ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06862

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 577 del 19/10/2021
Firmatari
Primo firmatario: DE TOMA MASSIMILIANO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 19/10/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 19/10/2021
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 19/10/2021


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 19/10/2021
Stato iter:
20/10/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/10/2021
Resoconto DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 20/10/2021
Resoconto FONTANA ILARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 20/10/2021
Resoconto DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/10/2021

SVOLTO IL 20/10/2021

CONCLUSO IL 20/10/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06862
presentato da
DE TOMA Massimiliano
testo di
Martedì 19 ottobre 2021, seduta n. 577

   DE TOMA, ZUCCONI e CAIATA. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   mentre l'economia globale tenta di riemergere dalla pandemia, si alimentano le preoccupazioni per l'inflazione dei prezzi delle materie prime e, sul versante dell'energia, l'Italia rischia di essere tra i Paesi più penalizzati;

   il costo della benzina attualmente ha superato i 2 euro al litro e ciò incide e continuerà a farlo, inevitabilmente, sulla ripresa dell'intera nazione che fatica a superare le drammatiche conseguenze della pandemia da COVID-19 soprattutto sotto il profilo della ripresa dell'economia reale;

   è noto che l'Italia è in Europa ai primi posti della classifica per livello di tassazione dei prodotti energetici. Stando ai dati aggiornati ogni cittadino italiano paga oltre il 62 per cento di tasse per ogni litro di carburante, comportando evidenti danni per le imprese non soltanto per quelle operanti nel settore energetico;

   la mozione n. 1-00513, presentata dal gruppo di Fratelli d'Italia, sulla quale il Governo ha espresso parere favorevole è stata approvata da tutta l'Assemblea. Tuttavia, ancora non è ancora dato sapere come e se il Governo si sia attivato per intervenire al fine di contenere il costo finale dei prodotti energetici, così come prevede il dispositivo approvato dal Parlamento, riducendo il peso fiscale a carico di cittadini e imprese che inizieranno a licenziare il personale con drammatiche conseguenze in termini economici e occupazionali;

   a oggi, con il costo dei carburanti che continua a salire, il silenzio del Ministro interrogato ad avviso degli interroganti suona come un allarme tanto più che la congiuntura internazionale lascia chiaramente intravedere come i costi dell'energia sembra siano destinati a crescere;

   la riduzione immediata delle accise e dell'Iva sulla benzina deve essere la priorità del Governo per favorire la ripresa economica e per evitare che gli effetti dei rincari incidano sui consumi e sulle tasche dei cittadini scatenando un effetto recessivo delle attività produttive;

   gli operatori energetici che già sostengono gli enormi costi dovuti alla transizione energetica, con un impatto importante sull'impresa, non possono sostenere ulteriori rincari. Continua a mancare un'interlocuzione chiara e seria con le categorie produttive del Paese –:

   se il Governo intenda, come e con quale tempistica, dare corso agli impegni assunti in Parlamento, per mitigare i rincari e contenere il costo finale dei prodotti energetici e del carburante, senza introdurre nuove imposte o tasse a danno di cittadini e imprese.
(5-06862)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 20 ottobre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-06862

  Con riferimento alle questioni poste dagli onorevoli interroganti in merito alla riduzione immediata delle accise e dell'iva sulla benzina, si premette che tale prodotto energetico è normato in Italia dal Testo unico accise (TUA) con applicazione della relativa aliquota.
  La già menzionata disciplina nazionale è coerente con quanto previsto dalla direttiva dell'Unione europea (DE 2003/96/CE), con la quale si stabilisce che gli Stati membri devono obbligatoriamente sottoporre ad accisa armonizzata tutti i prodotti energetici impiegati come carburanti per autotrazione o combustibili per riscaldamento. Inoltre, la direttiva stabilisce in maniera chiara le aliquote minime da applicare ai singoli prodotti energetici.
  Per quanto concerne, invece, la disciplina IVA dell'energia elettrica, il decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 già prevede un'aliquota ridotta al 10 per cento per l'energia elettrica ad uso domestico nonché per l'energia elettrica e il gas utilizzato da imprese estrattive. Si evidenzia che, in merito alla possibilità di adottare aliquote ridotte, l'articolo 102 della Direttiva 2006/112/CE stabilisce che «previa consultazione del Comitato IVA, ciascuno Stato membro può applicare un'aliquota ridotta alle forniture di gas naturale, di energia elettrica o di teleriscaldamento». Infine, la direttiva stabilisce che l'aliquota ridotta deve essere fissata ad una percentuale della base imponibile non inferiore al 5 per cento.
  Fermo restando il quadro normativo sopra citato, è bene segnalare che presso il Ministero dello sviluppo economico è operativo l'Osservatorio Prezzi Carburanti, attraverso cui è possibile consultare in tempo reale i prezzi di vendita dei carburanti, nonché di effettuarne il controllo e monitoraggio.
  In merito a tale aspetto, il Ministero della transizione ecologica, al fine di svolgere i dovuti approfondimenti e di comprendere cause e dinamiche delle variazioni dei prezzi, ha attivato le necessarie interlocuzioni con il Ministero dello sviluppo economico.
  Si evidenzia che ad oggi, rispetto alla crescita del prezzo del metano per autotrazione, per la benzina ed il gasolio si registrano aumenti più contenuti.
  Tra le cause recentemente individuate si devono citare la crescita della domanda mondiale di prodotti petroliferi post COVID (avvenuta ad un ritmo maggiore di quello atteso), l'attività del gruppo «Opec Plus», che opera sul versante dell'offerta in modo da mantenere alto il prezzo, nonché la mancanza di nuovi investimenti anche a causa di politiche restrittive sui finanziamenti nel settore petrolifero. Come conseguenza di quanto sopra evidenziato si è registrata una crescita rilevante del prezzo del petrolio (dai 50 dollari/barile di inizio anno agli attuali 84), su livelli che non si registravano da tre anni e che evidenziano come il petrolio rivesta ancora un ruolo significativo nella transizione verso la decarbonizzazione.
  Si ricorda che è in discussione nelle competenti sedi dell'Unione europea, nell'ambito del pacchetto «FIT for 55%», la riforma della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici, incentrata su una tassazione differenziata in base al livello di emissione dei diversi carburanti, che dovrebbe portare ad un riallineamento della tassazione sia della benzina che del gasolio, in tal modo favorendo i carburanti a bassa o nulla emissione.
  Tale attività si inquadra in un contesto di rimodulazione della tassazione dei prodotti energetici al fine di contribuire alla eliminazione dei SAD (sussidi ambientalmente dannosi) che ancora permangono nel nostro sistema fiscale, per trasformarli in aiuti al lavoro con un impatto neutro sui settori interessati.
  È opportuno evidenziare che il prezzo finale dei carburanti è comunque liberamente determinato dalle compagnie petrolifere e che, di conseguenza, la «leva fiscale» non costituisce uno strumento determinante per la variazione del prezzo di vendita dei carburanti: ad una riduzione della componente tributaria non necessariamente corrisponde una riduzione di pari valore del prezzo finale del prodotto, come, d'altro canto, da un incremento della fiscalità non deriva un eguale aumento del prezzo finale.
  Infine, l'attuale situazione climatica rafforza ancora di più l'esigenza di una forte spinta verso politiche per la decarbonizzazione dell'economia, puntando quindi all'efficienza energetica e a forme di energia a basso o nullo contenuto di carbonio, come le energie rinnovabili, così da contribuire alla riduzione e alla stabilità dei prezzi delle forniture, oltre che alla sostenibilità in chiave ambientale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto energetico

rilancio economico

conseguenza economica