ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01886

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 159 del 09/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: MURONI ROSSELLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 09/04/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI 09/04/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/04/2019
Stato iter:
10/04/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/04/2019
Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 10/04/2019
Resoconto MICILLO SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 10/04/2019
Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/04/2019

SVOLTO IL 10/04/2019

CONCLUSO IL 10/04/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01886
presentato da
MURONI Rossella
testo di
Martedì 9 aprile 2019, seduta n. 159

   MURONI e FORNARO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   le comunità locali e 32 amministrazioni comunali della Valle Bormida, territorio già gravemente offeso sotto il profilo ambientale per la nota vicenda dell'Acna di Cengio, si sono opposte dall'inizio alla localizzazione dell'impianto di discarica per il conferimento di rifiuti non pericolosi nel comune di Sezzadio (Alessandria) proposto dalla Riccoboni nell'area che la regione Piemonte, tramite il piano territoriale delle acque, ha inserito tra le aree di ricarica della falda;

   a valle del progettato impianto esiste nel comune di Predosa un campo di pozzi, gestito dalla società pubblica Amag che potenzialmente sarebbe in grado di soddisfare la domanda di acqua potabile, di elevata qualità, per circa 250.000 abitanti della provincia di Alessandria;

   in data 10 ottobre 2018 il Ministro interrogato rispondeva ad una interrogazione a risposta immediata in Assemblea degli interroganti affermando, tra l'altro, che: a) la deliberazione di giunta del febbraio del 2018, relativa alle aree di ricarica degli acquiferi profondi, per le discariche di rifiuti non pericolosi, prevede la realizzazione o l'ampliamento di nuovi impianti, purché sia garantita maggiore protezione del terreno e delle acque sotterranee rispetto a quanto già previsto dalla normativa vigente; b) erano state individuate specifiche misure cautelari relative, in particolare, alla distanza del fondo scavo dalla falda, l'impermeabilizzazione del fondo e il livello del percolato, nonché l'esecuzione di un sistema di misure di protezione immediata della falda per impedire o comunque minimizzare la fuoriuscita di sostanze indesiderate; c) l'eventuale realizzazione di discariche all'interno della perimetrazione delle aree di ricarica dovrà pertanto necessariamente conformarsi alle misure richiamate nell'ambito delle procedure autorizzative;

   per quanto concerne il potenziale rischio di contaminazione delle acque sotterranee, l'Arpa Piemonte ha proceduto ad una ricostruzione dell'andamento degli acquiferi;

   nella risposta alla citata interrogazione il Ministro interrogato affermava che avrebbe incontrato i comuni interessati e che avrebbe inviato gli ispettori dell'Ispra, proprio perché si tratta di falde acquifere, per applicare l'articolo 191 del Trattato europeo sul principio di precauzione –:

   quali iniziative concrete siano state messe in atto dal Ministro interrogato per rispondere alle sollecitazioni dei sindaci dei comuni, che il Ministro medesimo ha incontrato il 21 novembre 2018 ad Acqui Terme, e per quali motivi non siano stati inviati gli ispettori dell'Ispra, iniziativa annunciata nella risposta alla interrogazione soprarichiamata del 10 ottobre 2018.
(5-01886)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 10 aprile 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-01886

  Con riferimento alle questioni poste, fermo restando che si ribadisce anche in questa sede la competenza primaria della Regione Piemonte e della Provincia di Alessandria, si conferma che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, data la straordinarietà della situazione e l'importanza di garantire la tutela della falda acquifera in argomento, ha seguito con costante attenzione la vicenda.
  A tal proposito, si fa presente, in particolare, che nei mesi scorsi si sono svolti incontri tra il personale tecnico del Ministero ed il personale della Provincia di Alessandria – soggetto competente per le funzioni autorizzatorie e di valutazione di impatto ambientale. Inoltre, come noto, il 21 novembre scorso, il Ministro Costa si è recato ad un incontro pubblico nel Comune di Acqui Terme.
  In seguito ai predetti incontri ed alle richieste del Ministero di ulteriori chiarimenti ed aggiornamenti, la Regione Piemonte, la Provincia di Alessandria ed Arpa hanno provveduto a tenere informato lo stesso circa le attività poste in essere relativamente alla realizzazione della discarica.
  A tal proposito, l'Arpa ha rappresentato di aver effettuato, nell'ambito del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell'Ambiente, sopralluoghi sul posto finalizzati a prendere atto dei lavori in corso di approntamento della discarica mediante scavi e movimentazione terre. La relazione tecnica redatta all'esito dei predetti sopralluoghi del 26 e 27 febbraio scorso, ha evidenziato che l'attività di predisposizione del cantiere avveniva, al momento del controllo, nel rispetto formale delle prescrizioni autorizzative.
  La Regione Piemonte ha comunicato, da parte sua, di aver provveduto, in un'ottica di precauzione, ad inserire la delimitazione e la disciplina relativa alle Aree di ricarica degli acquiferi profondi nella revisione del PTA, adottata con DGR del 14 dicembre 2018 e attualmente all'esame del Consiglio Regionale. Inoltre, sempre secondo quanto riferito dalla Regione, l'ATO6 ha completato e pubblicato lo Studio sugli acquiferi profondi relativo al proprio territorio, che esamina in dettaglio l'idrogeologia della pianura alessandrina con particolare riguardo al sistema acquifero profondo. Pertanto, tenuto conto che l'area sulla quale insiste il progetto di discarica è inclusa nelle aree di ricarica degli acquiferi profondi e che nella relativa disciplina, per quanto riguarda le discariche di rifiuti non pericolosi, è ammessa la realizzazione o ampliamento di nuovi impianti purché siano garantite maggiori protezioni del terreno e delle acque sotterranee, la realizzazione della discarica all'interno della perimetrazione delle aree di ricarica dovrà necessariamente tenere presente tali maggiori misure di protezione della falda.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

rischio sanitario

acque sotterranee