ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04123

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 353 del 09/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: MURELLI ELENA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 09/06/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 09/06/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 09/06/2020
Stato iter:
10/06/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/06/2020
Resoconto LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 10/06/2020
Resoconto DI PIAZZA STANISLAO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 10/06/2020
Resoconto LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/06/2020

SVOLTO IL 10/06/2020

CONCLUSO IL 10/06/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04123
presentato da
MURELLI Elena
testo di
Martedì 9 giugno 2020, seduta n. 353

   MURELLI e LUCCHINI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   la violenta e veloce diffusione del COVID-19 ha messo rapidamente in difficoltà economica diverse imprese;

   per contenere la crescita dei licenziamenti determinati da motivi economici, il Governo ha disposto, attraverso una specifica norma di legge la sospensione, originariamente per 60 giorni, dal 17 marzo 2020 data di entrata in vigore del decreto «Cura Italia» per 5 mesi, delle procedure sindacali ai fini del licenziamento collettivo avviate prima dell'emanazione del decreto- legge, e precisamente a partire dal 23 febbraio 2020;

   ed il divieto, per altrettanto periodo, di licenziare i dipendenti per motivi economici e/o organizzativi, a prescindere dalla dimensione occupazione dell'azienda e dal numero dei dipendenti;

   il magazzino di Zalando, nell'area logistica di Stradella, è pronto a chiudere i battenti entro fine anno per trasferirsi a Verona. Ai quasi 200 dipendenti a tempo indeterminato resta la scelta di trasferirsi in Veneto o essere licenziati. A comunicarlo sono state la Fiege Logistics e il consorzio Ucsa, che insieme gestiscono il polo di smistamento merci del gigante dell'abbigliamento on line, stabilitosi in Oltrepò nel 2015;

   negli anni scorsi, a pieno ritmo, nel sito lavoravano sino a 500 addetti compresi gli stagionali (oggi sono circa 200), in particolare a partire dal 2018, quando il magazzino è stato raddoppiato. Ora dopo che l'azienda ha investito oltre 200 milioni di euro in un nuovo impianto a Nogarole Rocca, in provincia di Verona, si è ritenuto poco economico mantenere aperta la struttura in Oltrepò;

   lavoratori e sindacato hanno il difficile compito di difendere l'occupazione di fronte a una decisione unilaterale dell'azienda. Tra le proposte in campo per ammortizzare l'impatto sociale, di difficile attuazione, vi è quella che prevede l'opzione di trasferimento del personale in altri magazzini più vicini a Stradella, come Castelsangiovanni, in provincia di Piacenza;

   in ogni caso, i dipendenti e le loro famiglie sono messi di fronte ad una scelta che dalla stessa proposta risulta impossibile essere accettata sia come trasferimento pendolare che definitivo –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione e se intenda intervenire aprendo un tavolo di crisi al fine di scongiurare quello che, ad avviso degli interroganti, nella pratica è un licenziamento collettivo, essendo impossibile per i 170 dipendenti che lavorano nel sito Zalando di Stradella accettare la proposta di trasferimento nel polo di Nogarole Rocca, avendo vite e famiglie radicate nel territorio con la certezza di non riuscire a ricollocarsi visto il drammatico momento economico che sta attraversando il Paese.
(5-04123)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 10 giugno 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-04123

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sul trasferimento di sede dei dipendenti della Società Zalando dallo stabilimento di Stradella in provincia di Pavia al polo di Nogarole Rocca in provincia di Verona.
  Al riguardo, è stata subito interpellata la Regione Lombardia che ha comunicato di non essere stata al momento coinvolta nella problematica segnalata, non avendo ricevuto né una richiesta sindacale, né alcuna segnalazione istituzionale e formale di intervento; ciononostante, consapevole della delicatezza del periodo e della peculiarità del settore della logistica, la Regione Lombardia si è subito attivata con il territorio per avere maggiori informazioni su ciò che sta avvenendo.
  La Regione Lombardia, ha riferito, infatti, la propria disponibilità a contattare immediatamente le organizzazioni sindacali nell'ottica di organizzare incontri finalizzati alla maggior tutela possibile dei lavoratori coinvolti nel trasferimento.
  In conclusione, nell'evidenziare la rilevanza locale della questione, il Ministero che rappresento monitorerà lo sviluppo della vicenda anche al fine di poter valutare possibili azioni di intervento o di tutela per i lavoratori coinvolti e le loro famiglie.