ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03142

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 259 del 14/11/2019
Abbinamenti
Atto 5/03141 abbinato in data 19/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/11/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2019
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2019
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 14/11/2019
Stato iter:
19/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2019
Resoconto MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 19/11/2019
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/11/2019

ATTO MODIFICATO IL 18/11/2019

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/11/2019

DISCUSSIONE IL 19/11/2019

SVOLTO IL 19/11/2019

CONCLUSO IL 19/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03142
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Giovedì 14 novembre 2019, seduta n. 259

   QUARTAPELLE PROCOPIO, ANDREA ROMANO, BOLDRINI e FASSINO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   ad Hong Kong da 5 mesi ci sono manifestazioni e proteste e la situazione si è particolarmente inasprita dopo che, nei giorni scorsi, la polizia ha sparato sui manifestanti ferendone uno, poi morto. Le proteste iniziate contro un emendamento alla legge sulle estradizioni, ritirata ad ottobre, si sono trasformate in un'opposizione all'ingerenza sempre più accentuata, secondo gli attivisti, da parte della Cina nell'autonomia di Hong Kong, con 5 richieste dettagliate: oltre al ritiro della norma sull'estradizione, le dimissioni del capo dell'esecutivo di Hong Kong, un'inchiesta sulla brutalità dalla polizia durante le proteste; il rilascio di coloro che sono stati arrestati; maggiori libertà democratiche;

   nel corso di questi mesi, infatti, la polizia hongkongese ha esercitato un uso non necessario ed eccessivo della forza nei confronti della grande maggioranza pacifica dei manifestanti – condannato sia dall'Unione europea che dagli Usa – compreso l'utilizzo di lacrimogeni, proiettili di gomma e idranti, che avrebbero causato moltissimi feriti. Dall'inizio delle manifestazioni il totale degli arresti è di 3.560 persone;

   a novembre 2019 sarebbe previsto un tour europeo dell'attivista di Hong Kong, Wong, – che interesserebbe anche l'Italia e per la quale il Governo cinese ha affermato che l'Italia non deve interferire con gli affari cinesi – ma la richiesta di Wong di espatrio è stata rigettata dalla Corte di Hong Kong;

   il Ministro interrogato ha dichiarato, in merito alle proteste di Hong Kong, che «in questo momento non vogliamo interferire nelle questioni altrui e quindi, per quanto ci riguarda, abbiamo un approccio di non ingerenza nelle questioni di altri Paesi» e anche il precedente Esecutivo non aveva mai preso posizione dall'inizio delle contestazioni;

   il Parlamento europeo, nella recente risoluzione sulla situazione a Hong Kong, ha espresso «profonda preoccupazione per il costante deterioramento dei diritti civili, dei diritti politici e della libertà di stampa (...) e per la pressione senza precedenti esercitata sui giornalisti e per la crescente autocensura riguardo, in particolare, al trattamento delle questioni sensibili per la Cina continentale o di quelle concernenti il governo della RAS di Hong Kong» –:

   quale sia la posizione dell'Italia riguardo alla situazione delle proteste ad Hong Kong anche al fine di sostenere, nelle sue relazioni bilaterali con la Cina e con Hong Kong, la necessità di tutelare l'elevato grado di autonomia di Hong Kong nonché i diritti umani di associazione e libertà di pensiero e di stampa.
(5-03142)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 19 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-03142

  L'Italia segue con preoccupazione le gravi tensioni che da mesi si registrano a Hong Kong, soprattutto alla luce dell'acuirsi degli scontri negli ultimi giorni.
  Premessa indispensabile di ogni discussione su Hong Kong è che nessun episodio di violenza è accettabile e ogni reazione da parte delle autorità deve attenersi strettamente al principio della proporzionalità.
  Sia a livello bilaterale, che nei fora multilaterali a cui partecipiamo, fin dall'inizio della crisi abbiamo reiterato l'invito alla moderazione e all'instaurazione di un processo di dialogo inclusivo e credibile.
  Già a fine agosto insieme agli altri Paesi del G7 abbiamo sostenuto la dichiarazione finale adottata all'esito del Vertice di Biarritz in cui si «ribadisce l'esistenza e l'importanza della dichiarazione sino-britannica del 1984 su Hong Kong e (si) esorta ad evitare le violenze». In ambito europeo abbiamo sostenuto le diverse prese di posizione dell'Alto Rappresentante a nome degli Stati Membri. L'Alto Rappresentante Mogherini è tornata nuovamente a esprimersi a nome degli Stati Membri dell'UE lunedì 18 novembre. In quest'ultima dichiarazione, alla cui formulazione anche l'Italia – come gli altri partner europei – ha attivamente partecipato, si esprime estrema preoccupazione per l'intensificarsi degli episodi di violenza a Hong Kong. Mogherini ha ribadito la posizione dell'Italia e della Unione Europea di invito alla moderazione, alla de-escalation e alla ripresa del dialogo quale unica via per una soluzione duratura.
  In linea con le posizioni espresse in ambito europeo, crediamo che tutte le parti debbano immediatamente impegnarsi per la de-escalation e auspichiamo che le elezioni amministrative del 24 novembre si possano svolgere regolarmente.
  È fondamentale avviare un approfondito processo di dialogo, necessario a ricostruire una piena fiducia tra le parti, ad evitare il ricorso alla violenza, nonché a garantire la tutela delle libertà fondamentali e l'elevato grado di autonomia della Regione Amministrativa Speciale in base alla Legge fondamentale di Hong Kong e agli accordi internazionali.
  Siamo consapevoli, e lo abbiamo espresso da subito insieme agli altri Paesi dell'Unione Europea, che i temi al centro del dibattito hanno conseguenze di vasta portata per Hong Kong e per la sua popolazione in primis, ma anche per i cittadini europei e stranieri e, più in generale, per la fiducia della comunità d'affari verso la Regione Amministrativa Speciale (RAS).
  Crediamo nell'importanza di continuare a garantire i diritti fondamentali, alla base del principio «Un Paese, due Sistemi» che caratterizza il sistema politico e giuridico della Regione Amministrativa Speciale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

diritti umani

relazioni bilaterali