ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01777

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 150 del 27/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: VALENTINI VALENTINO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 27/03/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 27/03/2019
ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 27/03/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 27/03/2019
Stato iter:
28/03/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/03/2019
Resoconto BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 28/03/2019
Resoconto DEL RE EMANUELA CLAUDIA ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 28/03/2019
Resoconto BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/03/2019

SVOLTO IL 28/03/2019

CONCLUSO IL 28/03/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01777
presentato da
VALENTINI Valentino
testo di
Mercoledì 27 marzo 2019, seduta n. 150

   VALENTINI, BERGAMINI e ORSINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   Nasrin Sotoudeh, la coraggiosa avvocatessa iraniana e paladina dei diritti umani è stata condannata da un tribunale di Teheran a una pena senza precedenti, a 38 anni di prigione e a una sorta di tortura medioevale, ossia 148 frustate, per «collusione contro la sicurezza nazionale», «propaganda contro lo Stato», «istigazione alla corruzione e alla prostituzione», e per «essere apparsa in pubblico senza hijab», il velo per le donne che copre la testa, obbligatorio in Iran nei luoghi pubblici dal 1980;

   tale condanna è per fatti essenzialmente legati alle sue attività di avvocato di detenuti politici e di difensore dei diritti umani, per le quali nel 2012 il Parlamento europeo l'ha insignita del Premio Sakharov per la libertà di pensiero;

   la situazione delle donne iraniane sta assumendo contorni sempre più inaccettabili, di sudditanza rispetto agli uomini, con gravi intimidazioni e limitazioni subite nella vita quotidiana; l'obbligatorietà del velo è diventata un'ulteriore simbolo di vessazione, contro cui diverse organizzazioni umanitarie si stanno mobilitando per difendere i diritti delle donne, anche con numerosi appelli, per coinvolgere l'opinione pubblica internazionale, a cominciare dalla liberazione di Nasrin Sotoudeh –:

   quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda assumere, per quanto di competenza, sia a livello bilaterale nei confronti delle autorità iraniane, sia a livello multilaterale, per ottenere la liberazione di Nasrin Sotoudeh e porre fine alle pene e ai trattamenti inumani e degradanti che le sono stati inflitti.
(5-01777)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 marzo 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-01777

  Il Governo italiano segue con grande attenzione la vicenda dell'avvocatessa iraniana Nasrin Sotoudeh e del marito, Reza Khandan, sia direttamente che in coordinamento con i partner europei.
  Sul piano bilaterale, il Ministro Moavero ha effettuato un passo formale con il proprio omologo iraniano, cui è stato anche confermato l'elevato interesse dell'opinione pubblica e delle associazioni professionali forensi italiane al caso, e con l'Alta Rappresentante per la Politica estera dell'UE Mogherini, affinché alla vicenda dell'avvocatessa Nasrin Sotoudeh sia dedicata massima attenzione.
  Ancora prima della recente condanna, abbiamo preso parte attiva alle principali occasioni di discussione della situazione dei diritti umani in Iran nei competenti fora multilaterali. Da ultimo, nell'ambito dei lavori del Consiglio Diritti Umani ONU a Ginevra, di cui l'Italia è parte, in occasione del dialogo interattivo con il Relatore Speciale ONU sulla situazione dei diritti umani in Iran (11 marzo 2019), l'UE ha attirato l'attenzione, tra l'altro, sul forte impegno per la protezione e promozione della libertà di opinione, espressione, associazione e riunione. Allo stesso tempo ha espresso forte preoccupazione per i continui arresti e detenzioni di persone che esercitano questi diritti, inclusi giornalisti, attivisti, avvocati e difensori dei diritti umani, così come di avvocati che difendono queste persone, sollecitando il Governo iraniano a rivedere le proprie politiche, azioni e leggi per assicurare la protezione di tali diritti. L'UE ha inoltre sollecitato il Governo iraniano ad adottare ulteriori misure per garantire il pieno godimento dei diritti umani di donne e ragazze.
  A seguito dell'annuncio della recente condanna di Nasrin Sotoudeh, alla nostra Ambasciata a Teheran è stato anche chiesto di coordinarsi con le altre Rappresentanze UE accreditate nel Paese anche per chiarire i termini della pena inflitta, sui quali vi è divergenza tra dichiarazioni ufficiali delle Autorità iraniane (sette anni) e della famiglia (trentotto anni e 148 frustate). Si tratta di un accertamento non semplice, alla luce di alcune rigidità del contesto locale.
  Continueremo a sostenere le iniziative pianificate dall'Unione europea, che – ricordo – si è immediatamente attivata con una dichiarazione (12 marzo), nella quale si esprime preoccupazione per la condanna dell'avvocatessa. Allo stesso tempo si richiama l'attenzione delle Autorità iraniane sulle violazioni al diritto a un giusto processo subite dall'avvocatessa e sul fatto che il diritto di protestare ed esprimere pacificamente le proprie idee sono sanciti dal Patto Internazionale per i Diritti Civili e Politici del 1966, di cui anche l'Iran è parte, e si chiede con fermezza l'immediata revisione della sentenza relativa all'avvocatessa e di quella del marito, oltre al rispetto del loro diritto di appellarsi contro le sentenze.
  Monitoreremo gli sviluppi futuri del caso, evocandolo con preoccupazione nei prossimi contatti bilaterali con Teheran ed assicurando che esso sia approfondito dai competenti organismi multilaterali. Il binario multilaterale appare infatti la cornice più adeguata nella quale poter iscrivere, in coordinamento con i partner UE, azioni di pressione sulle Autorità iraniane sia relative al caso specifico dell'avvocatessa Nasrin Sotoudeh, sia – più in generale – per stimolare risposte costruttive in tema di rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, inclusi quelli delle donne, da parte del Governo iraniano.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

condizione della donna

diritti umani

diritti della donna