ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03319

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 280 del 18/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: GADDA MARIA CHIARA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 18/12/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 18/12/2019
Stato iter:
19/12/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/12/2019
Resoconto GADDA MARIA CHIARA ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 19/12/2019
Resoconto L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
REPLICA 19/12/2019
Resoconto GADDA MARIA CHIARA ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/12/2019

SVOLTO IL 19/12/2019

CONCLUSO IL 19/12/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03319
presentato da
GADDA Maria Chiara
testo di
Mercoledì 18 dicembre 2019, seduta n. 280

   GADDA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   in data 28 novembre 2019 si è registrato l'incontro tra la Ministra Bellanova, le istituzioni pugliesi e siciliane e gli operatori del settore, in merito alle criticità del comparto dell'uva da tavola; tali criticità si sono ravvisate anche a causa di fattori climatici e meteorologici, nonché per il restringimento del mercato;

   gli operatori evidenziano, in particolare, il divario tra i prezzi alla produzione e al dettaglio, dal momento che quanto corrisposto ai produttori per un chilogrammo di uva da tavola oscilla fra i 30 e i 60 centesimi, a fronte del costo di produzione che varia tra i 50 ed i 70 centesimi al chilogrammo, mentre il prodotto finale è rivenduto sul mercato in un range tra i 2 ed i 5 euro per chilogrammo;

   rileva inoltre il sistema delle doppie aste, che riduce ulteriormente i prezzi dei prodotti agricoli:

   tali fattori determinano nei fatti una drastica riduzione del reddito delle aziende agricole, fino alla chiusura delle stesse, contribuendo altresì allo sviluppo del lavoro nero e del caporalato; si segnala infine l'utilità di un piano per l'incremento dei consumi del prodotto italiano, anche con l'apporto della grande distribuzione organizzata, nonché di misure di favore per le aziende agricole, colpite dal restringimento delle condizioni di mercato e dalle note conseguenze del climate change –:

   quali urgenti iniziative di competenza il Ministro intenda porre in essere al fine di contrastare le criticità di cui in premessa e prevenire l'aggravarsi della crisi del comparto.
(5-03319)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 dicembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-03319

  Mi preme anzitutto evidenziare che, da sempre, il settore della produzione e della commercializzazione del vino e dell'uva da tavola «a livello internazionale» ha una rilevante portata strategica, trattandosi di una delle produzioni di qualità più rappresentative del «Made in Italy», un emblema di pregio della nazione.
  La crescita delle nostre esportazioni in campo agricolo e alimentare pretende ogni sforzo di investimento sull'eccellenza, la tipicità e l'autenticità delle nostre produzioni, tra le quali si colloca – a fortissima vocazione export – il vino, di cui siamo primo produttore mondiale.
  L'attiva partecipazione di questa Amministrazione a difesa degli interessi delle aziende italiane – nel quadro degli accordi negoziati dall'Unione europea a livello bilaterale, multilaterale e di libero scambio – consente di perseguire la protezione internazionale delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche italiane del vino registrate nell'UE.
  Così come rilevano le azioni che i Consorzi di tutela svolgono in difesa delle Denominazioni a tutela della libera concorrenza e del reddito degli agricoltori, il Ministero ha già promosso iniziative a contrasto delle pratiche sleali o comunque distorsive, come le aste al doppio ribasso citate dall'interrogante.
  Peraltro, in data 28 giugno 2017 è stato firmato un patto di impegno del Ministero con Federdistribuzione e Ancd Conad per promuovere, attraverso un codice etico, pratiche commerciali leali lungo l'intera filiera agroalimentare. Nello specifico, le organizzazioni della grande distribuzione si sono impegnate a non fare più ricorso alle aste elettroniche inverse al doppio ribasso per l'acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari.
  L'obiettivo del patto è quello di favorire la trasparenza, l'equità, la legalità e il rispetto dei diritti dei lavoratori, a partire dal contrasto al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura. In particolare vengono definite e promosse linee guida e impegni nell'acquisto dei prodotti agroalimentari da parte della Grande Distribuzione Organizzata anche per favorire l'adesione volontaria delle imprese agricole alla Rete del lavoro agricolo di qualità.
  Per rafforzare i rapporti nelle filiere il Ministero sta investendo oltre 500 milioni di euro di risorse pubbliche nei contratti di filiera, uno strumento che favorisce gli investimenti e rende più strutturati e duraturi i rapporti tra agricoltori e mondo della trasformazione.
  Allo stesso modo si lavora sulla trasparenza nella formazione dei prezzi indicativi attraverso le Cun, commissioni uniche nazionali. Sono 7 quelle attive, 5 nella filiera suinicola, una cunicola e una delle uova. Uno strumento che è in ogni caso a disposizione di tutte le filiere che dovessero essere interessate.
  Sul fronte europeo l'Italia si è impegnata in sede di trilogo per l'approvazione della direttiva n. 633 del 17 aprile 2019 contro le pratiche sleali, per inserire le aste al doppio ribasso tra i divieti.
  È nostra ferma intenzione arrivare a una rapida attuazione in Italia della direttiva stessa per garantire tutela alle imprese della filiera agroalimentare e, come ribadito dalla Ministra, all'approvazione definitiva del disegno di legge per il divieto delle aste al doppio ribasso, approvato in prima lettura alla Camera e ora al Senato.
  Concludo informandovi che la Ministra ha indicato nelle sue linee prioritarie il lavoro di sostegno da fare attraverso le Organizzazioni comuni di mercato (OCM) per favorire la maggiore aggregazione delle aziende agricole in organizzazioni di produttori al fine di ottenere una migliore remunerazione.
  Allo stesso tempo si lavora con l'istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) per garantire l'effettivo divieto della vendita dei prodotti agroalimentari, a prezzi inferiori rispetto a quelli di produzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prezzo alla produzione

riduzione dei salari

prodotto agricolo