austria, Lussemburgo, Portogallo, Danimarca, Irlanda e Spagna) avrebbero sottoscritto «una dichiarazione contro l'inserimento del nucleare nella tassonomia Ue»;
inoltre, s'ipotizza che la mancata partecipazione dell'Italia alla conferenza stampa sarebbe dipesa da un accordo con la Francia, teso «a consentire al nucleare di essere considerato un investimento sostenibile, in cambio dell'inserimento del gas»;
tale accordo comporterebbe il dirottamento dei «finanziamenti destinati alla transizione ecologica verso l'industria nucleare dei francesi e al mantenimento dell'industria del gas italiana», favorendo quelle che il Ministro dell'ambiente tedesco Svenja Schulze definisce «tecnologie troppo rischiose, lente e non sostenibili», colpevoli anche di distogliere «fondi dalle energie rinnovabili, come eolico e solare»;
quanto precede attesta un favor della Repubblica Italiana verso fonti di energia costose e dannose ed incompatibili con gli obiettivi della transizione ecologica, senza trascurare l'illegittimità di un'eventuale rinuclearizzazione del nostro Paese che contrasterebbe con gli esisti dei due referendum del 1987 e del 2011 (inderogabili in forza del divieto ex articolo 75 della Costituzione di ripristino delle norme abrogate da un'iniziativa referendaria; confronta Corte Costituzionale 17 luglio 2012 n. 199);
in conclusione, l'Italia, secondo gli interroganti, non si sarebbe dovuta astenere dal prendere parte alla citata presa di posizione dei Paesi avversi all'inclusione dell'energia nucleare nella tassonomia –:
quale sarà la posizione che lo Stato italiano intende assumere rispetto all'imminente decisione della Commissione europea in merito all'inserimento del gas e dell'energia nucleare nella tassonomia verde europea.
(5-07165)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):energia nucleare
finanziamento pubblico
industria del gas