ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04476

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 381 del 28/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: SERRACCHIANI DEBORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 28/07/2020
Stato iter:
30/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/09/2020
Resoconto TODDE ALESSANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 30/09/2020
Resoconto VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/07/2020

DISCUSSIONE IL 30/09/2020

SVOLTO IL 30/09/2020

CONCLUSO IL 30/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04476
presentato da
SERRACCHIANI Debora
testo di
Martedì 28 luglio 2020, seduta n. 381

   SERRACCHIANI e VERINI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   la Treofan, che attualmente ha un organico di 142 dipendenti, è un'azienda produttrice di film polipropilenici, fonda le sue radici nello storico gruppo Montecatini, poi Montedison, che nel dopoguerra inaugurò a Terni la società Polymer;

   dopo una serie di passaggi proprietari e accorpamenti, nell'agosto 2018 la Management&Capitali, dopo aver ceduto qualche mese prima lo stabilimento del Messico per 250 milioni di euro, decise di vendere al gruppo Jindal i tre stabilimenti facenti capo alla Treofan, ovvero quelli di Terni, di Battipaglia e di Neunkirchen in Germania, con una capacità produttiva di quasi 100.000 tonnellate annue e circa 700 dipendenti, per un importo complessivo, quasi simbolico, pari a 500.000 euro;

   appena perfezionata l'acquisizione, conclusasi nell'ottobre 2018 – con la conservazione della identità societaria, ma la non irrilevante trasformazione in s.r.l. – la Jindal, già proprietaria di stabilimenti produttori di film a Brindisi, in Belgio e in Olanda, dispone l'immediata fermata dell'impianto di Battipaglia, conclusasi con la chiusura definitiva dell'impianto campano nel gennaio 2019 e il licenziamento di tutti i dipendenti nel marzo 2020, dopo un anno di Cigs;

   contestualmente, iniziano i trasferimenti di produzioni dallo stabilimento Treofan di Terni agli stabilimenti Jindal di Brindisi, di Kerkrade in Olanda e a quello di Virton in Belgio, depauperandolo dei prodotti più profittevoli, senza alcuna contropartita produttiva e senza alcuna reintegrazione del personale che nel frattempo aveva maturato i requisiti per il pensionamento;

   come conseguenza di tali scelte, l'impianto di laccatura dello stabilimento ternano opera al 50 per cento della sua capacità produttiva;

   per di più, l'assegnazione dei macchinari dismessi nel sito di Battipaglia, a suo tempo acquisiti grazie ai sostanziosi contributi della regione Campania, comporta una evidente penalizzazione ai danni dello stabilimento ternano, privilegiando gli impianti Jindal in Olanda, in Belgio, in India e a Brindisi;

   permanendo invariate tali strategie gestionali, fatte di delocalizzazioni di macchinari e di produzioni, a breve, anche l'impianto di Terni rischia di fare la stessa fine di quello di Battipaglia e l'acquisizione della Treofan da parte del gruppo indiano sembra finalizzata esclusivamente all'accaparramento di quote di mercato e di produzioni di qualità;

   a tutt'oggi, gli esiti dell'apposito tavolo tecnico istituito presso il Ministero dello sviluppo economico, condizionato dalle continue assenze della proprietà, non hanno portato alla presentazione di alcun serio piano industriale per il sito di Terni, nonostante le sollecitazioni ministeriali –:

   quali ulteriori iniziative intendano adottare al fine di ottenere seri impegni circa la continuità produttiva dell'impianto Treofan di Terni;

   quali iniziative, per quanto di competenza, si intendano intraprendere per verificare le circostanze della vendita da parte della Management&Capitali, anche con riferimento alla definizione dell'importo per la cessione della Treofan;

   se non intendano adottare iniziative, per quanto di competenza, in ordine ad operazioni di delocalizzazione delle produzioni, in particolare, in presenza di macchinari acquisiti grazie alla contribuzione pubblica.
(5-04476)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 30 settembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-04476

  Con riferimento alle vicende della società Treofan, fermo restando quanto descritto con l'atto di sindacato ispettivo – cui si risponde – tengo ad informare sugli eventi successivi che hanno caratterizzato la società.
  Lo scorso 10 agosto, in modalità call, si è svolto nuovamente un confronto tra il Ministero dello sviluppo economico e tutte le Parti coinvolte, con il raggiungimento di un accordo tra MISE, Istituzioni Regionali e Locali, Azienda e Organizzazioni Sindacali, al fine di far ripartire il sito produttivo della Treofan, avente sede a Terni.
  L'accordo ha previsto l'impegno della Società a:
   pianificare nell'immediato le produzioni finalizzate al rilancio produttivo;
   trasferire una taglierina (macchina da taglio per film) e i componenti necessari per la riattivazione dei fluff silos per raccogliere scarti riusabili;
   avviare da subito la valutazione tecnica sulla linea B30 di film in polietilene (PE) al fine di per prendere in considerazione nuove opportunità di business ed eventualmente l'acquisto di un rigranulatore.

