ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05486

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 466 del 10/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: GRIBAUDO CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/03/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 10/03/2021
Stato iter:
21/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/04/2021
Resoconto ACCOTO ROSSELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 21/04/2021
Resoconto GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/03/2021

DISCUSSIONE IL 21/04/2021

SVOLTO IL 21/04/2021

CONCLUSO IL 21/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05486
presentato da
GRIBAUDO Chiara
testo di
Mercoledì 10 marzo 2021, seduta n. 466

   GRIBAUDO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   a seguito della dichiarazione di stato emergenza per la pandemia da Covid-19, dal mese di marzo 2020 i circa 200 dipendenti della Allfood s.p.a., impiegati presso le mense/bar nei centri Enea e, in particolare, presso i centri Enea di Casaccia (Roma), sono stati collocati in regime di cassa integrazione a carico del fondo integrativo salariale;

   nel corso degli ultimi 11 mesi, a quanto consta all'interrogante, sono state erogate ai dipendenti Allfood soltanto tre mensilità; da luglio 2020 i lavoratori non hanno percepito più alcun reddito e si trovano oggi in uno stato di grandissima difficoltà economica;

   le rappresentanze sindacali hanno sollecitato più volte Inps nel corso del 2020; l'8 gennaio 2021 sarebbe presentata una denuncia alla procura della Repubblica di Roma per violazione del principio di trasparenza da parte dell'ente previdenziale;

   da fonti sindacali si apprende che i competenti funzionari Inps, interpellati verbalmente, hanno informato che la pratica Fis per la Allfood s.p.a. è stata richiesta per crisi aziendale, anziché per Covid-19, comportando nella fattispecie tempi di lavorazione decisamente più lunghi –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa;

   posto che è accettabile per questi lavoratori l'assenza per un periodo di 11 mesi dell'erogazione dei suddetti ammortizzatori sociali, se esistano specifiche problematiche che impediscono l'erogazione dell'ammortizzatore tramite Fis;

   quali iniziative intenda intraprendere al fine di sbloccare l'erogazione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori Allfood s.p.a. impiegati presso il centro di ricerca Enea Casaccia.
(5-05486)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 21 aprile 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-05486

  L'onorevole interrogante, premesso che dal mese di marzo 2020 i circa duecento dipendenti della Allfood Spa., impiegati presso le mense/bar nei centri ENEA, in particolare, presso il centro ENEA di Casaccia (Roma), sono stati collocati in regime di cassa integrazione a carico del Fondo integrativo salariale (FIS), chiede di conoscere quali iniziative intenda intraprendere al fine di sbloccare l'erogazione degli ammortizzatori sociali ai predetti lavoratori.
  Sentito l'INPS, si rappresenta che in data 19 luglio 2020 e 20 luglio 2020 l'azienda AllFood Spa ha presentato domande di assegno ordinario per il periodo dal 5 luglio 2020 al 29 agosto 2020 con causale «Crisi aziendale per evento improvviso ed imprevisto» per ventidue Unità produttive ubicate sul territorio italiano, tra le quali l'unità produttiva n. 32, centro ENEA di Casaccia.
  Trattandosi di richiesta di assegno ordinario per causale diversa da quelle relative all'emergenza COVID-19, l'istruttoria delle predette domande ha seguito la disciplina di trattazione ordinaria e non emergenziale.
  L'Allfood S.p.a. è un'azienda plurilocalizzata, e pertanto la definizione delle istanze è di competenza della struttura INPS presso la quale il datore di lavoro ha richiesto l'accentramento contributivo, che provvede alla istruttoria complessiva delle domande presentate.
  Ciò ha comportato, in fase istruttoria, la verifica dei singoli requisiti di accesso alla prestazione, con particolare attenzione a quello relativo all'anzianità di almeno novanta giorni di effettivo lavoro, di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 148 del 2015, in capo ai beneficiari della prestazione, presso l'unità produttiva alla quale è stata presentata la domanda.
  Le domande in questione, in seguito ad accorpamento, sono state definite con esito positivo con unico provvedimento del Direttore della struttura INPS territoriale di competenza.
  A fronte dell'unico provvedimento di concessione, sono state emesse dalle strutture territoriali INPS competenti per unità produttiva, le autorizzazioni per le singole unità produttive interessate dalla prestazione, propedeutiche al pagamento diretto in favore dei lavoratori beneficiari della prestazione richiesta.
  Per il periodo in questione e per alcune delle unità produttive autorizzate, l'azienda ha inviato i flussi SR41, che risultano in fase di lavorazione.
  L'azienda ha quindi presentato ulteriori domande con causali relative all'emergenza COVID-19 per i periodi dal 30 agosto al 31 ottobre 2020, dal 2 novembre al 15 novembre 2020 e dal 16 novembre al 27 dicembre 2020.
  Le prime due domande sono state autorizzate; la terza è stata respinta, poiché non risultano fruite le 18 settimane di cui al decreto-legge n. 104 del 2020. L'azienda è stata comunque invitata a riproporre la domanda con una causale corretta.
  È invece in fase di istruttoria la richiesta per il periodo dal 4 gennaio al 28 febbraio 2021.
  Segnalo, da ultimo, che l'INPS ha rappresentato di operare in stretto contatto con l'azienda, in considerazione dell'elevato numero di lavoratori coinvolti. Inoltre questa interlocuzione ha permesso di chiarire direttamente alcune criticità rilevate dall'INPS in sede di controllo e pertanto di individuare alcune problematiche di tipo procedurale che sono in corso di soluzione.
  Posso pertanto assicurare che l'INPS è impegnato, mediante una revisione delle autorizzazioni concesse ed in corso, a sbloccare i pagamenti dei lavoratori per tutti i periodi interessati dalle richieste.