ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06298

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 528 del 22/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: CALABRIA ANNAGRAZIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 22/06/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/06/2021


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 22/06/2021
Stato iter:
23/06/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/06/2021
Resoconto POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 23/06/2021
Resoconto SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 23/06/2021
Resoconto POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/06/2021

SVOLTO IL 23/06/2021

CONCLUSO IL 23/06/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06298
presentato da
CALABRIA Annagrazia
testo di
Martedì 22 giugno 2021, seduta n. 528

   CALABRIA e POLVERINI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il 18 giugno 2021, a Biandrate, un sindacalista coordinatore dei Si Cobas Novara è morto investito da un tir in manovra durante lo sciopero nazionale in corso davanti alla sede di una nota catena di distribuzione di beni alimentari;

   secondo l'organizzazione sindacale, la tragedia non sarebbe «derubricabile come un semplice incidente, né tantomeno come la semplice opera di un folle Isolato», ma si tratterebbe dell'apice di una escalation di violenza organizzata contro il Si Cobas, che sembrerebbe «trascinarsi da mesi»;

   infatti, tale ultimo grave episodio riapre la questione evidenziata anche dai recenti scontri avvenuti durante un presidio organizzato dal Si Cobas davanti a un magazzino della logistica a Tavazzano di Villasesco, in provincia di Lodi; una vicenda i cui contorni sono ancora da chiarire: in quella circostanza era rimasto ferito gravemente un lavoratore, che – secondo fonti sindacali – sarebbe stato colpito al volto da un pezzo di bancale scagliato dalle guardie private dello stabilimento;

   a ogni buon conto, la morte del sindacalista, in uno con i pregressi episodi di violenza menzionati in premessa, costituiscono fatti gravissimi e inaccettabili che mettono in discussione le fondamenta del nostro ordinamento democratico, fatti sui quali è quanto mai necessario e urgente fare piena luce: si tratta, invero, di un continuum di episodi di intimidazione e di violenza che mettono, tra l'altro, in discussione il principio cardine delle libertà sindacali –:

   se il Governo non ritenga che, in relazione ai fatti di cui in premesso, siano state adottate tutte le opportune misure atte a garantire la sicurezza e l'incolumità pubblica dei manifestanti e se non ritenga di adottare, per quanto di competenza, le opportune iniziative atte a garantire il regolare svolgimento delle manifestazioni pubbliche, in attuazione dell'articolo 17 della Costituzione.
(5-06298)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 giugno 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-06298

