ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04107

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 353 del 09/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: UNGARO MASSIMO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 09/06/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 09/06/2020
Stato iter:
10/06/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/06/2020
Resoconto UNGARO MASSIMO ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 10/06/2020
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 10/06/2020
Resoconto UNGARO MASSIMO ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/06/2020

SVOLTO IL 10/06/2020

CONCLUSO IL 10/06/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04107
presentato da
UNGARO Massimo
testo di
Martedì 9 giugno 2020, seduta n. 353

   UNGARO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   il settore dei giochi è stato chiuso con i provvedimenti governativi fin dall'inizio dell'insorgere dell'emergenza da COVID-19 ed, a differenza del resto d'Europa, nel nostro Paese le sale rimangono al momento chiuse, anche in seguito alla graduale riapertura degli esercizi commerciali;

   tale decisione, estensiva rispetto a quanto contenuto nel Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri governativo, è stata assunta con provvedimento dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli che ha inteso applicare la chiusura delle sale anche alla cessazione delle attività nelle tabaccherie e nei bar;

   in data 28 maggio 2020 la direzione generale dei monopoli ha emanato una determinazione direttoriale, con la quale si è permessa l'accensione dei monitor installati nei tabaccai per consentire agli utenti di poter visionare le estrazioni dei giochi 10 e Lotto, Millionday e Win for Life;

   il settore in questione impiega attualmente circa 75 mila persone come dipendenti diretti che arrivano a 100 mila se si contano anche i punti vendita che ospitano le macchinette, che per la maggior parte si trovano oggi in cassa integrazione. Lo spettro del licenziamento, però, sta lentamente diventando una possibilità concreta dato che al momento non sono previsti protocolli per la riapertura delle sale in sicurezza;

   ogni mese, inoltre, sono mancate dalle casse erariali tra i 650 e i 750 milioni di euro. Una perdita che fino ad oggi ammonterebbe a circa 2 miliardi di euro, se si somma la chiusura delle sale alla cessazione delle attività nei bar a tabaccai;

   è inutile dire che dell'impossibilità di accedere alle vie legali del gioco ha approfittato, nel periodo di emergenza, il canale clandestino gestito esclusivamente dalla mafia e da varie forme di delinquenza –:

   quali iniziative intenda adottare per consentire la riapertura delle sale in sicurezza e assicurare alle casse dello Stato le rimesse derivanti dall'attività in questione, anche al fine di garantire migliaia di posti di lavoro collegati al settore dei giochi.
(5-04107)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 10 giugno 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-04107

  Con il documento in esame l'Onorevole interrogante evidenzia che, fin dal sorgere dell'emergenza COVID, il settore dei giochi è stato chiuso e tutt'ora le sale da gioco rimangono chiuse anche a seguito della graduale riapertura degli esercizi commerciali.
  Pertanto, l'Onorevole interrogante chiede di conoscere quali iniziative si intendono «adottare per consentire la riapertura delle sale in sicurezza..., anche al fine di garantire migliaia di posti di lavoro collegati al settore dei giochi».
  Al riguardo, sentita l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, si rappresenta quanto segue.
  In relazione all'epidemia da COVID-19 e della connessa emergenza sanitaria internazionale dichiarata dall'OMS il Consiglio dei ministri con delibera del 31 gennaio 2020 ha dichiarato, per sei mesi, a far data dal 1o gennaio 2020, lo stato di emergenza sul territorio nazionale in relazione al rischio dell'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
  A seguito di tale provvedimento il legislatore è intervenuto con l'emanazione di due decreti-legge contenenti le misure ritenute necessarie per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19: il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6 e il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, ai quali il Governo ha dato attuazione con una serie di decreti del Presidente del Consiglio dei ministri.
  L'Agenzia delle dogane e dei monopoli, nella sua qualità di Autorità di regolamentazione del gioco pubblico, è responsabile che tutte le disposizioni legislative e regolamentari emergenziali trovino pratica attuazione sia a livello oggettivo presso gli esercizi sottoposti al proprio controllo, sia a livello soggettivo nei confronti di tutti gli operatori che operano in virtù di un contratto di concessione.
  In questo quadro normativo emergenziale, pertanto, l'Agenzia, al pari di altre realtà produttive del Paese, ha adottato una serie di determinazioni direttoriali preordinate a dare attuazione alle specifiche disposizioni contenute nei decreti legge e nei provvedimenti governativi prima richiamati.
  La disciplina recata dalle determinazioni direttoriali si innesta nell'alveo di una doverosa attività regolatrice, all'uopo dettata per il raggiungimento di scopi coincidenti con il perseguimento di superiori interessi pubblici, a fronte dei quali le posizioni dei privati contraenti non possono considerarsi che recessive.
  Deve precisarsi a tal riguardo che le misure adottate dall'Agenzia non hanno per nulla esteso, la portata dei provvedimenti governativi.
  Le molteplici determinazioni direttoriali sono state adottate in un percorso progressivo graduale e proporzionale, esattamente aderente ai dettami dei provvedimenti governativi, volti a contemperare all'interno dei predetti parametri la limitazione dei diritti dei soggetti interessati con la tutela della salute pubblica in un'ottica di riapertura graduale e ragionata.
  Le scelte dell'Agenzia hanno tenuto conto del fatto che il Governo ha ritenuto che le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e locali assimilati, non sono servizi di prima necessità e per questo le ha sospese, mentre è stato consentito il «commercio al dettaglio di tabacco in esercizi specializzati» (purché fosse garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro).
  La ratio dei provvedimenti in commento è legata al «distanziamento sociale» e tale finalità potrebbe essere vanificata qualora si prevedesse lo svolgimento indiscriminato delle attività di gioco tipiche delle sale giochi, delle sale scommesse e delle sale bingo che le disposizioni nazionali, al momento, vietano proprio al fine di salvaguardare la salute individuale e pubblica, evitando probabili assembramenti, con conseguente incremento del rischio di contagio e con potenziale grave pregiudizio all'integrità fisica ed alla sicurezza dei cittadini.
  Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 aprile 2020 ha confermato il divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati; sospendendo tutte le manifestazioni organizzate, gli eventi «... svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, quali, a titolo d'esempio ... sale giochi, sale scommesse e sale bingo, ...»; di nuovo ribadendo che nei predetti luoghi è sospesa ogni attività. È stata riprodotta la sospensione delle attività commerciali al dettaglio con espressa deroga, tra gli altri, delle tabaccherie.
  In continuità con i precedenti provvedimenti governativi, anche il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri adottato il 17 maggio 2020, all'articolo 1, comma 1, lettera l), ha disposto espressamente la prosecuzione della sospensione delle attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo, già prevista con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020, anche nel diverso contesto del riavvio graduale delle attività presenti sul territorio nazionale consentite a partire dal 18 maggio 2020 (cosiddetta fase 2).
  Tanto premesso, tenuto conto dell'evoluzione dell'epidemia, il Governo valuterà l'opportunità di rivedere i termini temporali dei provvedimenti restrittivi adottati nei confronti degli operatori di gioco, ricordando che il Comitato tecnico scientifico ha posto le sale giochi fra i luoghi di massima «pericolosità» ai fini della diffusione del contagio, unitamente ai cinema e ai teatri.
  L'Agenzia delle dogane e dei monopoli si adeguerà, con la massima sollecitudine, alle sopravvenute determinazioni governative.