Legislatura: 18Seduta di annuncio: 231 del 02/10/2019
Primo firmatario: TONDO RENZO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI
Data firma: 02/10/2019
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 02/10/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 03/10/2019 Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI RISPOSTA GOVERNO 03/10/2019 Resoconto CALVISI GIULIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA) REPLICA 03/10/2019 Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI
DISCUSSIONE IL 03/10/2019
SVOLTO IL 03/10/2019
CONCLUSO IL 03/10/2019
TONDO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
è stato raggiunto un accordo tra Francia e Germania per la realizzazione di un carrarmato di nuova generazione. L'Italia risulta esclusa da questa partecipazione. Pertanto, Francia e Germania lavoreranno per una convergenza delle proprie politiche industriali in tema di difesa ed orienteranno lo sviluppo delle capacità militari europee;
si tratta di un accordo fondamentale e molto ambizioso per i due Paesi, che isola l'Italia a livello europeo e mondiale. Quindi, il nostro Paese si trova in una situazione delicata sia dal punto di vista politico-strategico che industriale. Infatti, le priorità italiane in termini di sviluppo di capacità militari saranno molto ridotte. Tra l'altro, l'Italia va avanti con un programma che costa 35 milioni di euro per la costruzione di un carro da battaglia C 1 Ariete che risulta ormai obsoleto;
pertanto, questa marginalizzazione del Paese nel comparto della difesa per l'accordo Francia-Germania è indubbiamente negativa sotto vari profili ed esclude l'Italia da una futura partecipazione interna di cooperazione nella difesa con i due Paesi. Tra l'altro, da notizie riportate dalla stampa, sembra che Francia e Germania lavoreranno «su priorità comuni da finanziare tramite il futuro Programma Europeo per la Ricerca in materia di Difesa», cioè con l'utilizzo di fondi comunitari per ottimizzare i finanziamenti comuni. Ci saranno, inoltre, anche una strategia ed un piano industriale comuni per l'innovazione in varie materie quali l'intelligenza artificiale e la robotica –:
se non ritenga necessario chiarire le ragioni della prosecuzione nella costruzione del carrarmato C 1 Ariete ormai obsoleto (che, tra l'altro, ha una spesa considerevole), invece di prendere in considerazione la partecipazione del nostro Paese al programma dell'accordo nel settore della difesa tra Francia e Germania, anche per una futura collaborazione italiana con i suddetti Paesi europei per ragioni non solo politico-strategiche, ma anche industriali.
(5-02800)
La possibilità di aderire alla iniziativa franco-tedesca denominata Main Ground Combat System (MGCS) è stata ampiamente valutata e più volte è stato chiesto alle controparti di accogliere l'istanza italiana in tal senso.
Ad oggi, si è registrata la volontà di consentire l'ingresso nel programma da parte di terzi solo al termine della prima fase, che prevede la realizzazione di un dimostratore tecnologico non prima del 2025, se non del 2030. La fase iniziale dell'impresa – va evidenziato – è invece un momento cruciale per la definizione congiunta delle caratteristiche del nuovo carro e per consentire un coinvolgimento anche da parte del comparto industriale nazionale.
Preciso, comunque, che l'opzione franco-tedesca non è l'unica valutata in termini di collaborazione europea: l'Italia, infatti, intende ricercare sinergie con altri Paesi per la realizzazione di un prototipo di carro, beneficiando dei fondi che saranno resi disponibili dalla Commissione europea per l'anno 2020 attraverso lo European Defence Industrial Development Plan.
Tale iniziativa, basata sul supporto governativo e su consorzi realizzati ad hoc da industrie europee, vedrebbe il nostro Paese in un ruolo di leader.
In merito allo specifico quesito posto dall'Onorevole interrogante, preme, preliminarmente, evidenziare che l'intenzione della Difesa non è la costruzione di ulteriori carri ARIETE, ma di verificare la fattibilità e la convenienza di procedere all'ammodernamento di quota parte della flotta esistente.
Per completezza d'informazione, rappresento che, in ambito europeo, diversi altri Paesi, tra i quali il Regno Unito e la stessa Francia, nel breve termine hanno deciso di adottare una policy analoga, prevedendo l'ammodernamento dei carri al momento in dotazione.
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