ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02978

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 244 del 23/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: D'UVA FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RUSSO GIOVANNI MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019
ARESTA GIOVANNI LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019
CHIAZZESE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019
DEL MONACO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019
ERMELLINO ALESSANDRA MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019
GIARRIZZO ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019
GUBITOSA MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019
IORIO MARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019
IOVINO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019
MISITI CARMELO MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019
ROSSINI ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2019


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 23/10/2019
Stato iter:
24/10/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/10/2019
Resoconto D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 24/10/2019
Resoconto TOFALO ANGELO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 24/10/2019
Resoconto D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 24/10/2019

SVOLTO IL 24/10/2019

CONCLUSO IL 24/10/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02978
presentato da
D'UVA Francesco
testo di
Mercoledì 23 ottobre 2019, seduta n. 244

   D'UVA, GIOVANNI RUSSO, ARESTA, CHIAZZESE, CORDA, DEL MONACO, ERMELLINO, GIARRIZZO, GUBITOSA, FRUSONE, IORIO, IOVINO, MISITI, RIZZO e ROBERTO ROSSINI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   la letteratura scientifica documenta come l'uso dell'amianto sia stato massiccio nell'ambito dei cantieri navali e nelle navi militari e diffuso in tutti gli ambienti;

   l'esposizione ha interessato coibentatori, meccanici, carpentieri di bordo, saldatori, tubisti, elettricisti, impiantisti, i quali eseguivano le loro mansioni con continuità, trasferendosi da un'unità all'altra e da un cantiere all'altro, subendo perciò un'esposizione intensa e duratura;

   tali elementi sono, allo stato, incontrovertibili, come dimostrano sia i dati scientifici acquisiti in merito alla nocività dell'amianto ed alla presenza dello stesso nei cantieri navali a partire dai primi anni del 1900, sia il conseguente, seppur lento, excursus storico seguito dalla normativa e dalla giurisprudenza;

   nonostante il pericolo dell'amianto fosse noto da lunghissimo tempo, soltanto nel 1991, con il decreto legislativo n. 277 del 1991, lo Stato italiano dava attuazione, in ambito nazionale, alle direttive comunitarie adottate in materia protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante l'attività lavorativa;

   la tardiva attuazione della normativa di protezione ha comportato lo sviluppo in molti lavoratori dell'asbestosi (una malattia, come noto, correlata all'esposizione di questo pericolosissimo materiale, molti dei quali hanno trovato la morte. Diverse sono le sentenze di risarcimento danni che gli interessati ed i congiunti hanno richiesto ed ottenuto contro il Ministero della difesa. Tra le più recenti, quella emessa dal Tribunale di Genova il 29 gennaio 2019, che ha condannato il Ministero della difesa a risarcire il danno non patrimoniale di oltre 700.000 euro, iure proprio, a favore dei congiunti di una vittima dell'amianto, deceduta a causa di mesotelioma pleurico, contratto nello svolgimento delle sue mansioni di carpentiere e addetto ai bacini di carenaggio presso l'Arsenale della marina militare di La Spezia –:

   se il Ministro interrogato, sulla base dei dati a sua disposizione, stia promuovendo o stia valutando di promuovere iniziative di competenza dirette a rimuovere l'amianto dalle unità navali e dai siti militari in cui ancora sia riscontrabile la presenza di questo materiale dalla pericolosità accertata.
(5-02978)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 24 ottobre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-02978

  Vorrei, innanzitutto, evidenziare, in linea generale, che il Dicastero della difesa ha, da tempo, sviluppato un complesso di attività volte all'individuazione dei materiali e della componentistica contenenti tracce di amianto e alla loro rimozione.
  In particolare, la Marina Militare (già attivatasi quando, nel 1986, l'allora Ministero della sanità emanò la prima Circolare che vietava l'utilizzo dell'amianto nelle scuole e negli ospedali), non ha più impiegato materiali contenenti amianto e, dal 1992, tutte le Unità Navali sono state costruite e messe in servizio con la certificazione «amianto free» da parte del cantiere costruttore.
  La Forza armata ha provveduto alla bonifica delle Unità navali entrate in servizio prima del 1992 e ad effettuare la mappatura e la messa in sicurezza di tutti i materiali contenenti amianto. L'attività di mappatura ha portato alla redazione di n. 167 documenti, da assumere, quale riferimento, alla base delle attività di bonifica per tutte le navi della flotta fino a Rimorchiatori Portuali inclusi (unità con equipaggio fisso a bordo), nessuna esclusa.
  Ad oggi, delle n. 167 unità mappate, le attività di bonifica hanno interessato n. 156 unità, di cui:
   147 Unità bonificate a meno degli elementi diffusi e/o in aderenza alla mappatura iniziale di riferimento;
   9 Unità oggetto di interventi di bonifica parziale, il cui completamento sarà eseguito nell'ambito della programmazione degli stabilimenti di lavoro entro il 2021/22.

  Le rimanenti 11 unità (n. 5 in disarmo, n. 6 bettoline/mezzi minori e rimorchiatori portuali) verranno bonificate nell'ambito della programmazione dei singoli Stabilimenti di lavoro, ma non presentano – tengo a sottolinearlo – situazioni di rischio.
  A far data dal 2011, la Forza armata ha istituito anche un database gestito a livello territoriale, per disporre di una mappatura degli immobili con presenza di materiali contenenti amianto. Allo stato, sono stati inseriti complessivamente 537 interventi programmati per gestire l'eventuale presenza di amianto.
  Dall'analisi del database, risultano 951 immobili/compendi in uso alla Forza armata, di cui 821 privi di amianto (« asbestos free») e 130 con presenza di tale materiale che viene gestito in osservanza a quanto disposto dalla legge n. 257/1992 e dal decreto legislativo n. 81/2008, di fatto valutando il rischio e tutelando il proprio personale.
  Aggiungo, ancora, che in tema di amianto, la vigilanza preventiva viene attuata in relazione ai piani di bonifica di amianto presentati dalle ditte incaricate della rimozione/confinamento/incapsulamento a bordo delle navi o presso infrastrutture della Forza armata.
  L'organo di vigilanza, ai sensi del richiamato decreto ministeriale 6 settembre 1994, esamina i piani di bonifica e solo dopo la loro approvazione e un sopralluogo presso il sito interessato per verificare le condizioni del cantiere, autorizza l'inizio dei lavori, al termine dei quali esamina le analisi di laboratorio relative alle fibre aero-disperse ed effettua un sopralluogo mirato alla restituzione del sito alle normali attività.
  Anche l'ambiente circostante è sottoposto a verifiche periodiche per accertare l'assenza di pericolosità per la salute del personale imbarcato (rilievo delle fibre aerodisperse, secondo un protocollo tecnico-scientifico definito in collaborazione con l'Università di Genova) e ogni unità navale è dotata di specifici dispositivi di protezione individuale per le fibre di amianto, nonché di un definito protocollo d'intervento, da attuarsi nel caso si verifichino avarie a carico di impianti o componenti con materiali contenenti amianto.
  Concludendo, assicuro che per l'Amministrazione, la tutela della salute del proprio personale, ma anche dei cittadini residenti in prossimità di Basi/Infrastrutture militari, è – e deve continuare ad essere – una priorità assoluta.
  In tale ottica, non sono mai venuti meno e mai mancheranno la sensibilità, il costante e determinato impegno nell'approfondire in maniera dettagliata un aspetto così delicato e complesso.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amianto

sanita' del lavoro

sostanza pericolosa