ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05873

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 496 del 28/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: POLLASTRINI BARBARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO 28/04/2021
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 28/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 28/04/2021
Stato iter:
29/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/04/2021
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 29/04/2021
Resoconto MOLTENI NICOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 29/04/2021
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/04/2021

SVOLTO IL 29/04/2021

CONCLUSO IL 29/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05873
presentato da
POLLASTRINI Barbara
testo di
Mercoledì 28 aprile 2021, seduta n. 496

   POLLASTRINI, CARNEVALI e FIANO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il decreto-legge n. 34 del 2020 ha introdotto una disposizione volta a favorire l'emersione di rapporti di lavoro irregolari, a favore dei lavoratori stranieri impiegati nei settori dell'agricoltura, della cura della persona e del lavoro domestico;

   in base alle disposizioni introdotte, le domande potevano essere presentate dal 1° giugno al 15 agosto 2020, previo pagamento a carico del datore di lavoro di un contributo forfettario pari a 500 euro, nel caso di dichiarazione di sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare, cui andavano aggiunte le ulteriori somme dovute dal datore di lavoro a titolo retributivo, contributivo e fiscale;

   tuttavia, trascorsi quasi 9 mesi dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande, con il versamento dei relativi importi, la regolarizzazione straordinaria prevista dal decreto-legge Rilancio nel 2020 rischia di fallire e di trasformarsi in un'occasione persa in termini di sicurezza sociale e sanitaria e di legalità per il Paese;

   dai dati raccolti, infatti, dal Ministero dell'interno, dalle prefetture e dalle questure, nonché in base alle numerose segnalazioni di criticità provenienti da parte di associazioni, patronati e operatori in tutto il Paese, sembrerebbe che solo il 5 per cento delle 207.000 domande presentate sia giunto nella fase finale della procedura, mentre in almeno una quarantina di prefetture sembrerebbe che non sarebbero state avviate neppure le convocazioni di datore di lavoro e lavoratore, necessarie in base alla procedura prevista, per la firma del contratto; tali pratiche sarebbero ancora nella fase iniziale di istruttoria;

   il quadro descritto appare estremamente preoccupante, delineando una sorta di limbo giuridico per almeno 200.000 persone ancora in attesa di sapere se la propria domanda andrà a buon fine, e nel frattempo impossibilitate ad accedere pienamente ai servizi, prestazioni sociali, tutele e diritti previsti per chi lavora nel nostro Paese; con gravi ripercussioni anche sotto il profilo della salute pubblica, non potendo tali persone rientrare a pieno nella campagna vaccinale pur svolgendo spesso un lavoro di assistenza e cura verso persone anziane e fragili –:

   quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda adottare, per quanto di competenza, per velocizzare l'iter delle domande presentate, anche prevedendo la possibilità di concludere la procedura per via telematica, e se, nelle more della conclusione dei procedimenti in atto, non ritenga opportuna l'adozione di circolari volte a chiarire che, sino alla conclusione della procedura, i cittadini stranieri regolarizzandi godano di tutti i diritti connessi allo status di lavoratore regolare.
(5-05873)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 29 aprile 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-05873

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, con l'atto di sindacato ispettivo in esame gli Onorevoli interroganti fanno riferimento alla procedura di emersione dei rapporti di lavoro irregolari, prevista dal decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, che è gestita dagli Sportelli Unici per l'immigrazione presso le Prefetture, chiedendo iniziative per velocizzare la definizione delle relative istanze.
  Con riguardo alla procedura di emersione citata, occorre precisare che i requisiti per accedere al procedimento e le fasi della procedura sono disciplinati da due decreti interministeriali, il primo dei quali adottato il 27 maggio 2020 su iniziativa del Ministero dell'interno, alla vigilia dell'inizio della procedura, ed il secondo l'8 settembre 2020, su iniziativa del Ministero del lavoro.
  In origine il termine per la presentazione delle domande era stato fissato al 15 luglio 2020, ma successivamente esso è stato prorogato al 15 agosto. Risultano essere state complessivamente presentate 207.542 domande.
  Per la gestione di tale procedimento è stato predisposto uno specifico applicativo informatico, mentre sul sito ministeriale è stato pubblicato materiale informativo di carattere giuridico e tecnico-operativo sull'emersione dei rapporti di lavoro.
  Occorre anche rilevare, su un piano generale, che rallentamenti nella trattazione delle istanze sono stati determinati da diverse cause. In primo luogo, va considerata la complessità degli adempimenti procedurali, che investono le competenze di più Amministrazioni (Prefettura, Questura, Ispettorato territoriale del lavoro, INPS), articolandosi in plurime fasi endo-procedimentali. In secondo luogo, c'è da tenere presente l'impossibilità tecnica di gestire la procedura esclusivamente in via telematica, atteso che il datore, di lavoro e il lavoratore devono, dopo la loro identificazione, sottoscrivere il contratto di soggiorno e deve essere consegnata al lavoratore la richiesta di permesso di soggiorno da inoltrare, tramite gli uffici postali, alla Questura. Infine, non vanno dimenticati gli effetti della pandemia che ha limitato la funzionalità delle strutture periferiche, il cui personale ha dovuto (quando possibile): lavorare da remoto, riducendo gli appuntamenti con gli utenti. In ogni caso, alla data del 26 aprile scorso, risultano fissate 24.008 convocazioni e sono stati richiesti alle Questure complessivamente 19.771 permessi di soggiorno, a seguito della definizione di altrettante pratiche di emersione da parte degli Sportelli Unici.
  Per far fronte all'ingente carico di lavoro, il decreto-legge n. 34 del 2020 ha previsto, inoltre, un apposito procedimento volto ad utilizzare, per un periodo non superiore a sei mesi, prestazioni di lavoro a termine tramite un'agenzia di somministrazione di lavoro. Esaurita la relativa procedura, sono state selezionate le 800 unità destinate a svolgere attività amministrativa di supporto agli Sportelli Unici per l'immigrazione. Nello specifico le assunzioni hanno avuto inizio il 22 marzo scorso con un primo blocco di 328 unità. Allo stato hanno preso servizio complessivamente 650 lavoratori. I rimanenti 150 saranno assegnati alle sedi di destinazione non appena effettuata la preassunzione a cura della citata agenzia e la sottoscrizione dei contratti da parte dei lavoratori.