ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02722

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 224 del 17/09/2019
Firmatari
Primo firmatario: GEMMATO MARCELLO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 17/09/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 17/09/2019
Stato iter:
12/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/02/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 12/02/2020
Resoconto GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/09/2019

DISCUSSIONE IL 12/02/2020

SVOLTO IL 12/02/2020

CONCLUSO IL 12/02/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02722
presentato da
GEMMATO Marcello
testo di
Martedì 17 settembre 2019, seduta n. 224

   GEMMATO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto si evince dagli organi di stampa, sembrerebbe che, da tempo, si verifichino illeciti sversamenti di reflui di origine fognaria nel fiume Ostone che ha origine a 4 chilometri a nord-ovest del comune di Lizzano, in provincia di Taranto. I reflui giungono successivamente a inquinare il mare di Marina di Lizzano nel quale sfocia il fiume. Gli ultimi episodi, rilevati e resi noti dagli organi di stampa, risalgono alla fine di agosto del 2019;

   l'area interessata dall'attraversamento del fiume, lungo 13 chilometri è pregevole sotto il profilo ambientale ed è, infatti, tutelata dal piano paesaggistico territoriale della regione Puglia;

   gli organi di stampa riportano da tempo le denunce di associazioni ambientaliste, rappresentanti della politica e cittadini che lamentano l'inquinamento del fiume, dei terreni adiacenti, delle falde acquifere sottostanti e del tratto di mare di Marina di Lizzano nel quale sfocia il fiume;

   in particolare, gli illeciti sversamenti sono stati oggetto di alcuni esposti presentati, nel 2017 e nel 2018, dall'ex vice presidente del consiglio comunale di Lizzano, Paolo Marangi. A seguito degli esposti e dell'attività investigativa del nucleo operativo di protezione ambientale della capitaneria di porto di Taranto è stato accertato un sistema sofisticato di smaltimento di reflui di origine fognaria da parte di una ditta autorizzata del comune di Lizzano che operava nei comuni limitrofi sversando liquami di civili abitazioni, precedentemente raccolti da alcuni pozzi neri, sia nel fiume che nei terreni agricoli circostanti;

   gli autori del reato sono stati deferiti alla autorità giudiziaria per inquinamento ambientale, distruzione di bellezze naturali e deturpamento oltre che per lo smaltimento illegale di rifiuti;

   l'attività investigativa ha evidenziato che la società in questione, anche dopo il primo sequestro, continuava a smaltire illegalmente i rifiuti e, secondo quanto si evince dagli organi di stampa e dagli ulteriori esposti, pare che ancora oggi perseveri nella condotta illecita;

   secondo quanto si evince da fonti di stampa, pare che anche i carabinieri della stazione del comune di Torricella, in data 31 luglio 2018, a seguito di posizionamento di telecamere, abbiano rilevato una ennesima condotta illecita ad opera degli stessi soggetti e abbiano provveduto all'ulteriore sequestro dei mezzi di trasporto e spurgo dei pozzi;

   da quanto si evince dall'ulteriore esposto depositato in data 6 giugno 2019 alla procura della Repubblica di Taranto dal signor Paolo Marangi, sembrerebbe che gli stessi soggetti perseverino nella condotta illecita;

   di fatto, le rilevazioni di acqua sporca e maleodorante che giunge nel mare di Marina di Lizzano dal fiume Ostone sono ancora recenti e frequenti e sono riportate in alcuni articoli e video dagli organi di stampa;

   secondo quanto si evince dalle mappe della European Environment Agency (EEA), Agenzia dell'Unione europea, nell'area immediatamente prospiciente il tratto di mare di Marina di Lizzano interessato dallo sversamento dei reflui inquinanti, sussiste il sito di interesse comunitario (Sic) «Posidonieto Isola di San Pietro — Torre Canneto» (code IT9130008), un'area marina protetta e inserita nella Rete Natura 2000 con superficie di 31 chilometri quadrati;

   il Sic, e dunque le sue aree naturali e le specie protette, potrebbero risentire negativamente dei continui e illeciti sversamenti provenienti dal fiume Ostone –:

   di quali elementi disponga sui fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intenda adottare per garantire la tutela del Sic «Posidonieto Isola di San Pietro — Torre Canneto».
(5-02722)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 febbraio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-02722

  Con riferimento alle questioni poste, si premette che la depurazione e, conseguentemente, la gestione degli impianti, si inserisce nel Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) composto appunto da acquedotto, fognatura e depurazione; la normativa di settore, in particolare l'articolo 149, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006, affida agli Enti di Governo d'ambito – in sede di predisposizione e/o aggiornamento del Piano d'Ambito – il compito di condurre le seguenti attività:
  ricognizione delle infrastrutture;
  programmazione degli interventi;
  redazione piano economico finanziario.

