ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07133

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 602 del 24/11/2021
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 24/11/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/11/2021
Stato iter:
25/11/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/11/2021
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 25/11/2021
Resoconto ACCOTO ROSSELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 25/11/2021
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/11/2021

SVOLTO IL 25/11/2021

CONCLUSO IL 25/11/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07133
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Mercoledì 24 novembre 2021, seduta n. 602

   RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   si è appreso che Saga Coffee, stabilimento di Gaggio Montano (Bo), verrà chiuso per decisione della multinazionale Evoca Group di Valbrembo, nel bergamasco, che dal 2017 aveva rilevato il ramo della storica azienda dell'Appennino emiliano, attiva nel settore nella produzione di macchine da caffè per bar e ristorazione;

   la proprietà aziendale ha deciso di delocalizzare all'estero e pertanto adesso 220 lavoratori rischiano il posto di lavoro. L'80 per cento sono donne, quasi tutte con figli a carico, le quali per protesta hanno costituito un presidio ad oltranza davanti allo stabilimento, nonostante le temperature gelide in quel territorio;

   queste lavoratrici non erano a conoscenza dell'imminente chiusura, fino a quando la multinazionale ha comunicato di voler interrompere la produzione a marzo 2022 per dismettere definitivamente il sito. E adesso molte di queste lavoratrici si ritrovano a fare i conti con mutui, affitti e figli da mantenere, col rischio concreto di non poter più contare sul proprio stipendio;

   è l'ennesima vicenda in cui la proprietà di un'azienda, pur in assenza di una crisi, comunica improvvisamente di voler chiudere uno stabilimento determinando le ovvie e gravi conseguenze che si ripercuotono sui posti di lavoro. Nel caso in questione, tra l'altro, succede in un territorio complicato come quello montano, in cui è di fatto impossibile per queste lavoratrici trovare una ricollocazione lavorativa;

   è assurdo secondo l'interrogante che contro queste condotte aziendali il Governo, nonostante tante promesse, non abbia ancora adottato i dovuti provvedimenti anche per contrastare ambigue strategie di delocalizzazione –:

   se e quali iniziative intenda adottare urgentemente il Ministro interrogato a tutela dei posti di coinvolti, che per la maggior parte sono ricoperti da donne, trattandosi dunque di posizioni particolarmente vulnerabili, come esposto in premessa.
(5-07133)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 novembre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-07133

  L'onorevole interrogante richiama l'attenzione sulla vicenda inerente il gruppo Evoca, leader produzione di macchine professionali per il caffè che ha annunciato la chiusura nel 2022 dello stabilimento ex Saeco Saga Coffee sito a Gaggio Montano (Bologna).
  La situazione occupazionale è nota al Governo e alla regione Emilia Romagna che sta seguendo la vertenza: presso la sede della Regione, infatti, si sono svolti molteplici incontri tra le parti istituzionali, al fine di evitare la chiusura dello stabilimento da parte dell'azienda.
  La Regione, espressamente interpellata dal Ministero del lavoro, ha evidenziato l'esito dell'incontro dello scorso 23 novembre, durante il quale si è aperto un nuovo scenario per la crisi della Saga Coffee di Gaggio Montano. La Regione riferisce che in quella sede è emersa la disponibilità da parte di un imprenditore italiano a incontrare i rappresentanti delle istituzioni, al fine di presentare una proposta di re-industrializzazione dell'area.
  Sulla questione, segnalo che il 23 novembre scorso, il Ministero dello sviluppo economico in risposta ad un atto di sindacato ispettivo sulla medesima questione, ha comunicato la disponibilità ad aprire – ove richiesto e ove ne sussistano le condizioni – un'apposita sede di confronto. Assicuro che anche il Ministero del lavoro seguirà con la massima attenzione l'evolversi della vicenda, al fine di individuare ogni possibile soluzione per la salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori e, in particolare, delle lavoratrici coinvolti.
  Per quanto riguarda le iniziative del Governo per il contrasto alla delocalizzazione, faccio presento che il Ministero del lavoro ha elaborato una proposta di carattere normativo, che mira a intervenire con misure di carattere strutturale, volte sia a disincentivare comportamenti opportunistici da parte di società multinazionali, poco rispettosi della dignità dei lavoratori coinvolti, sia a promuovere la costruzione di percorsi virtuosi di mitigazione dell'impatto occupazionale, sociale ed economico connesso alle chiusure dei siti produttivi.
  In linea con gli obiettivi del PNRR, che punta a garantire uno sviluppo sostenibile, è necessaria l'attivazione di un percorso da parte dell'azienda per la salvaguardia dei livelli occupazionali e gli interventi per la gestione non traumatica dei possibili esuberi, quali la ricollocazione presso altra impresa, le misure di politiche attive del lavoro, le prospettive di cessione dell'azienda con finalità di continuazione dell'attività, gli eventuali progetti di riconversione del sito produttivo, anche per finalità socio-culturali a favore del territorio che è interessato. Tale percorso deve, poi, essere sostenuto con incentivi sia sul versante delle politiche attive del lavoro, sia su quello della reindustrializzazione.
  L'esame della proposta è stata sospeso in concomitanza con il varo della manovra di bilancio, ma il Ministero del lavoro è certamente disponibile a riprendere la discussione sul tema, consapevole che occorre intervenire con la massima priorità, al fine di evitare le gravissime ricadute occupazionali e produttive conseguenti alle decisioni di disinvestimento nel nostro Paese.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

donna

cessazione d'attivita'

impresa in difficolta'