ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04757

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 407 del 13/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: CUNIAL SARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 13/10/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/10/2020
Stato iter:
14/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/10/2020
Resoconto CUNIAL SARA MISTO
 
RISPOSTA GOVERNO 14/10/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 14/10/2020
Resoconto CUNIAL SARA MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/10/2020

SVOLTO IL 14/10/2020

CONCLUSO IL 14/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04757
presentato da
CUNIAL Sara
testo di
Martedì 13 ottobre 2020, seduta n. 407

   CUNIAL. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   con l'interrogazione n. 4-06098, l'interrogante ha sollevato dubbi sulla tecnologia di editing genomico CRISPR-Cas9 e della sua derivata Gene Drive, che consente di trasmettere alla progenie di un essere vivente una caratteristica genetica imposta;

   l'esperimento più dibattuto che utilizza questa tecnologia punta all'eliminazione della zanzara Anopheles gambiae, vettore della malaria, diffondendo una versione Ogm che fa nascere solo gli esemplari di sesso maschile che non pungono;

   il 29 novembre 2018, nei corso della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica tenutasi in Egitto, 170 nazioni hanno firmato un trattato in cui si dichiara che i progetti di «gene drive» devono essere valutati caso per caso e con le comunità locali;

   a tal proposito, Mariann Bassey-Orovwuje, di Friends of the Earth Africa e presidente dell'Alleanza per la sovranità alimentare in Africa, e l'Etc Group, hanno fatto presente che, ad esempio, l'avvenuto rilascio di zanzare geneticamente modificate in Africa non ha visto consultate le comunità nei villaggi né ha visto chiedere loro alcun consenso;

   Kevin Esvelt, pioniere del gene drive, ha dichiarato, riguardo al progetto delle zanzare, che è «un esperimento in cui, se si fa un casino, colpisce tutto il mondo»;

   recentemente è stato approvato negli Usa il rilascio di 750 milioni di zanzare OGM OX5034;

   dato che uno dei laboratori leader mondiali nella produzione di zanzare geneticamente modificate, il PoloGGB, ha sede a Terni in Umbria, a parere dell'interrogante potrebbero verificarsi complesse implicazioni ambientali – oltre che etiche – che, superando i benefici dell'eliminazione di una specie dannosa, rischierebbero seriamente di compromettere l'equilibrio degli ecosistemi nazionali (oltre ai danni a livello globale già ipotizzati), nel caso in cui queste zanzare venissero diffuse, volontariamente o involontariamente, anche per contaminazione, sul territorio italiano –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione descritta in premessa e quindi dei rischi ambientali legati alla presenza sul territorio nazionale del PoloGGB.
(5-04757)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 ottobre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04757

  Occorre, innanzitutto, premettere che, nel caso di una sperimentazione con OGM condotta in ambiente confinato, le disposizioni del decreto legislativo n. 224 del 2003 stabiliscono che un OGM può essere utilizzato a scopo sperimentale in ambiente confinato in strutture apposite dove si applichino misure specifiche di confinamento che ne impediscano effettivamente il contatto con l'ambiente e con la popolazione, garantendo un elevato livello di sicurezza di questi ultimi. Per quanto riguarda la sperimentazione in ambiente confinato con zanzare GM condotta dal Polo d'innovazione di Genomica, Genetica e Biologia di Temi, il Ministero dell'ambiente ha provveduto ad acquisire informazioni sulla sperimentazione già dal giugno 2019. Successivamente, si è provveduto a richiedere il parere dell'ISPRA per valutare se le procedure di contenimento applicate costituiscano misure rigorose e specifiche di confinamento.
  Sulla base della documentazione acquisita, ISPRA ha ritenuto adeguate le misure di confinamento e le procedure di gestione del rischio adottate. In particolare, l'istituto ha segnalato che l'impiego di zanzare GM, valutando i potenziali fattori di rischio derivanti da insetti geneticamente modificati non infetti da un patogeno, è stato classificato di rischio 2 e pertanto il livello di contenimento richiesto è il 2. L'attuale quadro normativo europeo (Direttiva 2009/41/CE) e italiano (decreto legislativo n. 206 del 2001) stabilisce i requisiti per le misure di contenimento applicabili a qualsiasi lavoro sperimentale con microrganismi, piante o animali geneticamente modificati. Tuttavia, tali misure di contenimento non sono specifiche per gli artropodi GM, per cui sono state utilizzate anche tecniche di contenimento specifiche per gli artropodi in classe di rischio 2, definite da esperti e istituzioni scientifiche internazionali. Particolare attenzione deve essere prestata durante tutte le fasi del lavoro in insettario al fine di prevenire il rilascio di zanzare dal contenimento primario. Sono quindi previste misure di confinamento fisico garantite da: la struttura del laboratorio, l'implementazione delle procedure operative, l'organizzazione del laboratorio e la gestione dei rifiuti funzionali al fine di ridurre al minimo la possibilità che le zanzare GM possano essere rilasciate accidentalmente o deliberatamente nell'ambiente.
  Le misure di contenimento fisico sono adattate alle esigenze della gestione ordinaria. Tuttavia, nella valutazione dei rischi è stato preso in considerazione anche uno «scenario estremo» quale, ad esempio, un incendio o un terremoto distruttivo. Ulteriore misura di contenimento è quella geografica in quanto la specie Anopheles gambiae è tropicale e non è in grado di colonizzare regioni climatiche temperate. Infatti, nonostante la continuità territoriale con l'Africa tropicale, queste zanzare non sono presenti neanche nelle regioni mediterranee del Nord Africa. In caso di rilascio accidentale, secondo ISPRA si può affermare, con ragionevole certezza, che le suddette zanzare non sarebbero in grado di riprodursi a lungo e non potrebbero in ogni caso superare la stagione invernale. Un ultimo aspetto importante è relativo al potenziale trasferimento verticale del DNA ricombinante da zanzare GM a specie selvatiche italiane, che tuttavia non sono compatibili.
  Si segnala, inoltre, che al momento, per quanto a conoscenza dell'Istituto, le zanzare GM oggetto di studio presso il Polo Genomica, Genetica e Biologia, non sono mai state utilizzate in sperimentazioni in campo aperto in nessun luogo del mondo, in quanto la finalità stessa del Polo è quella di raccogliere dati, ed informazioni sul comportamento di tali zanzare in un ambiente confinato in grado di simulare il più possibile l'ambiente naturale di rilascio.
  Si rappresenta, infine, che della sperimentazione condotta dal Polo GGB di Terni è stata data ampia informazione sia a livello di Unione europea che a livello internazionale, da ultimo durante i lavori del Secondo Incontro dell’Open-ended Working Group on the Post-2020 Global Biodiversity Framework, tenutosi a Roma presso la FAO nel febbraio 2020, nell'ambito dei lavori preparatori della 15a Conferenza delle Parti contraenti la Convenzione sulla Diversità Biologica e della 10a Conferenza delle Parti contraenti il Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza.