Legislatura: 18Seduta di annuncio: 334 del 05/05/2020
Primo firmatario: BARONI ANNA LISA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2020 SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2020 CAON ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2020 FIORINI BENEDETTA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2020
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 05/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 06/05/2020 Resoconto BARONI ANNA LISA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE RISPOSTA GOVERNO 06/05/2020 Resoconto L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI) REPLICA 06/05/2020 Resoconto BARONI ANNA LISA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
DISCUSSIONE IL 06/05/2020
SVOLTO IL 06/05/2020
CONCLUSO IL 06/05/2020
ANNA LISA BARONI, NEVI, SPENA, CAON e FIORINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
a causa della contrazione dei consumi generata dall'emergenza coronavirus e il blocco del canale «Horeca», il comparto zootecnico soffre di una contrazione del volume d'affari di almeno il 25 per cento, di un aumento dei costi di alimentazione animale del 5 per cento e del rallentamento della capacità di macellazione per il necessario distanziamento interpersonale;
nel settore zootecnico operano 250.000 lavoratori addetti e 270.000 aziende agricole e di trasformazione, che generano un fatturato per il nostro Paese di oltre 40 miliardi di euro. Addetti e imprese, operano con responsabilità e sono, per legge e per vocazione, al servizio dei consumatori, per garantire l'approvvigionamento di beni alimentari primari in totale sicurezza;
tuttavia, è in corso quella che può essere ormai definita come una campagna mediatica su TV («Sapiens» di Mario Tozzi 28 marzo; «Indovina chi viene a cena», di Sabrina Giannini a partire dal 29 marzo; «Report» di Sigfrido Ranucci 13 aprile, Tg1, ore 20 del 29 aprile), stampa e web (basta digitare: «coronavirus allevamenti») nella quale il sistema zootecnico è additato tra i maggiori responsabili dell'inquinamento atmosferico, fino a ipotizzare una associazione fra diffusione delle pandemie, allevamenti intensivi e consumo di carne;
le pandemie di origine zoonotica, sono trasmesse soprattutto da animali selvatici e si sviluppano in aree di promiscuità uomo animale e di scarsa igiene, cioè l'esatto contrario degli iper controllati allevamenti italiani;
secondo dati Ispra, l'agricoltura rappresenta il 7,2 per cento delle emissioni nazionali di gas serra, con 30 milioni di tonnellate di CO2 (di cui l'80 per cento di fonte zootecnica) contro i 76 milioni di tonnellate della Francia, i 66 della Germania, i 41 milioni del Regno Unito e i 39 milioni della Spagna. Circa di polveri sottili solo l'11,8 per cento proviene dall'assieme agricoltura e allevamento;
la zootecnia nazionale sta facendo ogni possibile sforzo, in linea con le prescrizioni comunitarie, in favore del benessere animale e per ricondurre il sistema nell'ambito dell'economia circolare, mediante riduzione dei gas serra prodotti e riutilizzo dei sottoprodotti. L'Italia è il quarto produttore mondiale di biogas con 2.000 impianti di cui il 77 per cento con residui di origine agricole;
le citate campagne stanno gettando sconcerto nei cittadini già provati dall'emergenza –:
quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato a tutela della filiera agroalimentare italiana e se non ritenga opportuno farsi promotore di iniziative sui principali media a sostegno del settore zootecnico e del food italiano.
(5-03900)
Signor Presidente, Onorevoli deputati, in via preliminare, è quanto mai opportuno precisare che il settore agroalimentare nel suo complesso, pur con le grandi difficoltà degli ultimi mesi caratterizzati dall'emergenza sanitaria COVID-19, è riuscito ad assicurare cibo sano e di assoluta qualità grazie alle politiche messe in atto negli ultimi sessanta anni ed, in particolare, alla Politica Agricola Comune che, è bene ricordare, è nata come prima politica comune proprio nella fase della grande crisi successiva ai due conflitti mondiali del secolo scorso.
Oggi, come allora, i cittadini si sono resi conto dell'importanza dell'auto approvvigionamento alimentare e di quanto strategico sia il settore.
Non si comprende, quindi, la ratio di campagne mediatiche come quelle a cui abbiamo recentemente assistito e che hanno visto protagonista la televisione, la stampa ed il web tese a diffondere presso l'opinione pubblica ipotesi assolutamente infondate che hanno messo in relazione la diffusione del corona virus con il settore zootecnico.
Nel respingere categoricamente siffatte supposizioni, è evidente l'esigenza di sostenere con convinzione ogni processo produttivo ed ogni filiera che punti con decisione al miglioramento della sostenibilità del settore, intesa come fattore economico, ambientale e sociale.
Nel settore zootecnico, questo impegno si traduce nel miglioramento delle condizioni di benessere degli animali, sia in strutture specializzate, sia all'aperto e nella migliore gestione delle deiezioni prodotte dagli animali allevati, da valorizzare secondo i principi dell'economia circolare e della bioeconomia, ai fini della produzione di energia da biomasse e della produzione di ammendanti organici in sostituzione dei fertilizzanti minerali, in modo da riequilibrare il bilancio dei nutrienti nel suolo, ridurre le emissioni di anidride carbonica, di ammoniaca ed il rilascio di nutrienti nelle acque.
Aggiungo che al fine di consentire una ripresa dei consumi e di rendere informazioni corrette ai consumatori, questa Amministrazione ha predisposto uno specifico piano di comunicazione per il tramite dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), rivolto agli operatori della filiera zootecnica, che ha dato ottimi risultati dal punto di vista comunicativo.
Inoltre, con l'obiettivo di favorire le relazioni di mercato, con appositi provvedimenti amministrativi, sono state definite le procedure per il riconoscimento delle Organizzazioni Produttori (OP), con la previsione per le stesse, di «mandato a vendere», nel settore delle carni bovino e ovicaprino.
Per quanto concerne la valorizzazione della carne bovina nazionale, ricordo che con il riconoscimento dell'Organizzazione Interprofessionale «IntercamiItalia»(OI), si consente alla stessa di delineare le strategie della produzione, trasformazione e commercializzazione della carne bovina.
Queste sono le linee direttrici su cui si muove il Ministero per sostenere il comparto zootecnico, strategico per l'economia nazionale, perfettamente in linea con i più recenti orientamenti strategici predisposti a livello unionale, come il « Green new Deal» o l'annunciata strategia « Farm to Fork».