ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06846

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 576 del 13/10/2021
Firmatari
Primo firmatario: PROVENZA NICOLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/10/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VILLANI VIRGINIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2021
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 13/10/2021
Stato iter:
14/10/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/10/2021
Resoconto PROVENZA NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 14/10/2021
Resoconto COSTA ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 14/10/2021
Resoconto PROVENZA NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/10/2021

SVOLTO IL 14/10/2021

CONCLUSO IL 14/10/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06846
presentato da
PROVENZA Nicola
testo di
Mercoledì 13 ottobre 2021, seduta n. 576

   PROVENZA, VILLANI e SPORTIELLO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   come emerso dagli organi di informazione, il 22 settembre 2021 la corte di appello di Napoli ha condannato Enrico Coscioni a due anni di, reclusione per violenza privata tentata e continuata, aggravata dall'abuso di potere;

   Enrico Coscioni, secondo quanto riferito dagli organi di informazione «è coinvolto in un'indagine della Procura di Napoli che punta a fare luce su presunte pressioni esercitate nei confronti di tre manager della sanità campana per indurli a dimettersi; i fatti contestati risalgono al 2015, quando Coscioni avrebbe fatto pressioni su tre commissari perché lasciassero il posto a persone vicine al nuovo presidente della Regione. L'inchiesta era stata avviata in seguito a un esposto presentato da un commissario al quale Coscioni avrebbe detto: “Fra tre giorni ti mandiamo via, nessuno ti vuole, i sindaci non ti vogliono, nemmeno Casillo, tu devi andare via”»;

   Enrico Coscioni, come da curriculum pubblicato sul sito di Agenas, tra i diversi e numerosi incarichi, segnatamente ricopre:

    il ruolo di Presidente del consiglio di amministrazione dell'Agenas, ente che svolge attività di supporto tecnico-operativo alle politiche di governo dei sistemi sanitari di Stato e regioni e all'organizzazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie;

    presso la Conferenza delle regioni e delle province autonome, è componente della cabina di regia per «Adozione dei criteri relativi alle attività di monitoraggio del rischio sanitario di cui all'allegato 10 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020»;

    presso la regione Campania, è componente della Task Force per la realizzazione di misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19;

    è direttore della struttura complessa «Cardiochirurgia» dell'A.o.u. San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona di Salerno;

    è consigliere del presidente della regione Campania per la sanità;

   il decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39, disciplina anche i casi di inconferibilità e incompatibilità di incarichi di coloro che siano stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, ai quali non possono essere attribuiti rilevanti incarichi di vertice;

   ragioni di opportunità politica, prima ancora che giuridica, in ogni caso, impongono che, ai più alti vertici delle amministrazioni dello Stato e delle regioni, vi siano persone in grado di garantire la massima onorabilità, trasparenza e tutela dell'immagine dell'amministrazione –:

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Ministro interrogato a salvaguardia dell'immagine del Ministero della salute e degli organismi di cui lo stesso si serve per porre in essere le politiche sanitarie del Paese.
(5-06846)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 14 ottobre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-06846

  L'articolo 3 del decreto legislativo n. 39/2013 «Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012 n. 190», prevede il divieto di assunzione, tra l'altro, di incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali nei confronti di coloro che siano stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale.
  Si tratta, in particolare, di reati commessi da pubblici ufficiali, o da altri soggetti, contro la pubblica amministrazione, quali, ad esempio, il peculato, la concussione e la corruzione.
  Apprese le notizie di stampa riportate nella presente interrogazione, il Ministero della salute, in qualità di amministrazione vigilante, ha richiesto ad Agenas di fornire ogni informazione utile, anche per valutare eventuali conseguenze collegabili alla pronunzia giurisdizionale in questione.
  Il professor Enrico Coscioni, nell'informare il Ministro della salute dell'intervenuta sentenza di condanna da parte della Corte di Appello di Napoli, ha precisato che la stessa attiene a fattispecie prevista dal Capo III del Titolo XII del Libro secondo del codice penale (delitti contro la persona).
  Tale fattispecie delittuosa non rientra, quindi, tra quelle previste dal citato decreto legislativo 39/2013 e, pertanto, la relativa condanna non può comportare ipotesi di inconferibilità, incompatibilità o decadenza da incarichi amministrativi.
  Considerato, infine, che il professor Coscioni ha preannunciato il ricorso in Cassazione avverso la citata sentenza, si assicura che il Ministero della salute monitorerà gli sviluppi del giudizio di che trattasi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inchiesta giudiziaria

politica del governo

politica sanitaria