ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04629

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 397 del 22/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: CARNEVALI ELENA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIANI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2020
RIZZO NERVO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2020
PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2020
SCHIRO' ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 22/09/2020
Stato iter:
23/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/09/2020
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 23/09/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 23/09/2020
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/09/2020

SVOLTO IL 23/09/2020

CONCLUSO IL 23/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04629
presentato da
CARNEVALI Elena
testo di
Martedì 22 settembre 2020, seduta n. 397

   CARNEVALI, SIANI, RIZZO NERVO, PINI e SCHIRÒ. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il virus dell'epatite C è una delle principali cause di morbilità e mortalità epatica e causa circa 71 milioni di infezioni a livello globale e circa 400 mila morti l'anno (l'Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di mortalità per epatite C);

   l'emergenza sanitaria provocata dalla pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova il servizio sanitario nazionale lasciando in secondo piano altri virus come quello dell'epatite C, che ha segnato un decremento del 90 per cento circa dei trattamenti rispetto a prima della pandemia;

   i dati di registro divulgati da Aifa mostrano un quadro preoccupante, con un passaggio da circa 4600 pazienti trattati mensilmente nel 2018 a circa 3000 trattati nel 2019 a poco più di 300 nella fase di lockdown e di poco oltre i mille pazienti nei mesi post lockdown;

   il rallentamento avvenuto nel 2019 aveva già determinato un ritardo di oltre sette anni nel raggiungimento degli obiettivi indicati dall'Organizzazione mondiale della sanità: diagnosticare almeno il 90 per cento degli infetti e trattare almeno l'80 per cento dei diagnosticati entro il 2030;

   con il decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8, all'articolo 25-sexies, è stato predisposto, per prevenire, eliminare ed eradicare il virus Hcv, in via sperimentale per gli anni 2020 e 2021, uno screening nazionale gratuito destinato ai nati negli anni dal 1969 al 1989, ai soggetti seguiti dai SerT nonché ai soggetti detenuti in carcere;

   per l'attuazione dello screening per cui sono stati finalizzati 30 milioni di euro per il 2020 e 41,4 milioni per il 2021 è stato previsto un decreto del Ministro della salute, di concerto con quello dell'economia e delle finanze, previa intesa con la Conferenza Stato-regioni e province autonome da emanarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione;

   si è a conoscenza della costituzione di un tavolo tecnico per la predisposizione del decreto attuativo e il definitivo passaggio in Conferenza Stato-regioni;

   va considerata la preoccupazione delle realtà associative e delle società scientifiche essendo ravvicinata la fine dell'anno e i tempi di predisposizione della nuova legge di bilancio –:

   quando il decreto attuativo sarà inviato alla Conferenza Stato-regioni per la successiva definitiva adozione, al fine di dare avvio allo screening sul virus Hcv evitando anche così il rischio di non vedere impegnate le risorse già stanziate per anno 2020.
(5-04629)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 settembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-04629

  L'attenzione e l'impegno del Ministero della salute nella lotta contro l'epatite virale sono sempre stati elevati e costanti: in particolare, desidero ricordare le numerose azioni intraprese e continuamente aggiornate per aderire al piano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità « Action plan for the health sector response to viral hepatitis in the WHO European Region», onde cercare di eradicare ed eliminare l'infezione da virus dell'epatite C e B (HCV e HBV).
  L'infezione cronica causata dal virus dell'epatite C (HCV) è una delle principali cause di morbilità e mortalità correlate alle malattie di fegato.
  In questi ultimi anni, grazie ad una maggior conoscenza e consapevolezza delle vie e del rischio di trasmissione, si è assistito ad un profondo mutamento dell'epidemiologia delle epatiti virali.
  In merito all'epatite C, nel nostro Paese non sono disponibili dati esatti circa il numero di pazienti affetti.
  Tuttavia, una stima dell'epidemiologia dell'infezione in Italia può essere ottenuta da alcune indagini che, peraltro, non sono rappresentative di tutto il territorio nazionale, né dei diversi gruppi della popolazione.
  Peraltro, gli studi ad oggi disponibili, anche se parziali, mostrano una maggior prevalenza di HCV in persone con età avanzata ed in gruppi particolarmente esposti a determinati fattori di rischio, quali ad esempio la popolazione afferente ai SERT e la popolazione carceraria.
  L'introduzione dei nuovi farmaci ad azione antivirale diretta, caratterizzati da un eccellente profilo di sicurezza e di efficacia, ha reso concreto e raggiungibile l'obiettivo di eliminare il virus che causa l'epatite C.
  Ad oggi sono stati trattati, nel nostro Paese, circa 180.000 pazienti: attualmente si sta registrando una diminuzione del numero di soggetti avviati alla terapia.
  In effetti, tale risultato, che potrebbe essere interpretato come il raggiungimento della meta dell'eliminazione del virus, non deve trarre in inganno.
  Permangono infatti un gran numero di persone che, in quanto inconsapevoli di essere infette, costituiscono un serbatoio per il virus e la fonte di nuovi contagi.
  Nella lotta per l'eliminazione dell'epatite HCV è quindi fondamentale mettere in atto iniziative e politiche sanitarie per far emergere il «sommerso», quali lo « screening» destinato ai nati negli anni dal 1969 al 1989 e ai soggetti seguiti dai servizi pubblici per le tossicodipendenze (SERT), nonché ai soggetti detenuti in carcere, come disposto dall'articolo 25-sexies del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8.
  Nel merito del quesito, al fine della compiuta predisposizione del decreto interministeriale previsto dal comma 2 del menzionato articolo 25-sexies, il Ministero della salute, superata la fase acuta di gestione dell'emergenza COVID, ha di recente istituito un Tavolo di lavoro che si riunirà il 30 settembre 2020, per discutere e redigere la bozza di decreto interministeriale da presentare in Conferenza Stato-Regioni. Sarà mia cura rendere agli On. li interroganti le informazioni sull'avanzamento dei lavori.