ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04466

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 381 del 28/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: PRISCO EMANUELE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 28/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 28/07/2020
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 28/07/2020
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 28/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 28/07/2020
Stato iter:
29/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/07/2020
Resoconto LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 29/07/2020
Resoconto MAURI MATTEO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 29/07/2020
Resoconto LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 29/07/2020
Resoconto BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/07/2020

SVOLTO IL 29/07/2020

CONCLUSO IL 29/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04466
presentato da
PRISCO Emanuele
testo di
Martedì 28 luglio 2020, seduta n. 381

   PRISCO, LUCASELLI, MELONI e DONZELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   mentre continuano gli sbarchi a Lampedusa, l'hotspot di Taranto ha ricominciato ad accogliere ospiti stranieri: negli ultimi giorni sono giunti 100 migranti nella struttura alle porte del capoluogo e nelle prossime ore sono previsti nuovi arrivi;

   secondo i dati ufficiali del Ministero dell'interno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, gli sbarchi clandestini sono passati da 1.878 a ben 5.461 e dunque, a causa dell'aumento del flusso migratorio illegale e dell'accoglienza degli stranieri nei vari centri, in Italia si registrano forti criticità legati alla pandemia;

   l'hotspot di Taranto viene utilizzato in violazione alle disposizioni di legge che ne regolamentano l'istituzione e, da centro di prima accoglienza, identificazione e smistamento per non più di 72 ore, è stato trasformato in una struttura per il ricovero in quarantena di almeno 14 giorni di cittadini extracomunitari provenienti dalla Tunisia, sbarcati e già identificati a Lampedusa;

   come se ciò non bastasse, in una minuziosa nota alle istituzioni competenti, i sindacati di polizia hanno analizzato le criticità correlate alla gestione della struttura e agli ambiti operativi delle forze di polizia ivi impiegate, correlata ad una valutazione critica sia degli aspetti sanitari sia della sicurezza e salute sul posto di lavoro collegata all'emergenza da Covid-19, sottolineando come mal si concilia la lunga convivenza dei profughi nel centro;

   in particolare, i sindacati sarebbero preoccupati soprattutto per la salute dei poliziotti che vi operano, a seguito della conferma che sul luogo dello sbarco in Sicilia, durante lo screening sanitario a loro riservato, non sono stati effettuati i tamponi per escludere o confermare una eventuale infezione del virus;

   i segretari provinciali dei sindacati, nella qualità di Rls, hanno poi svolto una visita in Hotspot in ordine al rispetto del decreto legislativo n. 81 del 2008 (sicurezza posti di lavoro), nel corso della quale sono emerse alcune criticità: pulizie, climatizzazione, moduli spogliatoi inesistenti, servizi sanitari, aggiornamento del Dvr - documento di valutazione rischi –:

   se i fatti di cui in premessa corrispondano al vero, con particolare riguardo al cambio di «destinazione d'uso» dell'hotspot di Taranto, e quali concrete misure di sicurezza siano state previste per il personale di polizia impiegato.
(5-04466)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-04466

  Signor Presidente, On.li Deputati, gli Onorevoli Prisco e Lucaselli, richiamano l'attenzione del Governo sulla situazione dell’hotspot di Taranto, trasformato, a detta degli interroganti, in una struttura per il ricovero in quarantena degli stranieri provenienti dalla Tunisia, in seguito all'aumento di flussi migratori illegali.
  Si precisa, al riguardo, che la permanenza di 248 migranti provenienti dal Bangladesh e dalla Tunisia nell’hotspot non configura un cambio di destinazione d'uso della struttura, in quanto il trattenimento degli stranieri in isolamento sanitario, risulta riconducibile al disposto dell'articolo 9 del decreto legislativo n. 142/2015.
  Tale disposizione prevede, infatti, oltre al tempo necessario all'espletamento delle operazioni di identificazione dei migranti, quello occorrente per l'accertamento dello stato di salute, diretto a verificare la sussistenza di condizioni di vulnerabilità.
  Nella situazione attuale, in tali accertamenti vanno ricompresi anche quelli per la prevenzione della diffusione dell'epidemia di Covid-19.
  L'utilizzo dell’hotspot è pertanto temporaneo e limitato all'emergenza sanitaria in atto.
  Inoltre, la Prefettura di Taranto, d'intesa con la competente Unità Sanitaria Locale, ha adottato tutti i protocolli e le misure di tutela sanitaria volte a salvaguardare la salute degli ospiti dei centri e della comunità locale.
  È stato assicurato un monitoraggio quotidiano, da parte del medico competente del Centro dello stato di salute degli stessi migranti, che non ha fatto registrare la necessità di alcun intervento per sintomatologia da Covid-19.
  Nella giornata di ieri sono pervenuti gli esiti dei tamponi nasofaringei effettuati su tutti i migranti presenti nel Centro, tutti risultati negativi. Ciò consentirà il trasferimento degli stranieri presso i centri di accoglienza dislocati sul territorio nazionale.
  Inoltre, in considerazione della stagione estiva, la capienza dell’hotspot è stata ampliata con l'installazione, all'aperto, di ulteriori tensostrutture, che consentono, al contempo, di assicurare il necessario distanziamento sociale dei 222 ospiti presenti nel centro alla data odierna.
  I servizi di vigilanza sono assicurati attraverso l'impiego di militari dell'esercito italiano, di unità di rinforzo delle forze di polizia, nonché di personale della Questura e dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
  La tutela della salute degli operatori di polizia impiegati nelle strutture di accoglienza, a stretto contatto con i migranti, è alla costante attenzione di questa Amministrazione.
  Infatti, al momento dello sbarco, tutti i migranti sono sottoposti a triage sanitario, effettuato direttamente sulla banchina del molo. Successivamente, vengono trasferiti all'interno dell’hotspot, dove viene effettuato il test sierologico e, in caso di positività, si procede al tampone rino-faringeo.
  Si precisa, altresì, che il personale adibito alla vigilanza si trova ad un'adeguata distanza dalla zona residenziale nella quale sono accolti i migranti ed è munito dei dispositivi di protezione individuale (mascherina filtrante, guanti chirurgici, visiera protettiva), da indossare in caso di necessità.
  La Direzione Centrale di Sanità fornisce costantemente direttive riguardanti la prevenzione delle malattie diffusive e, in generale, il rischio biologico, nonché le problematiche degli operatori di polizia impiegati nella gestione dei migranti.
  In tale contesto, sono state emanate, nel tempo, disposizioni operative e sono stati organizzati incontri formativi ad hoc nel campo delle malattie diffusive.
  Si precisa, infine, che sulle criticità sollevate dai Segretari Provinciali dei sindacati nel corso del sopralluogo effettuato lo scorso 22 maggio si è subito intervenuti ed alcune di queste sono state già risolte.
  Sono stati installati, infatti, lungo il perimetro esterno della struttura, 9 gazebi, per assicurare agli operatori di polizia una protezione dalle elevate temperature estive.
  Per quanto riguarda la pulizia dell'area esterna, l'azienda locale ha effettuato vari interventi straordinari, provvedendo alla rimozione dei materiali ingombranti.