ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02000

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 167 del 29/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 24/04/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 24/04/2019
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 24/04/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/04/2019
Stato iter:
18/06/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/06/2019
Resoconto DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 18/06/2019
Resoconto BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/04/2019

DISCUSSIONE IL 18/06/2019

SVOLTO IL 18/06/2019

CONCLUSO IL 18/06/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02000
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Lunedì 29 aprile 2019, seduta n. 167

   RIZZETTO, BUCALO e VARCHI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   i lavoratori ex Pip sono un bacino di quasi tremila persone che proviene dal progetto degli anni Novanta «Emergenza Palermo». Gli stessi, vivendo da circa vent'anni nell'incertezza sul loro destino lavorativo, nutrono la speranza di una stabilizzazione con il passaggio alla Resais spa, società partecipata della regione siciliana;

   tale passaggio era stato stabilito, a partire dal primo gennaio 2019, dall'Assemblea regionale siciliana nella finanziaria per il 2018, tuttavia con l'impugnazione dinanzi alla Corte costituzionale della legge regionale da parte del Consiglio dei ministri, cresce ulteriormente la preoccupazione sul futuro di questi lavoratori;

   la vicenda in questione rappresenta l'emblema di una situazione da sempre mal gestita sulla pelle dei lavoratori, che in anni hanno prestato servizio per la regione siciliana in mancanza del rispetto di valide regole contrattuali e deve, dunque, essere risolta una volta per tutte;

   pertanto, ancor prima che la Corte costituzionale emetta la propria sentenza sulla costituzionalità o meno della norma interessata, si ritiene necessario prevedere ogni dovuta iniziativa a tutela di queste persone –:

   se e quali iniziative, anche normative, intendano adottare a tutela dei lavoratori, per quanto di competenza, nell'ipotesi in cui la Corte costituzionale emetta un verdetto di incostituzionalità delle disposizioni che prevedono l'assunzione dei lavoratori medesimi da parte di Resais spa;

   quali iniziative intendano porre in essere, per quanto di competenza, affinché non si verifichino in futuro vicende anomale come quella esposta, che vedono per anni quello che l'interrogante giudica uno sfruttamento di personale in assenza di valide procedure per prestare lavoro al servizio di un'amministrazione pubblica e, di conseguenza, in mancanza del rispetto di regolari contratti di lavoro.
(5-02000)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 18 giugno 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-02000

  L'emergenza occupazionale di cui trattasi è già nota al Ministero da me oggi rappresentato, tant’è che, in occasione della seduta di question time dello scorso 17 aprile, abbiamo già riferito sulla stessa questione.
  Sul finire degli anni ’90 il personale di cui parliamo è stato coinvolto, su iniziativa della Regione Sicilia, nei cosiddetti «Pip», «Piani di inserimento professionale», previsti al fine di supportare il reinserimento lavorativo di specifiche categorie svantaggiate.
  I progetti di pubblica utilità attivati a suo tempo dal Comune di Palermo hanno garantito che questi lavoratori venissero impiegati in attività di supporto alle attività di competenza delle amministrazioni locali ma, col passare degli anni, si sono rivelati forieri dell'ennesima vicenda di precariato che vede al centro lavoratori che hanno prestato servizio per le amministrazioni del territorio.
  Per scongiurare pericolose ricadute sulle vite di queste persone, nonché sui destini di tutte le famiglie rispettivamente coinvolte, la Regione Sicilia, con le previsioni contenute nell'articolo 64 della legge regionale n. 8 del 2018, ha stabilito di far confluire questo bacino di lavoratori nella RESAIS s.p.a., una società partecipata che eroga servizi strumentali in favore della pubblica amministrazione.
  È doveroso, tuttavia, evidenziare, che l'attuazione del già citato articolo 64 ha trovato un ostacolo nell'impugnativa, da parte del Consiglio dei Ministri, della legge regionale n. 8 del 2018, rispetto alla quale la Regione Sicilia si è costituita in giudizio a difesa della legittimità della norma.
  Dagli elementi raccolti risulta che, con riferimento al ricorso pendente dinanzi alla Corte Costituzionale, i giudici della Consulta hanno deciso di espungere la parte relativa alle norme a tutela dei lavoratori facenti parte del bacino degli «ex Pip», e di rinviarla ad un nuovo ruolo, con ciò sospendendo, in altri termini, il giudizio sulle disposizioni normative censurate, che saranno oggetto di un autonomo giudizio da parte dei giudici costituzionali.
  In attesa di quello che sarà l'effettivo quadro normativo di riferimento, così come risultante dalla sentenza della Corte Costituzionale, posso segnalare che, per fronteggiare un eventuale pronunciamento negativo della Corte Costituzionale, il legislatore regionale è nuovamente intervenuto in merito alla questione in oggetto introducendo, attraverso l'articolo 3 della legge regionale n. 24 del 2018, una sorta di misura di salvaguardia per il personale del bacino.
  Con la disposizione da ultimo citata, infatti, il Dipartimento regionale della famiglia e delle politiche sociali ha assicurato l'erogazione dell'assegno di sostegno al reddito, nonché degli assegni familiari, anche nell'ipotesi di una pronuncia negativa da parte della Corte Costituzionale.
  Attendiamo, dunque, di conoscere l’iter processuale che la Consulta riterrà di stabilire per il ricorso in esame per verificare, all'esito della pronuncia, il futuro quadro normativo di riferimento.
  Di certo garantiremo, ove la Regione Sicilia lo ritenesse necessario, il completo supporto delle strutture competenti del Ministero da me oggi rappresentato per adottare ogni iniziativa utile a fronteggiare eventuali ricadute occupazionali sul personale in questione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

assunzione

consiglio dei ministri

contratto di lavoro