  Per le implicazioni conseguenti ad una corretta attuazione del SII, il Ministero dell'ambiente è particolarmente attento al suo processo di riordino e sta monitorando l’iter di riorganizzazione nelle diverse regioni.
  La regione Puglia con legge regionale n. 9 del 2011 ha individuato un Ambito unico regionale e ha costituito l'AIP, Autorità Idrica Pugliese, soggetto rappresentativo dei Comuni Pugliesi.
  È in corso di redazione il Piano di Ambito da utilizzare per l'affidamento a regime della gestione del SII, a scadenza della gestione della società Acquedotto Pugliese s.p.a. prevista per il 31 dicembre 2021. Dall'ultima ricognizione condotta dal Ministero, alcuni comuni risultano inadempienti per non aver ceduto opere ed infrastrutture afferenti al SII al gestore unico; tra questi, non rientra il comune di Lizzano.
  In riferimento al caso specifico, già nel 2010 era stata rilevata una anomala torbidità dell'acqua del mare antistante la zona costiera della Marina di Lizzano, determinata da fioritura algale conseguente all'immissione in mare, attraverso i Canali Mascia e Ostone, di elevate percentuali di nutrienti (azoto e fosforo), provenienti dai reflui dell'impianto di depurazione consortile dei comuni di Lizzano, Fragagnano e San Marzano di San Giuseppe.
  Al riguardo, il comune di Lizzano, nel 2012 e, successivamente, nel 2013, aveva emesso Ordinanze contingibili e urgenti (Ordinanze n. 28 del 28 maggio 2012 e n. 28 del 13 maggio 2013) che stabilivano di «convogliare, in deroga alla normativa vigente, le acque, provenienti da detto impianto, nella falda acquifera del sottosuolo, riversandole nel punto accessibile più vicino».
  Il Ministero dell'ambiente, con una specifica nota del giugno 2013 indirizzata alla regione Puglia, alla provincia di Taranto, ai Comuni di Lizzano, Fragagnano e San Marzano di San Giuseppe, all'Arpa Puglia e, per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Taranto, aveva chiesto alle suddette Amministrazioni di intervenire in autotutela nei confronti delle Ordinanze in questione.
  La normativa nazionale di settore (decreti legislativi n. 152 del 2006 e n. 30 del 2009), in linea con le indicazioni comunitarie (direttiva comunitarie 2000/60 e 2006/118), stabilisce un espresso divieto di scarico diretto nelle acque sotterranee e nel sottosuolo.
  Il Ministero evidenziava, inoltre, come l'obiettivo di eliminare l'eccessiva proliferazione algale provocata dall'immissione in mare di elevate percentuali di azoto e fosforo non doveva essere raggiunto convogliando le acque reflue del depuratore consortile di Lizzano nella falda acquifera del sottosuolo.
  Infatti, tale comportamento, associato anche alle particolari caratteristiche geologiche della regione Puglia, ha come unico risultato reale compromissione delle falde acquifere con un aggravio dell'aspetto igienico sanitario e danno ambientale.
  Più di recente, il comune di Lizzano, a seguito della segnalazione di uno sversamento anomalo presso la foce del canale «Ostone», ha attivato l'ARPA Puglia e la ASL affiche fossero attivati i dovuti controlli.
  Il 2 agosto 2019, in particolare, il comune di Lizzano ha richiesto all'Arpa Puglia, all'Acquedotto Pugliese, all'Autorità Idrica di Bacino, all'ASL, al Consorzio Stornara e Tara, alla regione e alla provincia e alle Associazioni ambientaliste, di conoscere la situazione delle acque della foce del fiume Ostone in modo da prevenire e reprimere ogni forma di reato ambientale.
  Il 6 agosto 2019 l'ARPA e la Goletta Verde di Lega Ambiente hanno effettuato le analisi delle acque presso la foce del Canale Ostone, dalle quali è emerso che sia le acque di mare che quelle alla foce dell'Ostone non evidenziano problematiche di natura igienico-sanitaria-ambientale.
  I dati ufficiali di Arpa Puglia, dell'Acquedotto Pugliese e della Lega Ambiente-Goletta Verde hanno indicato che le acque sono salubri e limpide sia a monte (cioè all'uscita del depuratore consortile) che alla foce del canale Ostone.
  II 29 ottobre 2019 A.R.PA Puglia ha comunicato di aver eseguito in data 30 agosto scorso un ulteriore sopralluogo presso gli stessi siti e di aver eseguito dei prelievi di campioni di acqua di mare in corrispondenza della foce del Canale Ostone e dello specchio acqueo antistante lo stabilimento «Bahia del Sol» da cui non sono emersi valori critici rispetto ai principali parametri previsti per le acque-marino costiere.
  Il comune ha precisato che, in seguito ad ulteriori segnalazioni inerenti il colore «scuro» delle acque registratosi alla foce del canale Ostone, in particolare, nelle ore più calde della giornata, in data 3 settembre 2019, in corrispondenza dei lidi in oggetto, è stato eseguito il campionamento dei punti di monitoraggio previsti per la balneazione.
  In entrambi i casi, i parametri Enterococchi intestinali ed Escherichia coli sono risultati conformi ai valori limite definiti nel decreto ministeriale 30 marzo 2010 (Allegato A).
  Successivamente, nel mese di ottobre 2019, si sono tenuti degli incontri tra i rappresentanti istituzionali dei comuni consorziati di Fragagnano e San Marzano di San Giuseppe per affrontare le problematiche relative alle diverse segnalazioni da parte dell'AQP di sversamenti anomali all'interno della rete pubblica di fognatura nera.
  Il 29 ottobre 2019 è stata emessa l'ordinanza n. 93 di divieto di scarico nella rete fognaria.
  Tali attività, di concerto con i comuni consorziati nella gestione del depuratore, sono state inserite nell'ambito delle misure previste a tutela del SIC «Posidonieto – Isola di San Pietro – Torre Canneto» nel territorio del comune di Lizzano, al largo della costa.
  In relazione alle vicende giudiziarie di cui si accenna nell'interrogazione, da informazioni assunte dal Ministero della giustizia si rende noto che uno dei procedimenti penali ha condotto all'emissione di un decreto penale di condanna per illecito sversamento di liquami fognari.
  Alla luce di quanto espresso il Ministero continuerà a mantenere elevata l'attenzione sulla questione, affinché gli Enti interessati si adoperino per trovare una soluzione alle problematiche finora illustrate.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

zona protetta

eliminazione dei rifiuti

discarica abusiva