Legislatura: 18Seduta di annuncio: 235 del 09/10/2019
Primo firmatario: MAZZETTI ERICA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 09/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CORTELAZZO PIERGIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 09/10/2019 CASINO MICHELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 09/10/2019 GIACOMETTO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 09/10/2019 LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 09/10/2019 RUFFINO DANIELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 09/10/2019
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/10/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 10/10/2019 Resoconto MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE RISPOSTA GOVERNO 10/10/2019 Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE) REPLICA 10/10/2019 Resoconto MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
DISCUSSIONE IL 10/10/2019
SVOLTO IL 10/10/2019
CONCLUSO IL 10/10/2019
MAZZETTI, CORTELAZZO, CASINO, GIACOMETTO, LABRIOLA e RUFFINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
il Presidente del Consiglio Conte il 9 settembre 2019, durante il discorso per il voto di fiducia al suo Governo, ha sottolineato la volontà dell'Esecutivo di realizzare un Green New Deal, ossia un insieme di misure volte al contrasto ai cambiamenti climatici, all'economia circolare, alla protezione dell'ambiente, e altro;
nell'ambito del medesimo intervento, parlando del ciclo dei rifiuti ribadiva la necessità di una transizione ecologica capace di indirizzare «il sistema produttivo verso un'economia circolare, che favorisca la cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto»;
la realtà è che gran parte del nostro Paese vive una perdurante emergenza rifiuti e fatica a gestire efficacemente la gestione dei medesimi rifiuti. La situazione della gravissima emergenza, anche sanitaria, dei rifiuti a Roma è paradigmatica;
il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, recentemente affermava: «Il problema numero uno nell'ambito non energetico è chiudere integralmente il ciclo del trattamento dei rifiuti, industriali e urbani. (...) Perché in Italia mancano gli impianti necessari e avanzati per trattare in sicurezza i rifiuti. E quegli impianti vanno realizzati»;
come riporta il quotidiano on-line «il Sole 24Ore» del 18 aprile 2019, «secondo operatori del settore, per dotare l'Italia di un numero di impianti commisurato agli obiettivi europei di riciclo servirebbero investimenti dei 10 miliardi di euro. Servirebbe una ventina di impianti per le principali filiere del riciclo, 22 impianti per produrre biometano, 24 termovalorizzatori. Senza impianti i costi crescono, le aziende dell'ambiente si fermano, gli investimenti sfumano, i progetti svaporano e l'economia circolare resta una locuzione per politici assetati di consensi elettorali»;
il Report 2019 di Fise Assoambiente recita: «La gestione dei rifiuti in Italia continua a rimanere in una fase critica e contraddittoria: da un lato fondata su obiettivi ambientali e di qualità sempre più ambiziosi (...), dall'altro costituito da un settore industriale sottodimensionato e reso fragile dall'assenza di condizioni essenziali per attuare investimenti necessari»;
nel frattempo continuano a circolare bozze del decreto-legge «clima» che il Governo tarda ad approvare, e nel quale continua a rimane in bianco l'articolo dedicato alla «cessazione della qualifica di rifiuto» che da troppo tempo attendono le imprese che operano nel settore dell'economia circolare –:
quali iniziative si intendano adottare per garantire una efficace gestione del ciclo dei rifiuti, con particolare riferimento all'insufficiente ma indispensabile dotazione impiantistica attualmente del tutto inadeguata in troppe aree del Paese.
(5-02863)
Con riferimento alle questioni poste, con particolare riguardo alle iniziative recentemente intraprese dal Ministero dell'ambiente finalizzate a favorire la transizione verso un sistema di economia circolare, particolare rilievo, assume la proposta di modifica, attualmente all'esame parlamentare (A.S. 1476), della disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto, di cui all'articolo 184-ter del decreto legislativo n. 152 del 2006, che si pone nell'ottica di fornire elementi di certezza agli operatori del settore della gestione dei rifiuti nonché di semplificare e agevolare l'attuazione di un sistema di «economia circolare» nel rispetto del quadro normativo eurounitario.
È indispensabile, difatti, procedere rapidamente all'attuazione di politiche che favoriscano le procedure per assicurare l'effettività dell'istituto dell'EoW il cui scopo principale è quello di generare percorsi virtuosi di transizione verso l'economia circolare la quale ha, tra i suoi obiettivi fondamentali, l'incentivazione alla sostituzione di materie prime vergini con materie provenienti da filiere di recupero.
Nella consapevolezza della spiccata valenza ambientale dell'EoW, la proposta normativa prevede, tra l'altro, che, in mancanza di criteri specifici adottati con i decreti di cui al comma 2, dell'articolo 184-ter, le autorizzazioni per lo svolgimento di operazioni di recupero sono rilasciate o rinnovate dalle Autorità competenti nel rispetto delle condizioni di cui all'articolo 6, della Direttiva 2008/98/CE, come modificata dalla Direttiva 2018/851/CE, e sulla base di criteri normativamente dettagliati.
È previsto, inoltre, un sistema di controlli che coinvolge le ARPA, l'ISPRA ed il Ministero dell'ambiente e viene istituito, al fine del rispetto dei principi di trasparenza e di pubblicità, il Registro nazionale deputato alla raccolta delle autorizzazioni concluse ai sensi del richiamato articolo 184-ter.
Tale proposta normativa consentirà, dunque, nelle more dell'emanazione dei decreti ministeriali, meccanismi End of Waste immediatamente operativi, dettati ovviamente nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 6 della predetta Direttiva, che permettano di non procrastinare ulteriormente la realizzazione dell'economia circolare; l'affermazione della società del recupero e del riciclo; nonché la riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti, come richiesto dall'Unione europea.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):gestione dei rifiuti
rifiuti industriali
protezione dell'ambiente