ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04421

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 376 del 21/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 21/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/07/2020
Stato iter:
22/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 22/07/2020
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 22/07/2020
Resoconto DI PIAZZA STANISLAO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 22/07/2020
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/07/2020

SVOLTO IL 22/07/2020

CONCLUSO IL 22/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04421
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Martedì 21 luglio 2020, seduta n. 376

   RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   la cosiddetta ottava salvaguardia esodati prevedeva dei requisiti per l'accesso all'assegno previdenziale, in funzione delle diverse categorie di provenienza dei lavoratori, che hanno determinato delle evidenti discriminazioni, come l'interrogante segnalava con interrogazione n. 5-02702 a cui non ha ricevuto, ad oggi, risposta;

   il predetto provvedimento ha previsto una significativa eterogeneità dei termini temporali, ai fini del diritto alla pensione che, da una categoria all'altra, si differenzia fino ad oltre cinque anni. A titolo di esempio, prendendo il caso di due ex lavoratori, entrambi sessantenni, con pari cumulo contributivo, uno in mobilità e l'altro in contribuzione volontaria o cessato, che hanno raggiunto entrambi i requisiti negli anni dal 2018 o successivi, il primo è stato salvaguardato, mentre l'altro è stato escluso;

   la platea di esodati che attendono ancora le dovute tutele per accedere al diritto alla pensione è dunque rimasta nell'estenuante limbo di chi è senza lavoro e senza pensione;

   le iniquità contenute nell'ottava salvaguardia devono quindi essere sanate nei confronti delle stesse categorie contemplate da detto provvedimento. Non esiste, dunque, un problema di individuazione della platea dei beneficiari, che non supera alcune migliaia di soggetti, poiché le tipologie di lavoratori sono le stesse già oggetto della ottava salvaguardia e quindi agevolmente individuabili dall'Inps;

   ad oggi, ad avviso dell'interrogante irragionevolmente, questo Governo non ha adottato alcun provvedimento utile a sanare tale grave situazione, che si protrae ormai da quasi nove anni, lasciando nell'indigenza e nella più indicibile disperazione questi ex lavoratori, ancor più nell'attuale periodo di grave crisi dovuta all'emergenza sanitaria COVID-19;

   quello che deve essere introdotto è un provvedimento legislativo circoscritto a detta platea di persone che, di certo, non può trovare surroga in soluzioni previste dall'attuale regime previdenziale (ad esempio, «quota 100») per due ragioni: questi lavoratori, cessati quando le regole erano diverse e più favorevoli, sono ora impossibilitati a raggiungere gli attuali requisiti pensionistici; in ossequio a princìpi di uguaglianza ed equità vanno riconosciuti gli stessi benefici già concessi agli esodati salvaguardati che, in non pochi casi, vantano requisiti addirittura inferiori –:

   se e quali iniziative intenda adottare urgentemente il Ministro interrogato per riconoscere il diritto alla pensione agli esodati individuabili come ex-lavoratori esclusi dai benefìci di cui all'articolo 1, comma 214, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, a causa di ingiusti ed eterogenei paletti.
(5-04421)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-04421

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sulla grave situazione economica dei circa 6000 lavoratori che, colpiti dagli effetti negativi della cosiddetta legge Fornero, sono rimasti successivamente esclusi dalle otto manovre correttive di salvaguardia.
  Al riguardo mi preme preliminarmente evidenziare che il Ministero che rappresento ha da sempre svolto un ruolo strategico nel garantire ai lavoratori «esodati» massime ed efficaci tutele attivandosi prontamente sia nella fase di compilazione normativa delle disposizioni che hanno consentito alle otto procedure di salvaguardia di essere varate, sia nella fase operativa dei relativi processi, mettendo in atto tutte le procedure amministrative necessarie a rendere immediatamente operative le norme primarie.
  Nel corso degli ultimi due anni, terminata la cosiddetta «ottava salvaguardia» più volte il Ministero del Lavoro è stato chiamato a valutare tecnicamente proposte normative volte ad aprire la salvaguardia ad ulteriori platee di lavoratori esclusi dalle precedenti ed ha sempre fornito il proprio apporto tecnico con il sostegno delle strutture tecniche dell'INPS che ha lavorato alle stime degli eventuali oneri connessi.
  Da ultimo nella scorsa legge di bilancio sono state valutate e stimate proposte normative volte ad «aprire» alla nona salvaguardia, ma le disposizioni non sono mai state favorevolmente votate dal Parlamento.
  Voglio evidenziare che il problema, oggetto dell'odierna interrogazione, è particolarmente sentito dall'Amministrazione che rappresento e nei mesi passati è stato al centro del dibattito di governo e oggetto di incontri tra il Ministero del lavoro, i sindacati CGIL, CISL, UIL ed INPS.
  In particolare, come noto, nel primo semestre di quest'anno, il MLPS ha promosso alcuni tavoli finalizzati allo studio di una organica riforma delle pensioni, nelle cui valutazioni rientra anche lo studio di disposizioni eventualmente rivolte ai nuovi esodati che da sempre è tra gli obiettivi di questo governo.
  Purtroppo è di tutta evidenza che, il periodo emergenziale scaturito dalla diffusione del COVID-19, ha aggravato la già difficile situazione di questi ex lavoratori che, ancora, allo stato attuale, si trovano a non avere più, né uno stipendio né una pensione. Questa emergenza rende ancora più stringente la valutazione delle loro posizioni.
  Pertanto, voglio rappresentare che, sono allo studio alcuni provvedimenti che, nell'ambito di una più complessa rivisitazione del sistema pensionistico, possano offrire una tutela a coloro che sono rimasti in questo limbo, senza poter esercitare i loro diritti costituzionalmente garantiti ad una esistenza libera e dignitosa.
  Assicuro dunque il massimo impegno dell'Amministrazione che rappresento per una definizione quanto più rapida delle delicate questioni di cui trattiamo.