ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03380

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 288 del 14/01/2020
Firmatari
Primo firmatario: FIORINI BENEDETTA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 14/01/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARELLI PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/01/2020
PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/01/2020


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 14/01/2020
Stato iter:
15/01/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/01/2020
Resoconto PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 15/01/2020
Resoconto LIUZZI MIRELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 15/01/2020
Resoconto PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/01/2020

SVOLTO IL 15/01/2020

CONCLUSO IL 15/01/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03380
presentato da
FIORINI Benedetta
testo di
Martedì 14 gennaio 2020, seduta n. 288

   FIORINI, BARELLI e PORCHIETTO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   la plastic Tax, di 45 centesimi al chilogrammo sui prodotti di plastica monouso che il Governo ha inserito nella legge di bilancio, entrerà in vigore dal luglio 2020, colpendo un settore avanzato del sistema produttivo nazionale;

   l'Italia è il secondo Paese dell'Unione europea nella produzione delle plastiche trasformate (14 per cento) e lavora poco meno di 7 milioni di tonnellate di plastica l'anno. Le imprese di settore sono oltre 2.000 e impiegano 50.000 lavoratori;

   in particolare, in Emilia Romagna, l'impatto economico sarà più amplificato che altrove per la fortissima concentrazione dei costruttori di macchinari per il confezionamento e l'imballaggio. In regione i settori che hanno la plastica come materiale chiave del processo, rappresentano oltre il 60 per cento dei volumi, dalle bottiglie, alle pellicole avvolgi-pallet, alla plastica destinata agli alimenti;

   nella packaging valley emiliana operano quasi due aziende su tre di questo specifico comparto produttivo nazionale e garantiscono in regione quasi 20 mila posti di lavoro e 5 miliardi di euro di fatturato l'anno. Numeri che, se sommati agli oltre 16 mila addetti delle circa 230 imprese di trasformazione plastica emiliane (le quali generano più di 3,5 miliardi di euro di ricavi e realizzano il 40 per cento della produzione europea degli imballaggi destinati agli alimenti), danno la misura della rilevanza che riveste la filiera della plastica, in modo diretto o indiretto, nella regione. Senza contare tutta l'industria chimica a monte, dal polo Eni di Ravenna a quello LyondellBasell di Ferrara;

   secondo le organizzazioni imprenditoriali emiliane in gioco ci sono oltre 36 mila posti di lavoro e più di 8 miliardi di euro di giro d'affari che avrebbero vita più facile traslocando oltreconfine, dove non ci sono maggiori imposte meramente destinate a sanare i conti pubblici, incidendo sull'equa concorrenza;

   la regione Emilia-Romagna, che si è espressa criticamente nei confronti della nuova imposta, si sta muovendo in direzione del «plastic free» con uno specifico piano nel quale si parte dall'assunto che per ridurre l'uso di plastica bisogna incentivare tecnologie e consumi ecosostenibili e non penalizzare la competitività delle imprese e le tasche dei cittadini –:

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere a favore della filiera produttiva legata al ciclo della produzione e trasformazione della plastica nella regione Emilia Romagna, come descritta in premessa.
(5-03380)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 gennaio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-03380

  In merito alla questione sottoposta dagli Onorevoli interroganti, il Governo si trova a bilanciare due opposti interessi: da un lato, la necessità di occuparsi della tutela dell'ambiente e della salute umana, alla luce delle crescenti tendenze di consumo di plastica, dall'altro lato, la necessità di tutelare un settore industriale di rilievo nel quadro dell'economia nazionale.
  Vorrei precisare che l'imposta della « Plastic tax» è una singola misura, inserita in un insieme più ampio di interventi finalizzati prevalentemente ad incentivare una nuova modalità produttiva e di consumo, a favorire il riciclo e il reimpiego dei materiali, anche sulla scia delle disposizioni europee in materia.
  Numerose sono le misure promosse dal Governo a favore della filiera legata al ciclo della produzione e della trasformazione della plastica, per le imprese dell'Emilia-Romagna, come per tutte le imprese italiane del settore, misure che fanno leva sull'incentivazione e lo stimolo alla rinnovazione.
  La politica del MiSE per il settore è infatti finalizzata alla qualificazione e alla reindustrializzazione dei poli chimici, nonché a promuovere la nascita di nuove piccole e medie imprese di filiera e a rafforzare lo sviluppo ecocompatibile delle PMI trasformatrici esistenti.
  Per quanto attiene specificamente alle misure adottate per supportare le aziende italiane del packaging e riattivare gli investimenti delle più grandi realtà industriali operanti sul territorio nazionale in conseguenza dell'introduzione del nuovo tributo, occorre evidenziare che, nella stessa Legge di Bilancio 2020, unitamente e conseguentemente all'istituzione del tributo stesso, si riconosce (articolo 1, commi da 653 a 658) alle imprese attive nel settore delle materie plastiche, produttrici dei «MACSI» (manufatti in plastica con singolo impiego), un credito d'imposta nella misura del 10 per cento delle spese sostenute, dal 1o gennaio 2020 al 31 dicembre 2020, per l'adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione di manufatti compostabili, nonché la possibilità di beneficiare, sempre nell'anno 2020, anche del credito d'imposta per le spese in attività di formazione del personale dipendente necessarie per acquisire o consolidare le conoscenze connesse al predetto adeguamento tecnologico.
  Ricordo, inoltre, le misure già introdotte con il Decreto Crescita: le agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell'ambito dell'economia circolare; le disposizioni in materia di rifiuti e di imballaggi; le agevolazioni fiscali sui prodotti da riciclo e riuso; il credito d'imposta per le spese sostenute dalle imprese che acquistano prodotti realizzati con materiali derivati da plastiche miste, provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica o da selezione di rifiuti urbani residui.
  Ricordo ancora i regolamenti cosiddetti « end of waste» riguardanti la plastica (che sono in lavorazione presso il MATTM, Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) o ancora i bandi (dello stesso MATTM) per il finanziamento di progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati, tra l'altro, ad incentivare la corretta gestione dei rifiuti.
  Ricordo, infine, l'iniziativa Global Start Up Program del MiSE a sostegno delle start up titolari di brevetti non ancora presenti sui mercati internazionali, che dedica uno specifico settore all'economia circolare, con l'obiettivo di incentivare un'economia a basse emissioni di carbonio e l'uso di materiali innovativi sostitutivi della plastica.
  Per quanto attiene lo specifico rilievo mosso dagli Onorevoli interroganti sul tema della concorrenza, occorre rilevare che l'imposta cosiddetta « Plastic tax» sarà applicata, nella stessa identica misura prevista per i prodotti monouso ottenuti nel territorio nazionale, anche sui prodotti di importazione e su quelli provenienti da altri Paesi UE. Parimenti è previsto che l'imposta non sarà applicata sui «MACSI» realizzati nel territorio nazionale ed esportati (o venduti in altri Paesi dell'UE). Risulterà pertanto garantita la concorrenzialità delle aziende nazionali rispetto a quelle operanti in altri Paesi.
  Il Governo, dunque, anche alla luce delle citate misure, intende continuare ad essere a fianco delle imprese interessate dall'applicazione della plastic tax e si impegnerà a trovare tutte le possibili soluzioni per contemperare le ragioni industriali con quelle ambientali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

materia plastica

conseguenza economica

industria delle materie plastiche