ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03902

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 334 del 05/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: COSTANZO JESSICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2020
DE LORENZO RINA MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2020
AMITRANO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2020
INVIDIA NICCOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2020
PALLINI MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/05/2020
Stato iter:
06/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/05/2020
Resoconto COSTANZO JESSICA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 06/05/2020
Resoconto DI PIAZZA STANISLAO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 06/05/2020
Resoconto COSTANZO JESSICA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/05/2020

SVOLTO IL 06/05/2020

CONCLUSO IL 06/05/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03902
presentato da
COSTANZO Jessica
testo di
Martedì 5 maggio 2020, seduta n. 334

   COSTANZO, SIRAGUSA, DE LORENZO, AMITRANO, INVIDIA e PALLINI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   tra le misure a sostegno del reddito previste dal decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, all'articolo 22, comma 1, è previsto, in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, che regioni e province autonome possano riconoscere trattamenti di cassa integrazione salariale in deroga, per la durata della sospensione del rapporto di lavoro per un periodo non superiore a nove settimane;

   il 31 marzo 2020 un accordo tra Governo, parti sociali, Associazione bancaria italiana (ABI) e Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha consentito agli istituti di credito di anticipare fino a un massimo di 1.400 euro per la cassa integrazione guadagni a zero ore;

   al 27 aprile, secondo quanto riportato dal sito dell'Inps, le domande di cassa integrazione in deroga, determinate dalle singole regioni e inviate all'Inps per autorizzazione al pagamento, sono 81.152. Di queste 36.855 sono state autorizzate da Inps, 4.120 sono state pagate a una platea pari a 8.463 beneficiari;

   le richieste di attivazione della cassa integrazione in deroga transitano dapprima dalle regioni, per poi consentire loro di attivare i canali per l'accettazione, e inoltrare le domande ritenute valide all'Inps;

   in diverse regioni si sono riscontrati ritardi o intoppi nella procedura;

   secondo quanto riportato da Repubblica - Torino in data 23 aprile 2020, in Piemonte delle 28 mila domande di cassa in deroga presentate da altrettanti imprenditori al momento di apertura della procedura, solo 4 mila sono già complete;

   la regione Piemonte avrebbe raccolto domande di richiesta di cassa integrazione in deroga per un totale di 60 mila e 800 lavoratori interessati e di 9 milioni e 650 mila ore;

   secondo quanto riportato da Repubblica - Torino, in Piemonte si sarebbe chiusa l'istruttoria per 600 pratiche, altre 800 sarebbero in fase di invio, mentre la maggior parte risulta ancora in fase di elaborazione;

   secondo quanto riportato dal sito PadovaOggi il 27 aprile 2020, ammontano a 34.636 le domande di cassa integrazione in deroga presentate in Veneto, a valere su 113.085 lavoratori;

   l'assessore al lavoro della regione Veneto, ha affermato di aver già inviato all'Inps circa 20 mila domande e di contare di esaurire quelle giacenti, circa 15 mila, entro la metà di questa settimana –:

   quali siano i motivi per cui risultano disparità tra le varie regioni nella tempistica di lavorazione delle pratiche di richiesta della cassa integrazione in deroga da parte delle aziende interessate e quali soluzioni possano essere messe in atto, per quanto di competenza, per accelerare i tempi di elaborazione delle pratiche medesime.
(5-03902)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 maggio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-03902

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sulle disparità tra le varie Regioni nella tempistica di lavorazione delle pratiche di richiesta della Cassa Integrazione in deroga e chiede quali siano le soluzioni che si intende adottare.
  In via preliminare, vorrei sottolineare che, al fine di rispondere adeguatamente alla enorme mole di esigenze operative derivanti dall'adozione degli strumenti di sostegno connessi alla situazione emergenziale, l'INPS, pur continuando a gestire i flussi dell'attività ordinaria, ha posto in essere le necessarie soluzioni amministrative, organizzative, informatiche, anche adeguando l'impiego delle risorse umane, sia in ambito territoriale che centrale, nella gestione delle prestazioni a sostegno del reddito, ed in particolare della Cassa integrazione ordinaria, degli assegni ordinari del FIS e della Cassa integrazione in deroga.
  Per quanto attiene allo specifico quesito posto, voglio ricordare che sono le Regioni e le Province autonome a gestire le domande di CIG in deroga e ad autorizzarle, e pertanto la lamentata disomogeneità nella gestione delle autorizzazioni, dipende dal momento di invio dei flussi dei rispettivi decreti di autorizzazione da parte delle singole Regioni.
  Come noto, l'INPS è coinvolto invece nella fase successiva di pagamento delle prestazioni, che può essere effettuato solo in seguito all'invio da parte delle aziende o degli intermediari dei dati retributivi, di sospensione, nonché dell'IBAN dei singoli dipendenti interessati dalla CIG in deroga.
  Per fare alcuni esempi, mentre le Regioni Veneto e Piemonte hanno iniziato a trasmettere il flusso dei decreti dal 10 aprile 2020, la Regione Lombardia ha iniziato dal 21 aprile, la Sicilia dal 22 aprile, la Sardegna dal 23 aprile.
  Allo stato attuale, fino ad oggi l'INPS ha autorizzato circa il 60 per cento dei decreti ricevuti dalle Regioni.
  Da ultimo vorrei anche evidenziare che, per ciò che concerne le aziende c.d. plurilocalizzate, con sedi in cinque o più regioni sul territorio nazionale, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha predisposto un apposito canale di acquisizione delle istanze per il tramite della piattaforma informatica di CIGS on line e sta provvedendo in ordine alle istanze pervenute.
  Alla luce dei dati sopra riportati, assicuro dunque il massimo impegno dell'Amministrazione che rappresento per una definizione quanto più rapida delle delicate questioni di cui trattiamo.