ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03869

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 332 del 29/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: DE FILIPPO VITO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 28/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PAITA RAFFAELLA ITALIA VIVA 28/04/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 28/04/2020
Stato iter:
29/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/04/2020
Resoconto PAITA RAFFAELLA ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 29/04/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 29/04/2020
Resoconto PAITA RAFFAELLA ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/04/2020

SVOLTO IL 29/04/2020

CONCLUSO IL 29/04/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03869
presentato da
DE FILIPPO Vito
testo di
Mercoledì 29 aprile 2020, seduta n. 332

   DE FILIPPO e PAITA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la diffusione del virus Covid-19 nella regione Liguria è sempre più allarmante. La regione è stato un focolaio primario, a fronte di risposte tardive e insoddisfacenti dell'amministrazione e il tasso di mortalità è pari al 14,22 per cento, secondo solo a quello della Lombardia;

   la Liguria è inoltre in ritardo in tema di tamponi, anche da effettuare sugli operatori sanitari, all'ultimo posto tra le regioni più colpite dal virus con solo il 2,03 per cento di test effettuati sui residenti;

   di recente, è emersa una denuncia degli operatori della sanità, in particolare di La Spezia, relativa allo smarrimento di centinaia di tamponi;

   la Asl 5 non ha negato il caso, ma lo ha limitato a qualche decina di test. Tale affermazione è stata smentita da diversi operatori, che confermano la scomparsa di centinaia di esiti;

   la Liguria registra inoltre una percentuale dello 0,42 per cento di contagi sui residenti, percentuale più elevata del Veneto (0,32 per cento), dove si è sviluppato un focolaio importante ed è stato effettuato un numero rilevante di tamponi;

   inoltre, si segnala la criticità relativa alle case di riposo liguri, ove — secondo fonti di stampa — la diffusione del virus avrebbe toccato il 40 per cento degli ospiti, nonostante il divieto di accesso ai parenti dei ricoverati;

   non si sarebbe provveduto infatti ad effettuare immediatamente il tampone al personale delle case di riposo, ove solo nel mese di aprile 2020 sono deceduti 810 ospiti in una settimana, contro i 750 decessi dell'intero mese di aprile 2019. Quindi, i decessi nelle case di riposo sarebbero aumentati quindi di oltre il 400 per cento, dando luogo alla necessità di fare chiarezza sulla gestione sanitaria delle stesse –:

   quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, al fine di rafforzare la vigilanza e i controlli in merito alla situazione esposta in premessa, anche prevedendo l'impiego di ispettori sanitari per far luce sulla situazione delle strutture sanitarie della regione.
(5-03869)
(Presentata il 28 aprile 2020)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 aprile 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-03869

  Nell'ambito delle strategie di prevenzione e controllo dell'epidemia da virus SARS CoV-2, da subito è emersa la necessità di prestare massima attenzione nei confronti della popolazione anziana. Sin dalla adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 marzo 2020 anche per la regione Liguria è stata prescritta la rigorosa limitazione all'accesso dei visitatori agli ospiti nelle strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, quale fondamentale misura di prevenzione del contagio.
  L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha predisposto il Documento recante «Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell'infezione da SARS-COV-2 in strutture residenziali sociosanitarie». (Rapporto ISS COVID-19, n. 4/2020).
  Tale documento è stato trasmesso alle regioni e alle province autonome con la Circolare n. 13468 del 18 aprile 2020 del Ministero della salute.
  Le misure generali prevedono un rafforzamento dei programmi e dei principi fondamentali di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all'assistenza (ICA) inclusa un'adeguata formazione degli operatori. In particolare, il rafforzamento della strategia di prevenzione si articola sui seguenti punti:
   prevedere misure per prevenire l'ingresso di casi di COVID-19 nelle strutture e per gestire eventuali casi sospetti/probabili/confermati che si dovessero verificare tra i residenti;
   necessità di una efficace sorveglianza attiva tra i residenti e gli operatori per l'identificazione precoce di casi;
   necessità che le strutture siano in grado di effettuare un isolamento temporaneo dei casi sospetti;
   in caso di impossibilità di un efficace isolamento per la gestione clinica del caso confermato, necessità di provvedere al trasferimento in ambiente ospedaliero o in altra struttura adeguata per l'ulteriore valutazione clinica e le cure necessarie, come ad esempio in una struttura dedicata a pazienti COVID-19.

