ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05135

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 440 del 09/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: UNGARO MASSIMO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 09/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA 09/12/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 09/12/2020
Stato iter:
10/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/12/2020
Resoconto D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 10/12/2020
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 10/12/2020
Resoconto D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/12/2020

SVOLTO IL 10/12/2020

CONCLUSO IL 10/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05135
presentato da
UNGARO Massimo
testo di
Mercoledì 9 dicembre 2020, seduta n. 440

   UNGARO e D'ALESSANDRO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la Banca Popolare di Bari ha varato, nel periodo del commissariamento, un piano industriale volto a ricondurre a condizioni di efficienza ed economicità la gestione dell'importante istituto bancario operante nel Mezzogiorno del Paese;

   il piano industriale prevede la chiusura di diversi sportelli, in particolare in Abruzzo, con una conseguente evidente contrazione dei servizi bancari;

   Banca Popolare di Bari è presente in Abruzzo, in prevalenza nella provincia di Teramo, per effetto dell'acquisizione della storica banca del territorio, la banca Tercas;

   il piano industriale, varato precedentemente alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione, appare non ispirato ad una verifica puntuale del rapporto tra raccolta sul territorio e chiusura degli sportelli;

   a partire dall'11 dicembre 2020 la filiale della Banca Popolare di Bari di Piazza Aldo Moro (Campo a Mare) verrà soppressa ed accorpata con la filiale di Roseto centro. Si sta parlando di un comune di 58 chilometri quadrati e la presenza di due sportelli appare necessaria per coprire l'intera popolazione. Del resto, la filiale che si intende sopprimere conta 1.400 conti correnti, 30 milioni di raccolta, 18 milioni di impieghi;

   il consiglio comunale di Roseto, nella seduta del 5 novembre 2020 ha approvato, con voti unanimi, apposita risoluzione per scongiurare una simile e definitiva scelta;

   inopinatamente, nel nuovo consiglio di amministrazione, autorevolmente guidato dal presidente De Gennaro, si è ritenuto di escludere la presenza di una professionalità abruzzese che rispettasse il territorio dal quale proviene una importante raccolta per Banca Popolare di Bari –:

   quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, in relazione a quanto esposto in premessa, per salvaguardare i presidi territoriali della Banca Popolare di Bari e i conseguenti livelli occupazionali in Abruzzo.
(5-05135)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 10 dicembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-05135

  In relazione al QT in riferimento, relativo alla chiusura dello sportello presso il comune di Roseto degli Abruzzi della Banca popolare di Bari ed al piano industriale della Banca, si rappresenta quanto di seguito esposto.
  La Banca d'Italia, interpellata per competenza, ha fatto presente che il programma di razionalizzazione della rete distributiva della Banca Popolare di Bari (BPB) ha costituito parte dell'accordo stipulato lo scorso 10 giugno tra i Commissari straordinari e le Rappresentanze sindacali, con l'assistenza dell'Associazione Bancaria Italiana.
  Su un piano più generale, l'Istituto ha inoltre osservato che le scelte organizzative concernenti la gestione e la localizzazione delle succursali rientrano nell'autonomia gestionale delle banche e dei gruppi bancari, rispetto alla quale l'intervento dell'Autorità di vigilanza si limita ai casi in cui l'apertura di nuove succursali risulti in contrasto con la sana e prudente gestione della banca o del gruppo.
  Giova rammentare, inoltre, che in armonia con il diritto comunitario, il Testo Unico Bancario ha accolto il principio della libertà di stabilimento di succursali da parte delle banche in Italia ed in altri Paesi dell'Unione europea: da tale principio consegue proprio che le scelte in tema di articolazione territoriale sono rimesse alle singole banche, che perseguono le proprie strategie di posizionamento sul mercato congiuntamente con gli obiettivi di redditività ed efficienza, nel rispetto delle condizioni di equilibrio finanziario. In tale contesto, come detto, l'Autorità di supervisione competente può vietare l'apertura di sportelli per motivi attinenti all'adeguatezza delle strutture organizzative o della situazione finanziaria, economica e patrimoniale della banca. Non può essere invece vietato il trasferimento o la chiusura di sportelli bancari.
  La Banca d'Italia ha precisato, infine, che la ridefinizione dei modelli gestionali e delle strategie distributive delle banche è un fenomeno che sta coinvolgendo l'intero sistema bancario; negli ultimi tre anni si è registrata una complessiva riduzione del numero di sportelli e un maggiore ricorso a canali digitali che consentono di ridurre i costi operativi e offrire alla clientela servizi innovativi.