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  con riferimento al tragico episodio di Biandrate, riferisco che nel corso del corrente mese di giugno, il sindacato di base SI COBAS, tramite il responsabile provinciale per Novara Adil Belakhdim, ha evidenziato problematiche connesse all'asserita mancata applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro di settore riguardanti i dipendenti di LIDL Italia S.r.l. e impiegati presso il centro distribuzione di Biandrate.
  In particolare, il sindacato non vedendo accolta la richiesta di un incontro, avanzata alla controparte il 17 giugno scorso, proclamava lo stato di agitazione.
  In considerazione di questo scenario, il Questore di Novara – seppur in assenza di formale preavviso di eventuali manifestazioni – disponeva l'invio al centro di distribuzione di Biandrate, di operatori della D.I.G.O.S. Contestualmente, al fine di prevenire azioni idonee a creare criticità per l'ordine e la sicurezza pubblica, veniva sensibilizzata l'Arma dei Carabinieri.
  In effetti, alle ore 7:00, davanti all'ingresso del centro distribuzione LIDL in parola, si presentava, senza alcun preavviso formale, una rappresentanza di circa 15 lavoratori del SI COBAS.
  Intorno alle 7:30, mentre gli attivisti sindacali stazionavano davanti agli accessi della Filiale LIDL nell'intento di rallentare l'uscita e l'entrata dei mezzi, il conducente di un T.I.R., effettuava di uscita nonostante il fatto che i manifestanti fossero davanti al veicolo e che il personale della D.I.G.O.S. presente sul posto si qualificava, intimasse l'alt immediato. Il conducente tuttavia, effettuava una manovra che provocava l'investimento di Adil Belakhdim, che si trovava davanti al T.I.R. assieme ad altri manifestanti e proseguiva la marcia senza fermarsi, allontanandosi dal luogo a forte velocità.
  Nell'immediatezza, il personale di polizia si adoperava per prestare il primo soccorso mentre il conducente del mezzo, una volta raggiunto il casello autostradale «Novara Ovest» dell'Autostrada A4, contattava il numero di emergenza 112, di fatto costituendosi.
  Il conducente del T.I.R., quindi, veniva tratto in arresto e nella giornata del 21 giugno, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Novara ha convalidato il provvedimento, applicando la misura degli arresti domiciliari richiesta dal Pubblico Ministero.
  Va evidenziato che nella stessa giornata del 18 giugno sono stati ricevuti in Prefettura alcuni rappresentanti di CGIL, CISL, UIL, unitamente ad una delegazione di SI COBAS per affrontare le criticità connesse al predetto centro di distribuzione.
  Nella giornata del 22 giugno presso la Prefettura si è tenuto un incontro al quale hanno partecipato i vertici della LIDL Italia, i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali del settore ed una delegazione di SI COBAS.
  Al termine, le parti presenti hanno sottoscritto un accordo con cui è stato sancito l'impegno datoriale di affrontare le questioni emerse in riunione, relative principalmente alla gestione del personale, all'organizzazione del lavoro ed all'applicazione del CCNL, a fronte della sospensione dello stato di agitazione sindacale in atto, fino al prossimo incontro già calendarizzato, rasserenando in modo significativo il clima tra le parti sindacali e la parte datoriale.
  Con riferimento all'altra vicenda richiamata nell'interrogazione, rappresento che la manifestazione dell'organizzazione sindacale SI COBAS presso la logistica di Tavazzano con Villavesco svoltasi nella notte del 10 e 11 giugno 2021 non è stata preavvisata alla Questura, come era già accaduto in precedenti occasioni (e cioè il 17 e 19 maggio ed il 7 giugno 2021).
  Tali iniziative estemporanee avevano indotto la locale Questura a predisporre un servizio di vigilanza presso la logistica Zampieri Holding Srl di Tavazzano con Villavesco, a cura del Comando Carabinieri competente per territorio. Non appena avuta notizia della presenza dei SI Cobas, che non era stata preannunciata, è stato immediatamente approntato un servizio di ordine pubblico secondo modalità abitualmente seguite in provincia per questo tipo di manifestazioni.
  Va evidenziato che le proteste già occorse nel polo logistico in questione non erano mai sfociate in situazioni di violenza in quanto i SI Cobas si erano limitati a stazionare nei pressi dei cancelli del sito rallentando l'attività della Zampieri e impedendo ai lavoratori di uscire.
  Nella nottata dell'11 giugno scorso, all'arrivo della forza pubblica, si registrava immediatamente una situazione di tensione tra i lavoratori della Zampieri, esasperati dalle incursioni a sorpresa attuate dai SI Cobas, motivo per cui, decidevano di posizionarsi nelle adiacenze del cancello di uscita degli autoarticolati, dando così luogo a reciproci scambi di insulti con i manifestanti. Nonostante la continua opera di mediazione tentata da personale DIGOS, la situazione degenerava con il lancio di oggetti tra i 2 gruppi che, occorre specificare, non sono mai giunti ad un contatto fisico.
  Successivamente all'incidente occorso ad uno dei manifestanti i lavoratori della Zampieri rientravano all'interno del sito, gli altri manifestanti continuavano il presidio all'esterno.
  Nei giorni successivi, si sono ripetute manifestazioni di protesta davanti alla Logistica di Tavazzano, sempre a carattere estemporaneo. Le stesse, tuttavia, si sono svolte senza ripercussioni sull'ordine e la sicurezza pubblica e ciò anche in considerazione dell'impegno assunto dall'azienda Zampieri, a seguito delle interlocuzioni avviate dalla Prefettura di Lodi, a non far uscire i lavoratori dai cancelli, con l'intento di impedire qualsiasi contatto.
  La situazione è attentamente seguita dal Prefetto, che in diverse riunioni del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, allargato alla presenza del Sindaco del Comune di Tavazzano, ha pianificato le misure da adottare a tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica.
  In particolare è stata disposta la dislocazione nei pressi dello stabilimento di tre pattuglie interforze composte da personale della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri e della Polizia Locale, al fine di monitorare costantemente il sito.
  In conclusione, le agitazioni che stanno interessando il settore della logistica sono da tempo all'attenzione del Viminale proprio allo scopo di contemperare il diritto di manifestare liberamente le ragioni della protesta, senza che ciò trascenda in episodi di violenza o di illegalità, con le altrettanto ineludibili esigenze di continuità operativa per un settore strategico per l'economia complessiva del Paese.
  A questo scopo sono state da tempo impartite, da ultimo il 9 giugno scorso, precise disposizioni a Prefetti e Questori volte a predisporre, da un lato, servizi mirati di vigilanza e controllo all'ingresso dei siti della logistica e, dall'altro, a garantire, attraverso l'opera di mediazione dei Prefetti, il raffreddamento delle tensioni sociali e sindacali.
  In quest'ottica è sempre garantito il costante collegamento con il Ministero del Lavoro che, attraverso i Prefetti, segue l'andamento delle diverse vertenze.