ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04418

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 376 del 21/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: LEGNAIOLI DONATELLA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 21/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 21/07/2020
DURIGON CLAUDIO LEGA - SALVINI PREMIER 21/07/2020
CAFFARATTO GUALTIERO LEGA - SALVINI PREMIER 21/07/2020
CAPARVI VIRGINIO LEGA - SALVINI PREMIER 21/07/2020
LORENZONI EVA LEGA - SALVINI PREMIER 21/07/2020
MINARDO ANTONINO LEGA - SALVINI PREMIER 21/07/2020
MOSCHIONI DANIELE LEGA - SALVINI PREMIER 21/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/07/2020
Stato iter:
22/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/07/2020
Resoconto LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 22/07/2020
Resoconto DI PIAZZA STANISLAO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 22/07/2020
Resoconto LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/07/2020

SVOLTO IL 22/07/2020

CONCLUSO IL 22/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04418
presentato da
LEGNAIOLI Donatella
testo di
Martedì 21 luglio 2020, seduta n. 376

   LEGNAIOLI, MURELLI, DURIGON, CAFFARATTO, CAPARVI, EVA LORENZONI, MINARDO e MOSCHIONI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   la situazione occupazionale a Pisa e provincia, già non rosea, si è ulteriormente aggravata con gli effetti del lockdown;

   i dati dei centri per l'impiego di Pisa e provincia relativi al primo trimestre 2020 rivelano le difficoltà del mercato, registrando 3 mila assunzioni in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno;

   in particolare, a risentirne maggiormente è stato il settore alberghiero e dei ristoranti, che ha registrato circa 1.500 tra rinnovi e nuove stipule a fronte dei 2.458 del primo trimestre 2019;

   oltre a quello del turismo, a risentire fortemente della crisi è anche il settore manifatturiero, che ad oggi fatica ancora a riprendere gli scambi commerciali;

   trattasi di un quadro che preoccupa fortemente, destinato a crescere e che rischia di trasformare l'allarme in vera e propria emergenza, stante la prossima fine del blocco dei licenziamenti;

   nel territorio, peraltro, non solo si registra una rilevante diminuzione dei posti di lavoro, ma anche un aumento del precariato: su circa 17 mila rapporti nel primo trimestre, sono stati stipulati – tra nuovi e rinnovi – 7.901 contratti a tempo determinato, a fronte di soli 2.094 contratti a tempo indeterminato –:

   se il Ministro interrogato stia predisponendo un piano strategico di rilancio dell'occupazione e salvaguardia dei posti di lavoro, attesa l'imminente fine degli ammortizzatori sociali e del divieto di licenziamento.
(5-04418)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-04418

  Con il presente atto parlamentare, gli Onorevoli interroganti richiamano l'attenzione del Governo sul rilancio dell'occupazione da intraprendersi in questo periodo, soprattutto dopo le misure particolarmente restrittive affrontate dai lavoratori e dalle aziende.
  Ringrazio gli Onorevoli interroganti per aver sollevato il tema che è di grande importanza per il Ministero che rappresento.
  Da subito voglio sottolineare che interventi a supporto dell'occupazione, soprattutto quella giovanile e femminile e con particolare riguardo per il Mezzogiorno, sono tra i temi centrali del piano di rilancio del Paese su cui è impegnato il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
  È chiaro che vanno rafforzate e vanno implementate le politiche attive del lavoro soprattutto in un momento di emergenza quale quello che stiamo vivendo. Infatti il periodo emergenziale ha prodotto gravi conseguenze per i lavoratori riducendo le possibilità di impiego a causa delle fluttuazioni del mercato.
  Voglio altresì ricordare, in questo quadro, che anche il reddito di cittadinanza, si è rivelato una misura indispensabile per l'Italia, soprattutto in questo periodo, dimostrando tutta la sua efficacia. Infatti, il reddito di cittadinanza riesce a coniugare obiettivi di politica attiva del lavoro con obiettivi di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale e, quindi, costituisce un sostegno economico e una misura di inserimento sociale dei soggetti a rischio emarginazione. Lo strumento, infatti, è costruito in modo tale da intervenire immediatamente sul contrasto alla povertà introducendo un sistema di sostegno al reddito assieme a percorsi di accompagnamento per il superamento del disagio sociale e, laddove possibile, politiche attive per l'inserimento lavorativo. È chiaro che è necessario proseguire, nel rafforzamento degli strumenti di inclusione sociale e lavorativa. Pertanto è necessario far ripartire gli interventi di rafforzamento dei centri per l'impiego e dei servizi competenti in materia di contrasto alla povertà per la predisposizione dei patti per il lavoro e dei patti per l'inclusione sociale sospesi a causa dell'emergenza sanitaria.
  È stata già prevista un'operazione di rafforzamento in tutta Italia attraverso l'inserimento di nuovi operatori dei centri per l'impiego che accompagneranno, non solo i percettori del reddito, ma tutti i destinatari di ammortizzatori sociali.
  Pertanto sono previste nuove assunzioni attraverso nuovi bandi avviati dalle regioni.
  Grazie al reddito di cittadinanza, moltissimi cittadini hanno trovato un lavoro. Inoltre, dal 17 luglio, i Comuni potranno avviare i cosiddetti PUC – Progetti utili alla collettività, sospesi durante il periodo emergenziale.
  È necessario proseguire lungo questa direzione, rafforzando e razionalizzando gli strumenti di integrazione al reddito in costanza di lavoro, accompagnati da percorsi formativi e misure di politiche attive del lavoro. Un primo passo, in questo senso, è rappresentato dal Fondo Nuove Competenze, introdotto con il «Decreto Rilancio».
  Questo strumento consente alle parti sociali di stipulare contratti collettivi aziendali o territoriali con i quali è possibile convertire temporaneamente una quota dell'orario di lavoro in formazione, finanziata da un apposito fondo pubblico volto a garantire ai lavoratori interessati dalle misure il 100 per cento della retribuzione per tutta la durata del programma formativo.
  Concludo, pertanto, assicurando che il Governo si impegna a rafforzare l'azione già in corso al fine di provvedere al riassetto dei vari istituti connessi alla formazione e riqualificazione professionale, con una disciplina che costituisca un vero sistema duale formazione-lavoro, che abbia nelle principali esperienze europee significativi riferimenti culturali e legislativi.
  Sarà inoltre importante definire e approvare un grande piano industriale di investimenti in digitale e di transizione in economia verde, al quale sia connesso, quale parte essenziale e integrante, un piano per la formazione e la valorizzazione delle competenze dei giovani e l'occupazione giovanile.