  Quanto al numero dei contagiati, dei decessi per COVID-19 e patologie simil influenzali tra gli ospiti ed il personale delle strutture RSA della regione Liguria ed alle proiezioni numeriche di tali dati rispetto al totale della popolazione residente presso le medesime strutture, un campione di dati è contenuto nella survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie dell'ISS.
  Inoltre, sempre con riferimento alle strutture sanitarie per anziani, la Direzione della programmazione del Ministero della salute, conformandosi alle indicazioni contenute nelle raccomandazioni dell'OMS del 21 marzo 2020 – «Infection Prevention and Control guidance for Long-Term Care Facilities in the context of COVID-19» Interim guidance, (LTCF) – con la circolare del 25 marzo 2020 – recante l'aggiornamento delle linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di emergenza COVID-19 – nell'ambito delle strategie di prevenzione, assistenza e controllo del contagio, ha segnalato che l'emergenza connessa agli ospiti/pazienti ivi ricoverati, rende necessario attivare una stretta sorveglianza e monitoraggio nonché il rafforzamento dei setting assistenziali.
  In linea con quanto finora rappresentato, il recentissimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020 conferma, all'articolo 1, comma 1, lettera x, che l'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.
  Sul versante dell'effettuazione dei test, la circolare n. 11715 del 3 aprile 2020 recante Pandemia di COVID-19 – aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità – ha raccomandato che l'esecuzione dei test venga assicurata agli operatori sanitari e assimilati a maggior rischio, sulla base di una definizione operata dalle aziende sanitarie, quali datori di lavoro. Inoltre, tra gli operatori esposti a maggior rischio, cui effettuare il test per tutelare loro stessi e per ridurre il rischio di trasmissione nosocomiale, sono stati individuati anche quelli delle RSA e delle altre strutture residenziali per anziani, sebbene asintomatici.
  Infine, rappresento che è stata attivata l'Unità di Crisi, istituita con decreto del Ministro della salute 27 marzo 2015, come modificata con Decreto ministeriale 7 agosto 2019, che ha dato mandato alla Task force, costituita in seno alla stessa Unità di Crisi, di procedere ad effettuare verifiche ispettive presso le RSA di diverse regioni.
  Allo stato attuale, tali verifiche sono state già espletate in Lombardia, Calabria, Sicilia, in riferimento a situazioni di contagio/decesso, verificatesi in alcune strutture socio-sanitarie.
  Ulteriori attività di verifica verranno effettuate presso tale tipologia di strutture assistenziali territoriali.
  Ciò, al fine di fare luce su eventuali criticità organizzative/strutturali e di sicurezza che abbiano potuto rappresentare fattori concorrenti al diffondersi del contagio tra i degenti e tra questi e gli operatori sanitari e di verificare, nel contempo, se le misure adottate da parte delle regioni in materia di strutture sociosanitarie residenziali per anziani siano state e siano aderenti a quanto dettato dalle predette Circolari emanate dal Ministero della salute.
  Quanto ai tamponi rassicuro gli onorevoli interroganti che dai dati forniti dal commissario straordinario Arcuri risultano 1.789.662 tamponi eseguiti. Solo negli ultimi tre giorni sono stati effettuati 147.306 tamponi.
  Tra i grandi paesi con 2960 tamponi per 100.000 abitanti siamo il primo per numero di tamponi effettuati. La Germania ne fa 2.473,8; il Regno Unito 1.060,5; la Francia 560,1 sempre per 100.000 abitanti.