ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04670

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 400 del 29/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: GEBHARD RENATE
Gruppo: MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Data firma: 29/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAGI RICCARDO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA 29/09/2020
ORFINI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 29/09/2020


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 29/09/2020
Stato iter:
30/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/09/2020
Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
 
RISPOSTA GOVERNO 30/09/2020
Resoconto SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 30/09/2020
Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/09/2020

SVOLTO IL 30/09/2020

CONCLUSO IL 30/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04670
presentato da
GEBHARD Renate
testo di
Martedì 29 settembre 2020, seduta n. 400

   GEBHARD, MAGI e ORFINI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   con missiva del 2 luglio 2020 l'ufficio Rom, Sinti e Caminanti di Roma Capitale notificava alle 28 famiglie (87 persone) dell'area F del Villaggio di Castel Romano che «Per motivi igienico sanitari e quindi a tutela della salute [...], l'Amministrazione Capitolina non potrà ulteriormente permettere la sosta in quell'area [...]. Pertanto, la S.V. dovrà lasciare il modulo abitativo che attualmente occupa libero da cose e persone entro e non oltre il 10 settembre 2020»;

   il 9 luglio 2020 la giunta capitolina approvava la memoria n. 38 in cui dava atto della pianificazione dello sgombero, le cui attività risultavano rallentate dall'emergenza sanitaria da Covid-19 «la cui normativa – si legge nel testo – ha introdotto, all'articolo 103, comma 6, del decreto-legge 17 marzo 2020 il blocco degli sgomberi fino al 30 giugno 2020, termine successivamente prorogato, in sede di conversione, al 1° settembre 2020»;

   a tale scopo la giunta capitolina dava mandato all'ufficio Rom, Sinti e Caminanti di «procedere, con tempestività, decorsi i termini della moratoria per gli sgomberi, alla liberazione da persone e cose del campo F, secondo un programma di ricollocazione delle fragilità»; l'amministrazione, infatti, avrebbe l'onere, secondo i disposti normativi di cui al decreto-legge n. 14 del 2017 e decreto-legge n. 113 del 2018, della ricollocazione delle persone in condizioni di fragilità socio-economica, ma, ad oggi, si deve ancora attivare un piano di supporto ad hoc;

   successivamente con l'articolo 17-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, è stata stabilita la proroga della sospensione del rilascio degli immobili sino al 31 dicembre 2020;

   tuttavia, dell'intenzione di procedere allo sgombero entro settembre 2020 si ha un'ulteriore conferma dalle dichiarazioni rese il 26 agosto 2020 dalla funzionaria dell'ufficio speciale Rom, Sinti e Caminanti di Roma Capitale, la dottoressa Valeria Neri, in audizione presso la Commissione politiche sociali di Roma Capitale;

   qualora l'amministrazione capitolina dovesse procedere prima del 31 dicembre 2020 allo sgombero, a parere degli interroganti questo sarebbe eseguito non solo in contrasto con la legge, ma potrebbe configurare un comportamento discriminatorio, in quanto sembrerebbe basato sull'origine etnica, non avendo alla data odierna notizie di avvenuti o programmati sgomberi in altri ambiti –:

   se il Governo non ritenga di adottare iniziative, per quanto di competenza, in relazione alle criticità sopra evidenziate con riguardo al prospettato sgombero, anche al fine di tutelare persone in condizioni di fragilità economico-sociale come nel caso sopra descritto.
(5-04670)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 30 settembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-04670

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, gli onorevoli interroganti richiamano l'attenzione sul prospettato sgombero, a Roma, del Villaggio della Solidarietà di Castel Romano, chiedendo di conoscere quali misure saranno adottate per la ricollocazione delle persone in condizioni di fragilità socio-economica.
  Giova preliminarmente evidenziare che l'insediamento di Castel Romano presenta forti criticità di carattere igienico-sanitario che costituiscono un pericolo per la salute pubblica, in particolare dovute allo sversamento indebito di rifiuti all'interno del sito e nelle aree limitrofe, nonché alla manomissione delle strutture e degli impianti elettrici, idrici e fognari.
  Tali criticità sono state più volte trattate negli ultimi mesi in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, coordinato dal Prefetto di Roma, in quanto è stata riscontrata la necessità di rafforzare i servizi di vigilanza, a seguito del sequestro penale dell'intera area disposto dall'Autorità Giudiziaria.
  Al fine di impedire il reiterarsi delle condotte criminose in materia ambientale che hanno determinato il sequestro penale, la Polizia Locale di Roma Capitale ha provveduto a mettere in sicurezza la predetta area, garantendo un servizio di vigilanza in atto dall'inizio dello scorso mese di luglio.
  Inoltre, si rappresenta che la Regione Lazio, in considerazione dei gravi rischi igienico-sanitari sia per gli ospiti del campo che per gli abitanti delle zone limitrofe, lo scorso 8 luglio ha adottato un'ordinanza affinché Roma Capitale proceda alla chiusura definitiva del Villaggio della Solidarietà di Castel Romano e alla bonifica dell'intera area, nonché al ripristino dei luoghi.
  Al riguardo il Comune, in linea con gli impegni presi con la Regione Lazio, ha riferito di aver già intrapreso un piano di superamento dell'intero sistema assistenziale dei Villaggi della Solidarietà, tra cui il campo di Castel Romano; tale intenzione è stata formalmente ribadita lo scorso 24 settembre in occasione di una seduta del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.
  L'Amministrazione capitolina ha rappresentato che sussiste una situazione eccezionale di concreto aggravamento del rischio igienico-sanitario e ambientale, tale da rendere indispensabili e non ulteriormente differibili gli interventi di sgombero dei luoghi da cose e persone, la bonifica delle aree e il ripristino delle condizioni igienico-sanitarie e ambientali.
  L'Amministrazione ha altresì fatto presente che è in corso da tempo una pianificazione dello sgombero dell'area, per il quale la medesima ha l'onere della ricollocazione dei soggetti vulnerabili e socialmente fragili e dell'individuazione delle necessarie risorse finanziarie.
  Si precisa che lo sgombero dell'area F dell'insediamento, richiamata espressamente nell'interrogazione è all'attenzione della Prefettura di Roma e sarà oggetto di una prossima seduta del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.