ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05045

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 429 del 18/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: FITZGERALD NISSOLI FUCSIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 18/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 18/11/2020
Stato iter:
19/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/11/2020
Resoconto FITZGERALD NISSOLI FUCSIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2020
Resoconto SERENI MARINA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 19/11/2020
Resoconto FITZGERALD NISSOLI FUCSIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/11/2020

SVOLTO IL 19/11/2020

CONCLUSO IL 19/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05045
presentato da
FITZGERALD NISSOLI Fucsia
testo di
Mercoledì 18 novembre 2020, seduta n. 429

   FITZGERALD NISSOLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nella rete estera del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale si assiste ad un'emergenza amministrativa causata dalla penuria di personale, con conseguente compromissione della qualità dei servizi erogati a sostegno dell'internazionalizzazione;

   in occasione degli ultimi bandi per il trasferimento di personale risulta assegnata meno della metà dei posti a disposizione, con una persistente carenza di organico che rischia di minare seriamente le progettualità in fieri, anche alla luce del protrarsi dell'emergenza epidemiologica e dell'incidenza dei contagi tra i dipendenti della rete estera, con la chiusura di circa 20 sedi, a fronte di un carico di lavoro talvolta triplicato;

   nella prospettiva di rilanciare il Made in Italy, sono stati previsti importanti strumenti a sostegno dell'internazionalizzazione per consentire la ripresa e la promozione delle nostre eccellenze anche all'estero – mediante il cosiddetto decreto-legge «Cura Italia» – e tuttavia, tali sforzi rischiano di essere vanificati e gli obiettivi proposti non raggiunti, in assenza di un'adeguata rete operativa presso le nostre reti estere;

   nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle dinamiche del commercio internazionale in corso presso la III Commissione della Camera, sebbene sia stato sottolineato il livello altissimo delle risposte delle nostre istituzioni diplomatiche oltre confine, è emersa la consapevolezza di un rallentamento tecnico delle strutture operative del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, anche in ragione della chiusura delle sedi diplomatico-consolari all'estero e del protrarsi della pandemia; dunque, l'opportunità di investire sul fronte delle expertise e dei servizi a sostegno del business internazionale;

   per far fronte alle esigenze delle nostre aziende che guardano ai mercati esteri per risollevarsi dall'impasse pandemica, appare prioritario investire sulle risorse umane, attraverso un maggiore coinvolgimento degli impiegati a contratto, eventualmente da integrare con concorsi ad hoc nei ruoli organici, riconoscendo loro l'indiscutibile expertise ed esperienza;

   è necessario rivedere le regole di ingaggio in termini contrattuali e operativi e definire, a livello centralizzato, i protocolli di sicurezza e di prevenzione, al momento frammentati e disorganici nelle singole sedi, e al contempo, favorire strumenti per il lavoro agile anche per gli impiegati delle reti estere, analogamente a quanto già previsto per gli impiegati della pubblica amministrazione sul territorio nazionale –:

   quali programmi intenda predisporre al fine di rafforzare le potenzialità della rete estera del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per migliorare i servizi ai connazionali e per sostenere l'internazionalizzazione, incrementando le risorse umane, sia di ruolo che a contratto, valorizzandone l'operatività in sicurezza.
(5-05045)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 novembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05045

  La rete diplomatico-consolare deve essere rafforzata con personale di tutte le categorie e con riferimento all'intera sfera di attività. Dalla cura dei rapporti politici alla promozione economico-commerciale, passando per i servizi ai connazionali e i rapporti culturali.
  Il personale di ruolo della Farnesina è oggi composto da 3.557 unità, di cui 1.062 tra diplomatici e dirigenti e 2.495 qualifiche funzionali. Dopo la conclusione dei concorsi in fase di svolgimento – ovvero quelli per Terze Aree e diplomatici – e dei concorsi programmati – mi riferisco a quelli per informatici e Seconde Aree – l'organico dovrebbe aumentare di circa 880 unità (32 diplomatici, circa 260 Terze Aree, 27 funzionari informatici e 200 Seconde Aree). Il personale di ruolo dovrebbe quindi raggiungere le 4.438 unità. Si tratta di un aumento di quasi il 25 per cento, un incremento molto significativo e il primo di questa entità da lungo tempo. Questo compenserà, pur solo parzialmente, la riduzione di personale sofferta negli ultimi anni.
  Questo sforzo va ad aggiungersi, nell'organico di Ambasciate e Consolati, alle 2.920 unità di personale a contratto. La Farnesina ritiene assolutamente essenziale il loro contributo all'efficienza della rete di Uffici all'estero. Per questo abbiamo sempre posto la massima attenzione alle problematiche da loro rappresentate. La considerazione dell'Amministrazione per il personale a contratto è dimostrata anzitutto dalle reiterate richieste di aumento del contingente presentate negli ultimi anni, in occasione della predisposizione della legge di bilancio o per ragioni particolari, come nel caso della Brexit. La Farnesina rimane pronta a dialogare con il Parlamento in vista di ulteriori incrementi, al fine di continuare a sostenere l'internazionalizzazione delle imprese e migliorare i servizi ai connazionali.
  Fattori quali lo sblocco del turnover, i concorsi in via di finalizzazione e di prossimo bando e le recenti autorizzazioni all'incremento del personale a contratto dovrebbero consentire, nei prossimi due anni, di coprire parte dei posti attualmente vacanti all'estero richiamati dall'interrogante. Sarà comunque opportuno definire un ulteriore piano di assunzioni per i prossimi anni che consenta di dare continuità al graduale «ripopolamento» degli organici del personale di ruolo, ad un livello adeguato al peso e alla presenza dell'Italia nel mondo.
  Gli obiettivi principali sono di consentire una sempre più efficiente erogazione di servizi ai connazionali e di intensificare la nostra attività a favore dell'internazionalizzazione del sistema produttivo.
  L'obiettivo di incrementare il numero di presenze all'estero del personale di ruolo non potrà essere realizzato in assenza di un adeguato rifinanziamento del Capitolo 1276, relativo al trattamento economico percepito fuori dal Paese. A causa dell'aumento del costo della vita, in particolare degli affitti, e del peggioramento dei fattori di rischio e disagio dovuto al sensibile deterioramento della congiuntura internazionale, in un numero crescente di Sedi le indennità versate risultano infatti insufficienti a garantire pur limitati incentivi economici, a compensazione dei disagi, personali e familiari, derivanti da un prolungato trasferimento all'estero. Risulta ormai improcrastinabile una revisione dei coefficienti relativi al costo, al rischio e al disagio.
  Per potenziare i servizi consolari, a maggio la Farnesina ha avviato un progetto che consente al personale in servizio presso 25 tra Ambasciate e Consolati, a favore di un bacino di circa un milione e mezzo di residenti, di accedere da remoto ai principali portali informatici. Un progetto in corso di ampliamento in queste settimane in modo da arrivare a coprire ulteriori Uffici all'estero e raggiungere un bacino di circa 2 milioni di residenti, con benefici immediati anche per gli imprenditori impegnati nell'internazionalizzazione delle nostre imprese.