  L'intesa ha contemplato, altresì, l'immediata sospensione dello sciopero dei lavoratori, che proseguiva dal 29 giugno, ed il contemporaneo impegno dell'azienda a ristabilire normali relazioni industriali e sindacali.
  Si è altresì concordato che, a partire dall'11 agosto 2020, Treofan avrebbe avviato il ricorso alla Cassa Integrazione Covid-19. Inoltre, in tale sede istituzionale, l'Azienda si è impegnata ad incontrare la Regione Umbria per approfondire eventuali opportunità connesse con i piani di sviluppo regionale, con il Polo Industriale di Terni e con l'area di crisi complessa. Si è infine concordato di non assumere iniziative unilaterali di alcun genere, in rispetto dell'Accordo citato, e di sottoporre l'attuazione dello stesso e le prospettive future del sito di Terni all'esito di apposita valutazione da svolgersi in seno al tavolo ministeriale.
  Infine informo che martedì scorso si è tenuta in video conference una nuova riunione di verifica sull'attuazione dell'Accordo sopra detto.
  Le Organizzazioni Sindacali hanno segnalato di aver rispettato gli accordi presi ma che – tuttavia – l'azienda li aveva rispettati solo parzialmente. Conseguentemente non ci sono state le auspicate riprese delle produzioni nei quantitativi previsti. Hanno denunciato lo svuotamento di produzioni tradizionalmente realizzate a Terni da gennaio di quest'anno, cioè prima dell'inizio della pandemia, e la loro realizzazione in altri siti del Gruppo Jindal, in alcuni casi anche con l'utilizzo del marchio Terni. Hanno inoltre segnalato che non c’è ancora stato il trasferimento della taglierina dallo stabilimento in dismissione di Battipaglia.
  La società, ha motivato le contestazioni esposte dalle Organizzazioni sindacali segnalando di aver ripreso le produzioni a Terni recuperando i contatti con i clienti ed evidenziando che i ritardi nella piena ripresa delle produzioni sono stati dovuti al calo di ordinativi causato dalla generale crisi economico-finanziaria indotta dalla pandemia, che ha impattato tutti gli impianti del Gruppo che attualmente producono al di sotto delle capacità produttive ed ha rinnovato l'impegno sia a trasferire la taglierina da Battipaglia a Terni che a svuotare il sito dai materiali di scarto e a proseguire le verifiche per riprendere le restanti produzioni.
  Ha precisato, infine, che è in corso di redazione un piano di investimenti che si è impegnato a condividere con la Regione Umbria nella seconda metà di ottobre.
  Il rappresentante della Regione ha confermato la propria disponibilità all'incontro con l'azienda per valutare il ricorso agli strumenti propri alle Aree di crisi complessa, sulla base di una proposta di piano di rilancio del sito che preveda l'introduzione di produzioni innovative, in sinergia con le competenze non comuni che si trovano nel polo di Terni.
  Infine, le parti si sono impegnate a rinnovare quanto contenuto nell'accordo di agosto per un periodo temporale più lungo e hanno deciso di rincontrarsi il prossimo 1o ottobre.
  Da quanto detto è evidente che il Ministero dello sviluppo economico segue con la massima attenzione la vicenda e continuerà a monitorarla in tutti i suoi aspetti, al fine di trovare una soluzione in grado di dare stabilità in termini produttivi all'Azienda nonché ai lavoratori interessati.
  Quanto al tema delle delocalizzazioni di cui ci viene anche richiesto, è noto che esso rivesta un ruolo importante all'interno del dibattito governativo e l'impegno del Governo è diretto, da un lato, a sanzionare le aziende che delocalizzano (qualora abbiano usufruito di finanziamenti pubblici) e a difendere i marchi storici; dall'altro, ad individuare politiche pubbliche tese ad incoraggiare le aziende che hanno già delocalizzato a reinvestire in Italia (back reshoring), così come affermato dallo stesso Ministro dello sviluppo economico Ing. Stefano Patuanelli in un Question Time tenutosi al Senato recentemente. Vi è la necessità, quindi, di individuare cosa porta una multinazionale a non produrre nel nostro Paese nonché di prevedere un quadro omogeneo di interventi, anche normativi, volti a difendere il tessuto produttivo del nostro Paese.