ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05048

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 429 del 18/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: OLGIATI RICCARDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SURIANO SIMONA MOVIMENTO 5 STELLE 18/11/2020
CABRAS PINO MOVIMENTO 5 STELLE 18/11/2020
CARELLI EMILIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/11/2020
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 18/11/2020
DE CARLO SABRINA MOVIMENTO 5 STELLE 18/11/2020
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/11/2020
DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE 18/11/2020
EHM YANA CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 18/11/2020
EMILIOZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 18/11/2020
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/11/2020
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 18/11/2020
ROMANIELLO CRISTIAN MOVIMENTO 5 STELLE 18/11/2020
SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 18/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 18/11/2020
Stato iter:
19/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 19/11/2020
Resoconto OLGIATI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2020
Resoconto SERENI MARINA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 19/11/2020
Resoconto OLGIATI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/11/2020

SVOLTO IL 19/11/2020

CONCLUSO IL 19/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05048
presentato da
OLGIATI Riccardo
testo di
Mercoledì 18 novembre 2020, seduta n. 429

   OLGIATI, SURIANO, CABRAS, CARELLI, COLLETTI, DE CARLO, DEL GROSSO, DI STASIO, EHM, EMILIOZZI, FANTINATI, GRANDE, ROMANIELLO e SIRAGUSA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   da quasi trent'anni, la Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi (Rasd) è stata riconosciuta come Stato da ottantasei Paesi nel mondo, è membro fondatore dall'Unione africana e coabita con il Marocco nell'organizzazione africana;

   il casus belli alla base dell'improvvisa esplosione di violenze degli ultimi giorni tra i Sahrawi e il Marocco sembra essere l'ultima decisione della Minurso (missione delle Nazioni Unite per un referendum nel Sahara Occidentale), iniziata nel 1991 e che si poneva come obiettivo quello di realizzare il referendum di autodeterminazione in cui i saharawi del Sahara occidentale avrebbero scelto tra l'integrazione col Marocco o l'indipendenza. Il 31 ottobre 2020, infatti, il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha deciso di allargare il mandato della missione Minurso fino a ottobre 2021, provocando nel Fronte Polisario e nel popolo saharawi, un nuovo moto di frustrazione;

   venerdì 13 novembre 2020, l'esercito marocchino è entrato nella zona cuscinetto di Guerguerat, per porre fine al blocco di una strada iniziato il 21 ottobre dei manifestanti pacifici saharawi, che rivendicavano il loro diritto di bloccare lo spoglio illegale delle risorse naturali del Sahara Occidentale, come ribadito nelle 4 sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo e dall'Onu stessa;

   nella stessa data, il Ministero degli affari esteri marocchino ha rilasciato una dichiarazione in cui si sosteneva che non ci fosse altra alternativa «all'assumersi le proprie responsabilità» per ripristinare la libera circolazione civile e commerciale;

   secondo il comunicato del suddetto Ministero, il Marocco avrebbe regolarmente informato il Segretario Generale dell'Onu, António Guterres, di questi eventi «gravissimi», concedendo tutto il tempo necessario per far uscire il Fronte Polisario dalla zona del Guerguerat. Tuttavia, non avendo avuto riscontro, il Marocco ha deciso di agire in perfetto accordo con il diritto internazionale;

   come conseguenza, Mohamed Salem Ould Salek, Ministro degli esteri della Repubblica Araba Democratica Saharawi (Sadr), ha dichiarato da Algeri quanto segue: «La guerra è iniziata. Il Marocco ha posto fine al cessate il fuoco firmato nel 1991» –:

   quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato per sostenere e rilanciare i negoziati tra il Regno del Marocco e il Fronte Polisario, sotto l'egida delle Nazioni Unite, al fine di realizzare al più presto il referendum di autodeterminazione, come previsto dal piano di pace delle Nazioni Unite, anche ribadendo l'urgenza di nominare un nuovo inviato Onu, che sappia dare un nuovo impulso al processo di pace.
(5-05048)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 novembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05048

  Il Governo segue con attenzione la questione del Sahara Occidentale, anche in considerazione dell'importanza attribuita ai processi di stabilizzazione di un'area strategica, già attraversata da diversi fattori di crisi. Sul piano politico riteniamo che l'unica strada percorribile per una soluzione della disputa fra il Regno del Marocco e il Fronte Polisario sia quella della diplomazia. Per questa ragione garantiamo pieno sostegno all'azione delle Nazioni Unite, nella ferma convinzione che solo il dialogo diretto fra le parti, sotto gli auspici dell'ONU, possa portare ad una soluzione definitiva della controversia.
  Avevamo infatti accolto come un positivo passo in avanti la ripresa dei negoziati diretti fra le parti che, nel dicembre 2018 e poi nel marzo 2019, avevano portato allo stesso tavolo negoziale il Marocco e il Fronte Polisario, grazie alla mediazione dell'ONU e con la partecipazione di Algeria e Mauritania. Crediamo che sia questa l'unica strada possibile.
  Purtroppo questo percorso – complice anche l'assenza di un Inviato personale del Segretario Generale ONU, dopo le dimissioni di Horst Koehler nel maggio 2019 – non ha registrato negli ultimi mesi gli avanzamenti sperati. Riteniamo pertanto urgente la nomina di un nuovo Inviato personale: si tratta di un aspetto potenzialmente cruciale, sul quale l'Italia continuerà a spendersi.
  In tale contesto, abbiamo seguito con attenzione gli ultimi sviluppi nell'area. L'episodio del 13 novembre scorso a El Guerguerat sembra fortunatamente non aver avuto ulteriori seguiti. Per parte italiana, abbiamo esortato tutte le parti coinvolte ad esercitare moderazione e ad evitare il ricorso alla forza, nel rispetto degli accordi di cessate il fuoco in vigore dal 1991. Il nostro auspicio è che – in linea con le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU sul Sahara Occidentale e da ultimo con la Risoluzione 2548 del 30 ottobre scorso che ha rinnovato di un anno (fino al 31 ottobre 2021) il mandato della missione di peacekeeping MINURSO – tutte le parti coinvolte tornino ad impegnarsi subito, in buona fede e senza porre condizioni, nel negoziato diplomatico per individuare una soluzione politica alla questione.