ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03066

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 252 del 05/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 05/11/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 05/11/2019
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 05/11/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/11/2019
Stato iter:
06/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/11/2019
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2019
Resoconto PUGLISI FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 06/11/2019
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/11/2019

SVOLTO IL 06/11/2019

CONCLUSO IL 06/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03066
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Martedì 5 novembre 2019, seduta n. 252

   RIZZETTO, LUCASELLI e ZUCCONI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   come paventato da tempo, dopo mesi di politica a giudizio degli interroganti confusionaria e contraddittoria, ArcelorMittal ha annunciato di voler restituire l'ex Ilva di Taranto allo Stato entro 30 giorni;

   secondo quanto riportato da fonti di stampa, la multinazionale dell'acciaio ha comunicato l’«addio» ai commissari straordinari con una lettera nella quale viene spiegata la volontà di chiedere la risoluzione dell'accordo per l'affitto con acquisizione delle attività di Ilva Spa e di alcune controllate acquisite nel 2018;

   la decisione, come scrive l'azienda in una lettera ai dipendenti, è stata dettata innanzitutto dall'assenza dell'immunità penale. Il contratto, ad avviso dell'azienda, «prevede che, nel caso in cui un nuovo provvedimento legislativo incida sul piano ambientale dello stabilimento di Taranto in misura tale da rendere impossibile la sua gestione o l'attuazione del piano industriale, la società ha il diritto contrattuale di recedere dallo stesso contratto»;

   l'eliminazione dello scudo penale dal decreto «salva-imprese», che lo aveva reintrodotto dopo l'abolizione totale nel «decreto crescita», «giustificherebbe» ad avviso di ArcelorMittal «la comunicazione di recesso»;

   nella lettera agli operai, l'azienda illustra il «piano» per congelare l'impianto jonico: «Sarà necessario attuare un piano di ordinaria sospensione di tutte le attività produttive a cominciare dall'area a caldo dello stabilimento di Taranto che è la più esposta ai rischi derivanti dall'assenza di protezioni legali», precisando che verranno progressivamente sospese anche tutte le altre attività;

   tra un quadro legislativo in continuo mutamento e un mercato dell'acciaio in grave crisi, ArcelorMittal aveva già messo in cassa integrazione ordinaria circa 1.300 operai fino alla fine del 2019 e adesso sono a rischio oltre 10 mila posti di lavoro;

   se la decisione di ArcelorMittal venisse confermata, dal disinnesco di una bomba ambientale si passerebbe allo scoppio di una vera e propria bomba sociale;

   l'Italia rischia di perdere un pezzo di uno dei più importanti settori della produzione manifatturiera, la stessa siderurgia che il Governo dichiarava essere essenziale per il nostro Paese –:

   quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare il Governo per garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali, tramite il rispetto da parte di ArcelorMittal di tutti gli impegni sottoscritti in sede di accordo per la permanenza dell'attività produttiva del complesso siderurgico dell'ex Ilva.
(5-03066)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-03066

  La improvvisa e inaspettata comunicazione da parte di Arcelor Mittal ai Commissari straordinari dell'Ilva dell'intendimento di recedere dal contratto di affitto dell'acciaieria ex Ilva di Taranto, avvenuta poche ore or sono, ha destato nel Governo – e non potrebbe essere diversamente – forte preoccupazione e allarme in considerazione delle conseguenze che vengono a delinearsi sotto diversi profili a cominciare dalle ripercussioni sul piano sociale e ambientale.
  Le motivazioni addotte dall'azienda nella lettera ai Commissari Straordinari sono state immediatamente oggetto di esame da parte del Governo che, come noto, ha immediatamente manifestato forti perplessità in merito alle medesime così come in ordine al rispetto degli impegni assunti in fase di acquisto della proprietà con riferimento specifico al piano industriale e ambientale.
  A questo proposito ribadisco con forza che questo Governo si è fatto carico sin dal suo insediamento di affrontare le numerose criticità emerse nei diversi momenti di confronto con l'azienda. Alla luce di questi fatti ritengo, a maggior ragione, che non ci sia alcuna ragione che possa giustificare questa improvvisa azione di recesso.
  Il Governo è determinato a proseguire la produzione nello stabilimento ex Ilva, stabilimento che rappresenta il maggior complesso industriale per la lavorazione dell'acciaio in Europa, assicurando ogni misura necessaria al rispetto dei parametri ambientali oltre che a salvaguardare l'occupazione e a garantire la tutela dell'ambiente.
  In forza di queste ragioni che rappresentano massima priorità per il Governo, il Presidente del Consiglio, nell'immediatezza della notizia dell'intendimento dell'azienda di recedere dal contratto, ha avviato il dialogo con i ministri competenti e questo tema è stato oggetto di approfondito confronto con i sindacati confederali nel tavolo istituzionale convocato presso la Presidenza del Consiglio in data 4 novembre 2019.
  Inoltre il Presidente del Consiglio ha convocato in data odierna i vertici aziendali di Arcelor Mittal ai quali chiederà conto di quanto avvenuto in queste ultime ore.
  In attesa di conoscere gli esiti dell'incontro del Presidente del Consiglio con i vertici aziendali, assicuro, quale rappresentante di Governo, il massimo dialogo istituzionale con i rappresentanti dell'azienda e con le organizzazioni sindacali di categoria, affinché, e lo voglio ribadire, sia garantita la salvaguardia dello stabilimento siderurgico e dell'indotto occupazionale, nel rispetto dei parametri ambientali necessari per la salute e la sicurezza di chi in quei territori ci vive.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cessazione d'impiego

contratto

industria siderurgica