ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02861

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 235 del 09/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: PELLICANI NICOLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 09/10/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/10/2019
Stato iter:
10/10/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/10/2019
Resoconto PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 10/10/2019
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 10/10/2019
Resoconto PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/10/2019

SVOLTO IL 10/10/2019

CONCLUSO IL 10/10/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02861
presentato da
PELLICANI Nicola
testo di
Mercoledì 9 ottobre 2019, seduta n. 235

   PELLICANI e BRAGA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   a Venezia da tempo vi è l'urgenza di ripristinare la manutenzione ordinaria della laguna nei suoi aspetti morfologici, anche attraverso lo scavo di canali portuali per garantire la navigazione e di aggiornare la normativa sul trattamento dei sedimenti;

   il protocollo fanghi oggi in vigore risale al 1993 e risulta oramai superato sia dal punto di vista normativo che di urgenza;

   secondo fonti di stampa sarebbe in dirittura di arrivo una nuova proposta con il superamento della classificazione del protocollo del 1993 che prevede il riutilizzo dei fanghi, tenendo conto dei parametri ecotossicologici del sito di conferimento e prevedendo analisi chimiche per determinare il grado di tossicità dei sedimenti; l'efficacia del nuovo protocollo è subordinata alla successiva approvazione del nuovo piano morfologico della Laguna, risalente al 1993;

   si consentirebbe così di riutilizzare circa il 90 per cento dei fanghi scavati, per interventi mirati a contrastare il degrado morfologico della laguna;

   si stima che siano circa 1,5 milioni i metri cubi di fanghi da dragare, ma è tutto fermo in attesa di nuove regole e siti adatti al confinamento dei fanghi tossici;

   anche le aziende e i lavoratori del porto hanno sollecitato i Ministeri competenti per portare avanti scelte precise per la salvaguardia sia del lavoro che del territorio;

   il nuovo protocollo consentirebbe anche lo sblocco della questione relativa agli interventi nel Canale dei Petroli, il cui progetto prevede la realizzazione di una palancolata lunga 1335 metri, con altezza 8,5 metri lungo il margine della cassa di colmata B;

   suddetta palancolata è oggetto di confronto tra provveditorato opere pubbliche e autorità di sistema portuale circa il materiale da utilizzare, con il primo che la richiederebbe in materiale biologico e la seconda in metallo; l'Autorità di sistema portuale sostiene che il legno sarebbe non idoneo per funzione e anche sotto il profilo erariale;

   si prende atto della risposta all'atto di sindacato ispettivo svolto nella seduta del 10 luglio 2019 –:

   se sia intenzione del Governo approvare quanto prima un nuovo protocollo fanghi per la laguna di Venezia, consentendo di riprendere le attività di trattamento dei sedimenti, e successivamente il nuovo piano morfologico della laguna, senza il quale il protocollo dei sedimenti non sarebbe risolutivo, e se intenda, inoltre, favorire, per quanto di competenza, la realizzazione di una palancolata metallica o in legno per mettere in sicurezza la cassa di colmata B e bloccare lo sversamento di veleni in laguna.
(5-02861)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 10 ottobre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-02861

  Come già evidenziato in questa sede in merito alla revisione della regolazione dei sedimenti nella Laguna di Venezia, si segnala ancora una volta che l'Autorità di Bacino del Distretto delle Alpi Orientali ha coordinato, nel 2017, la costituzione di un Gruppo tecnico di Lavoro per la predisposizione di un Protocollo recante le «Nuove Linee Guida per la Gestione dei Sedimenti della Laguna di Venezia».
  In merito ai principali obiettivi ad oggi conseguiti dal citato Gruppo tecnico, si segnala, in particolare, la messa a punto di una nuova metodologia per la classificazione e la gestione dei sedimenti di dragaggio della Laguna che integra le tre linee di evidenza chimica, ecotossicologica e di bioaccumulo; nonché l'individuazione di 5 nuove classi per la valutazione dello stato di qualità dei sedimenti lagunari e le relative opzioni di gestione compatibili che consentiranno un più ampio margine, rispetto al Protocollo Fanghi del 1993, nella gestione dei sedimenti per la ricostruzione di strutture morfologiche.
  Il competente Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche, con nota dell'8 agosto 2019, ha trasmesso alle Amministrazioni coinvolte il documento «Definizione di nuove Linee Guida per la gestione dei sedimenti della Laguna di Venezia», ritenendo conclusi i lavori. Il Ministero dell'ambiente e l'ISPRA hanno avanzato una serie di osservazioni al suddetto documento, con particolare riguardo alla necessità di tenere maggiormente in considerazione alcuni obiettivi della Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE, nonché sull'opportunità di prevedere nelle Linee Guida ulteriori garanzie in termini ambientali, in virtù del principio di precauzione, considerato che tale documento è predisposto in via sperimentale. L’iter è, pertanto, ancora in corso.
  Fermo restando quanto fin qui esposto, si ribadisce, anche in questa sede, che la gestione dei fanghi non può essere disgiunta dall'approvazione della VAS sul Nuovo Piano Morfologico della Laguna. Infatti, il nuovo Protocollo, che permetterà le attività di movimentazione sedimenti, dalla manutenzione dei canali navigabili alla cura della morfologia lagunare, è parte importante del Nuovo Piano Morfologico, anch'esso in corso di approvazione, nel cui ambito dovrà essere valutata anche la compatibilità delle opere di protezione della cassa di colmata B.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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