ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07137

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 602 del 24/11/2021
Firmatari
Primo firmatario: COMINARDI CLAUDIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/11/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
INVIDIA NICCOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 24/11/2021
ZANICHELLI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/11/2021
Stato iter:
25/11/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/11/2021
Resoconto COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 25/11/2021
Resoconto ACCOTO ROSSELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 25/11/2021
Resoconto COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 25/11/2021

DISCUSSIONE IL 25/11/2021

SVOLTO IL 25/11/2021

CONCLUSO IL 25/11/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07137
presentato da
COMINARDI Claudio
testo presentato
Mercoledì 24 novembre 2021
modificato
Giovedì 25 novembre 2021, seduta n. 603

   COMINARDI, INVIDIA, ZANICHELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   diversi Paesi hanno introdotto la settimana lavorativa di 4 giorni, a parità di stipendio;

   la sperimentazione è stata attuata in Spagna, Islanda, Svezia, Scozia, Nuova Zelanda, Giappone e Germania;

   in Islanda, il periodo di prova, in cui i lavoratori hanno percepito la stessa retribuzione a fronte di un orario lavorativo più breve, si è svolto tra il 2015 e il 2019 e ha coinvolto più di 2500 lavoratori islandesi, pari all'1 per cento della popolazione lavoratrice;

   i risultati della studio hanno mostrato che, passando da una settimana lavorativa di 40 ore a una di 35 o 36 ore, nella maggior parte dei luoghi di lavoro coinvolti, la produttività è rimasta la stessa o, in alcuni casi, è anche aumentata;

   al termine della sperimentazione, i sindacati islandesi avrebbero rinegoziato i modelli lavorativi;

   la pandemia ha portato a un inevitabile aumento della flessibilità sul posto di lavoro e ha contemporaneamente messo in luce i problemi di stress e burnout causati dal superlavoro, senza parlare della crisi e della disoccupazione;

   la settimana lavorativa di 4 giorni esiste anche in Italia; alcune aziende infatti hanno introdotto la settimana corta di lavoro di 36 ore o 32 ore garantendo tuttavia lo stesso stipendio ai propri dipendenti;

   è il caso della Società di Carter & Benson /e Awin, che, nel 2020 ha introdotto tale sperimentazione, prevedendo nel caso in cui l'esito fosse stato positivo, la riduzione a 8 ore a settimana a parità di stipendio, benefit, Mbo nel 2021; attualmente i dipendenti di questa importante lavorano 4 giorni a settimana, con la libertà di usufruire delle 8 ore, anche spalmandole durante la settimana;

   la suddetta azienda avrebbe registrato la crescita del fatturato dell'8 per cento nel 2020, rispetto al 2019;

   secondo il sociologo professor De Masi, in Italia si lavora il 20 per cento in più rispetto alla Germania: 1.725 ore pro capite contro le 1.371 dei tedeschi. Semmai sono più bassi, almeno del 20 per cento, i valori di produttività e salari;

   la regione Emilia-Romagna starebbe valutando l'opportunità di recepire la proposta del giurista Piergiovanni Alleva, per stabilire con legge regionale, attraverso i contratti di «solidarietà espansiva», la riduzione della settimana lavorativa da cinque a quattro giorni, anche al fine di creare un nuovo posto per ogni quattro dipendenti –:

   quale sia l'orientamento del Ministro interrogato in merito all'eventuale riduzione settimanale dell'orario lavorativo, anche in previsione di definire eventualmente un progetto pilota sperimentale.
(5-07137)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 novembre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-07137

  Il tema sollevato dagli onorevoli interroganti è oggetto di attenzione ormai da tempo nel dibattito pubblico, con particolare riferimento ad alcuni Paesi europei, come evidenziato dagli onorevoli interroganti.
  Nel nostro ordinamento, a legislazioni vigente, sono previsti istituti e tipologie contrattuali caratterizzate dalla riduzione dell'orario di lavoro connessa a precipue finalità di salvaguardia di livelli occupazionali e di garanzia nelle dinamiche di transizione generazionale. Mi riferisco ai contratti di solidarietà e al contratto di espansione.
  Con la riforma degli ammortizzatori sociali contenuta nel disegno di legge di bilancio 2022 è stato rafforzato il contratto di solidarietà, con aumento delle percentuali di riduzione dell'orario ed esteso ulteriormente il contratto di espansione.
  Infatti, l'articolo 61 del disegno di legge di bilancio 2022 modifica la disciplina delle causali che possono sottostare alla concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale. Riguardo alla causale dei contratti di solidarietà, si prevede che questi, stipulati a decorrere dal 1° gennaio 2022, prevedano una riduzione media oraria fino all'80 per cento dell'orario giornaliero, settimanale o mensile dei lavoratori interessati e, per ciascun lavoratore, una riduzione complessiva dell'orario di lavoro fino al 90 per cento nell'arco dell'intero periodo.
  Relativamente al contratto di espansione, ricordo che tale strumento è stato istituito dall'articolo 41 del decreto legislativo n. 148 del 2015, riconoscendo alle imprese con un organico superiore a 1.000 unità lavorative nell'ambito dei processi di reindustrializzazione e riorganizzazione delle imprese stesse che comportano una strutturale modifica dei processi aziendali, la possibilità di avviare una procedura di consultazione finalizzata alla stipulazione in sede governativa del contratto di espansione accompagnato necessariamente da un progetto di formazione e di riqualificazione dell'impresa. Per i lavoratori che non si trovano nella condizione di beneficiare dell'anticipo pensionistico è consentita una riduzione oraria; la riduzione media oraria non può essere superiore al 30 per cento dell'orario giornaliero, settimanale o mensile dei lavoratori interessati al contratto di espansione e, per ciascun lavoratore, la percentuale di riduzione complessiva dell'orario di lavoro può essere concordata, ove necessario, fino al 100 per cento nell'arco dell'intero periodo per il quale il contratto di espansione è stipulato.
  L'articolo 26-quater del decreto-legge numero 34 del 2019 ha introdotto, per gli anni 2019, 2020 e 2021, la possibilità di accedere al pensionamento (anticipato o di vecchiaia) 5 anni prima del raggiungimento dei requisiti richiesti. Tale possibilità è riconosciuta ai lavoratori dipendenti da imprese con più di 1.000 addetti – ridotti a 100 per il solo 2021 dal decreto Sostegni-bis – che hanno stipulato un contratto di espansione volto a garantire nuove assunzioni e che si trovino a non più di 60 mesi dal conseguimento del diritto a tali forme di pensione.
  L'articolo 72 del disegno di legge Bilancio 2022 prolunga il periodo di sperimentazione del contratto di espansione agli anni 2022 e 2023, prevedendo per i medesimi anni che il limite minimo di unità lavorative in organico per poter accedere al beneficio non possa essere inferiore a 50.
  Si tratta di istituti di carattere sperimentale, il cui ambito applicativo è stato esteso e rafforzato in connessione con l'emergenza.
  La proposta di riduzione dell'orario di lavoro sollevata dagli onorevoli interroganti è una proposta di carattere strutturale, che acquista particolare significatività in una dimensione prospettica di rilancio della crescita economica in Italia e in Europa e di perseguimento dello sviluppo sostenibile.
  Il tema è di estremo interesse e meritevole di essere valutato e affrontato al più presto. In ragione del notevole impatto sull'attuale assetto giuslavoristico, sarà necessario aprire un dibattito articolato, di carattere politico, tecnico e culturale, che per la sua grande importanza, richiederà altresì un confronto approfondito con le parti sociali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

orario di lavoro

retribuzione del lavoro

salario