ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07135

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 602 del 24/11/2021
Firmatari
Primo firmatario: CANTONE CARLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/11/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2021
MURA ROMINA PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/11/2021
Stato iter:
25/11/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/11/2021
Resoconto CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 25/11/2021
Resoconto ACCOTO ROSSELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 25/11/2021
Resoconto CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/11/2021

SVOLTO IL 25/11/2021

CONCLUSO IL 25/11/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07135
presentato da
CANTONE Carla
testo di
Mercoledì 24 novembre 2021, seduta n. 602

   CARLA CANTONE, VISCOMI e MURA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'8 settembre 2021 si è tenuta la presentazione alle parti sociali della riforma delle politiche attive del lavoro e della Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Programma Gol);

   in tale occasione è stato ricordato come nell'ambito del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) siano state stanziate significative risorse pari a 4,4 miliardi di euro nell'ambito della Missione 5, ai quali si sommano i 500 milioni di euro a valere per il sostegno delle politiche attive del lavoro. Sempre nella stessa Missione del Pnrr vi sono risorse per il Piano di rafforzamento dei centri per l'impiego che — sommati a quelli stanziati nel bilancio nazionale — arrivano complessivamente a quasi 1,1 miliardi di euro, Così come molte risorse sono messe stabilmente a disposizione delle regioni a decorrere dal 2021 per l'assunzione di 11.600 nuovi operatori nei centri per l'impiego;

   in particolare, a decorrere da quest'anno, ci sono 464 milioni di euro annui per l'assunzione di 11.600 nuovi operatori, con l'obiettivo di passare dalle attuali 8 mila unità a circa 20 mila;

   tuttavia, nonostante tali disponibilità finanziarie, secondo l'ultimo monitoraggio del Governo, aggiornato al 30 giugno, rispetto agli 11.600 ingressi previsti nel triennio 2019-2021, il piano delle assunzioni risultava in fortissimo ritardo con poco meno di 1.300 unità. Addirittura, nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sardegna le assunzioni risultavano pari a zero;

   la gravità di tali dati risulta ancora più inaccettabile, laddove si consideri che si tratta di territori dove l'emergenza occupazionale è storica ed è stata ancor più accentuata dalla crisi innescata dalla pandemia;

   va ricordato come la coordinatrice degli assessori regionali al lavoro, Alessandra Nardini, ha però assicurato l'intenzione di recuperare i ritardi registrati — in parte dovuti certamente alla pandemia e alla difficoltà di procedere con i relativi concorsi — e di riuscire a completare entro fine anno l'inserimento di altri 4.500 addetti della rete di 550 centri per l'impiego –:

   quale sia lo stato di realizzazione del piano di assunzioni per i centri per l'impiego nelle diverse regioni e se sia conseguibile l'obiettivo di inserimento di almeno 4.500 nuovi addetti entro il 2021, con particolare riguardo alle citate regioni che, a settembre 2021 risultavano non aver proceduto a nessuna assunzione.
(5-07135)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 novembre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-07135

  Il tema sollevato dall'onorevole interrogante rappresenta un nodo strategico per il rilancio dell'occupazione nel nostro Paese, soprattutto di un'occupazione che sia di qualità e che risponda alle esigenze dell'innovazione, della transizione ecologica, della transizione digitale. È necessario pertanto individuare i nuovi fabbisogni formativi richiesti dal mercato del lavoro e fornire ai lavoratori e ai disoccupati gli strumenti necessari per rispondere alle sfide delle transizioni occupazionali.
  A tal fine, nelle scorse settimane, all'esito di un confronto tecnico e politico molto articolato ed approfondito guidato dal Ministero del lavoro, è stato adottato, d'intesa con le Regioni, il Programma nazionale per la garanzia occupabilità dei lavoratori (Gol). È un programma nazionale di presa in carico, erogazione di servizi specifici e progettazione professionale personalizzata.
  Il presupposto necessario e ineludibile per l'attuazione di politiche così strutturate e complesse è rappresentato dal potenziamento dei centri per l'impiego, secondo quanto stabilito dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
  Come noto, per le politiche attive del lavoro e il rafforzamento dei centri per l'impiego, il PNRR e il REACT-EU mettono a disposizione circa 5 miliardi di euro, e in particolare sono previsti, in favore delle Regioni, 464 milioni di euro annui per l'assunzione di 11.600 nuovi operatori, con l'obiettivo di passare dalle attuali 8.000 unità a circa 20.000 addetti.
  A questo intervento si aggiunge un piano d'investimento sulla formazione degli operatori sui sistemi informativi e sull'ammodernamento delle infrastrutture, per oltre 1 miliardo di euro.
  I Centri sono strutture regionali, che proprio in occasione del varo del reddito di cittadinanza, sono state rinforzate. Ricordo che il Piano di potenziamento dei Centri per l'impiego è stato varato nel 2019, soprattutto per gestore nell'immediato l'avvio della nuova misura e significativamente integrato con il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali n. 59 del 22 maggio 2020, che ha, in particolare, previsto i criteri e le modalità di utilizzo delle risorse stanziate per il potenziamento, anche infrastrutturale, dei Centri.
  Nel confronto con gli altri Paesi europei, l'Italia presenta però una fragilità strutturale, soprattutto in termini di personale impiegato nei Centri, nonché una loro non omogenea distribuzione territoriale che compromette, in alcune aree, l'erogazione di un servizio essenziale e strategico per la ripresa economica.
  Il piano di rafforzamento dei Centri per l'impiego ci consentirebbe di allinearci agli altri paesi europei, che hanno cospicue dotazioni organiche impiegate nei Centri, con un alto rapporto tra numero di disoccupati e numero di operatori dedicati.
  La rete pubblica potrà così disporre delle necessarie competenze per costruire un sistema che sostenga attivamente i disoccupati, li prenda in carico, dia loro formazione mirata e abbia al centro la personalizzazione degli interventi per una loro ottimale ricollocazione. Si tratta di un investimento fondamentale perché le misure di politica attiva previste in GOL possano trovare una concreta attuazione territoriale. Inoltre, la trasposizione di parte del Piano all'interno del PNRR permette anche di mutuarne le condizionalità e cioè di legarne il funzionamento a specifici target.
  È altrettanto noto che, anche per effetto della pandemia, i piani di rafforzamento che le Regioni avrebbero dovuto implementare scontano un certo ritardo.
  Le nuove assunzioni previste entro il 2021 sono pari a 2.333 unità che, sommate alle 1.458 già effettuate (report aggiornato al 30 settembre 2021), portano il numero complessivo per il 2021 a 3.791 unità.
  Ad oggi, comunque, il quadro si sta definendo e nei prossimi mesi gli organici dei Centri per l'impiego dovrebbero trovare un consolidamento che li condurrà a più che raddoppiare gli operatori al servizio della platea dei soggetti ad essi indirizzati.
  Il raggiungimento in tempi brevi di tale obiettivo, al quale è connessa, in parte, l'attuazione di una specifica missione del PNRR, è certamente prioritario per il Ministero del lavoro e per il Governo.
  Voglio sottolineare che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali è costantemente impegnato da tempo, attraverso incontri bilaterali e congiunti con le Regioni, a promuovere e sostenere – nel rispetto del riparto delle competenze tra Stato e Regioni e delle attribuzioni legislativamente previste, nonché ai fini del rispetto degli obblighi e degli impegni finalizzati all'attuazione del PNRR – il completamento, con ogni possibile celerità, del piano assunzionale dei centri per l'impiego da parte delle Regioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ufficio del lavoro

politica occupazionale

bilancio dello Stato