ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03546

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 302 del 11/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: FREGOLENT SILVIA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 11/02/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GADDA MARIA CHIARA ITALIA VIVA 11/02/2020
OCCHIONERO GIUSEPPINA ITALIA VIVA 11/02/2020
MORETTO SARA ITALIA VIVA 12/02/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 11/02/2020
Stato iter:
12/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 12/02/2020
Resoconto MORETTO SARA ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 12/02/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 12/02/2020
Resoconto MORETTO SARA ITALIA VIVA
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL

DISCUSSIONE IL 12/02/2020

SVOLTO IL 12/02/2020

CONCLUSO IL 12/02/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03546
presentato da
FREGOLENT Silvia
testo di
Martedì 11 febbraio 2020, seduta n. 302

   FREGOLENT, GADDA e OCCHIONERO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   in data 28 aprile 2017 è stato approvato il regolamento di esecuzione e organizzazione (Reo) dell'area marina protetta Penisola del Sinis-Isola Mal di Ventre, il cui articolo 24 al comma 5, prevede che nelle zone B e C sia consentita esclusivamente, previa autorizzazione del soggetto gestore, l'attività di piccola pesca artigianale;

   a seguito dell'applicazione del Reo, in combinato disposto con l'articolo 1 del decreto 7 dicembre 2016, Disciplina della piccola pesca e della piccola pesca artigianale, del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali che riportava la definizione di piccola pesca artigianale sono rimaste escluse dall'operatività nelle aree di cui al punto precedente, 13 unità da pesca iscritte nel compartimento di Oristano sulle quali operano circa 40 imbarcati. Si tratta di imbarcazioni datate che superano di poco il limite dei 12 metri, per i proprietari delle quali risulterebbe particolarmente oneroso sostituire o modificare gli scafi coinvolti;

   il decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 16 maggio 2019, Disposizioni per la campagna del tonno rosso – Anno 2019, e il successivo decreto di modifica del 25 luglio 2019, riformulano la definizione di piccola pesca artigianale, abrogando e sostituendo l'articolo 1 del decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 7 dicembre 2016;

   a seguito delle modifiche sopra citate, le 13 imbarcazioni di cui sopra rientrerebbero nella definizione di piccola pesca artigianale e potrebbero pertanto operare nelle acque delle zone B e C dell'area marina protetta suddetta;

   con le note del 17 ottobre 2019, indirizzata ai soggetti gestori delle aree marine protette, del 15 novembre 2019, indirizzata a Legacoop Sardegna e del 9 ottobre 2019, indirizzata alla direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha comunicato di non ritenere applicabili le modifiche introdotte dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alla definizione di cui al decreto ministeriale 7 dicembre 2016, adducendo la validità al solo svolgimento della campagna di pesca del tonno rosso e rammentando l'esclusiva titolarità del Ministero interrogato in merito alla gestione delle aree marine protette, anche riservandosi la possibilità di normare in maniera più restrittiva rispetto alla norma generale –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle gravi conseguenze economiche ed occupazionali che comporta l'esclusione dalla suddetta area marina protetta delle 13 imbarcazioni sopra menzionate e sulla base di quali presupposti abbia ritenuto non applicabili le avvenute modifiche al quadro normativo.
(5-03546)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 febbraio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-03546

  Con riferimento alle questioni poste, in via preliminare si precisa che le modifiche apportate al decreto ministeriale del 7 dicembre 2016 sono state oggetto di un'attenta valutazione da parte del Ministero dell'ambiente, suffragata dal parere tecnico-scientifico espresso da ISPRA nel 2107, soprattutto per quel che concerne le conseguenze che le stesse innovazioni avrebbero potuto comportare per le Aree marine protette, considerato il possibile aumento della capacità di prelievo della risorsa. Finora la vigenza del limite di lunghezza dei 12 metri ha consentito di gestire le capacità di prelievo in maniera sostenibile.
  Alla luce di tali valutazioni il Ministero dell'ambiente, nel novembre 2019, ha comunicato ai soggetti gestori che le disposizioni previste dal recente provvedimento del MIPAAF non trovano applicazione nelle Aree marine protette considerato, peraltro, che le stesse concernono espressamente la campagna di pesca del tonno rosso per l'anno 2019.
  Relativamente all'area marina «Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre» deve evidenziarsi che, per l'esercizio della pesca, alle imbarcazioni con lunghezza superiore ai 12 metri, in data 28 febbraio 2018, era stata concessa una deroga con scadenza il 31 dicembre 2018, in modo da consentire l'adeguamento sia della lunghezza fuori tutto delle unità da pesca sia della licenza per l'esercizio della pesca costiera locale. Alla scadenza del termine, nessuna imbarcazione aveva provveduto ad adeguarsi e quindi era stata concessa dal Ministero dell'ambiente, nel febbraio 2019, una proroga a carattere straordinario fino al termine ultimo del 31 agosto 2019. Prima della scadenza di tale ulteriore termine il soggetto gestore ha richiesto una modifica al Regolamento di esecuzione e organizzazione dell'Area marina in questione per consentire l'attività di pesca alle imbarcazioni oltre i 12 metri «fino ad esaurimento», cioè alla cessazione dell'attività. Tale richiesta, di contenuto derogatorio ancora più ampio e non sostenibile rispetto al sistema delle Aree marine protette, non ha potuto trovare esito favorevole.
  Nell'ottobre 2019 il Ministero aveva comunque espresso l'avviso che, ove le unità da pesca interessate avessero formalmente attestato che la loro attività avrebbe avuto termine entro il 31 dicembre 2020, sarebbe stata valutata la possibilità di una deroga in via ultimativa fino alla suddetta data.
  Alla luce delle considerazioni esposte, si evidenzia che il Ministero dell'ambiente ha tenuto in debito conto gli aspetti socio-economici legati alle attività di pesca di tali imprese che, d'altra parte, essendo titolate a svolgere la loro attività fuori dell'Area marina protetta, in questo periodo di deroga, hanno potuto operare in entrambi gli ambiti.