ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01776

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 150 del 27/03/2019
Abbinamenti
Atto 5/01779 abbinato in data 28/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: LUPI MAURIZIO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI
Data firma: 27/03/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BENEDETTI SILVIA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 27/03/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 27/03/2019
Stato iter:
28/03/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/03/2019
Resoconto BENEDETTI SILVIA MISTO
 
RISPOSTA GOVERNO 28/03/2019
Resoconto DEL RE EMANUELA CLAUDIA ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 28/03/2019
Resoconto BENEDETTI SILVIA MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/03/2019

DISCUSSIONE IL 28/03/2019

SVOLTO IL 28/03/2019

CONCLUSO IL 28/03/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01776
presentato da
LUPI Maurizio
testo di
Mercoledì 27 marzo 2019, seduta n. 150

   LUPI e BENEDETTI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   da un articolo di stampa del 23 marzo 2019 si apprende che la giornalista Giulia Pompili del quotidiano Il Foglio era presente alla conferenza stampa tenuta al Quirinale dal Presidente della Repubblica Mattarella e dal Presidente cinese Xi Jinping;

   nell'articolo viene denunciato l'atteggiamento intimidatorio e ostile nei confronti della giornalista da parte del signor Yang Han, funzionario dell'Ambasciata cinese in Italia, recentemente divenuto capo dell'ufficio stampa della sede diplomatica;

   secondo quanto riportato nell'articolo, il signor Yang Han avrebbe più volte intimato con tono minaccioso alla giornalista di «smettere di parlare male della Cina» e le avrebbe anche allusivamente detto di sapere chi fosse;

   oltre a questo, nel momento in cui la giornalista ha preso il proprio telefono dalla tasca, il funzionario le avrebbe ingiunto di riporlo;

   il Presidente Xi Jinping si trovava in Italia per la Belt and Road Initiative (BRI), comunemente nota come «Nuova Via della Seta», e, in questo ambito, per la firma di un memorandum di cooperazione tra Cina e Italia in numerosi settori: in ambito infrastrutturale, ma anche agricolo, finanziario, energetico e turistico;

   considerata la delicatezza geopolitica di questo evento, che rappresenta l'apertura di un nuovo, importante capitolo nella storia delle relazioni tra Cina e Italia, a parere degli interroganti, l'episodio avvenuto al Quirinale necessita di essere chiarito;

   la Cina, secondo Reporters sans frontières non è un Paese dove viga la libertà di stampa: il rapporto dell'organizzazione no-profit del 2018 parla di 348 giornalisti in prigione nel mondo, di cui la metà si trova detenuta in cinque Paesi: Iran, Arabia Saudita, Egitto, Turchia e Cina;

   nel 2017 Reporters sans frontières ha definito la Cina «la più grande prigione di giornalisti al mondo» che attua «misure per reprimere giornalisti e blogger»;

   l'Italia tutela la libertà di stampa e di espressione, come dichiarato nei primi due commi dell'articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure» –:

   se il Ministro interrogato non intenda chiedere chiarimenti all'ambasciata cinese riguardo al comportamento del proprio funzionario a capo dell'ufficio stampa, a tutela innanzitutto della giornalista oggetto delle intimidazioni e, in generale, della libertà di espressione e del diritto di critica garantito a tutti – giornalisti e cittadini – dalla Costituzione italiana.
(5-01776)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 marzo 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-01776

  La Farnesina riconosce pienamente l'importanza della libertà di stampa e dell'indipendenza e autonomia dei giornalisti, principi imprescindibili di ogni sistema democratico.
  Pertanto, avuta notizia dell'episodio in questione riportato dagli organi di informazione, su precise indicazioni del Ministro Moavero, il Capo del Servizio per la Stampa e la Comunicazione Istituzionale, ha prontamente convocato alla Farnesina il Direttore dell'Ufficio Stampa dell'Ambasciata cinese a Roma, Yang Han, protagonista della vicenda segnalata dalla giornalista italiana Giulia Pompili.
  Gli sono stati richiesti chiarimenti circa gli atteggiamenti intimidatori denunciati dalla giornalista, sottolineando la gravità e il carattere inaccettabile dei termini utilizzati nei suoi confronti – così come riportati dall'articolo de Il Foglio «Non siamo a Pechino», apparso sul quotidiano il 23 marzo – anche in relazione a principi per noi irrinunciabili come quello della libertà di espressione e del diritto di critica a mezzo stampa.
  In risposta, il Sig. Yang Han, che si esprimeva in italiano, ha sostenuto che gli sarebbe stato estraneo l'intento intimidatorio ravvisato dalla giornalista, e si sarebbe trattato di un malinteso.
  Sempre secondo il funzionario dell'Ambasciata, si sarebbe trattato di una esagerazione da parte della giornalista, negando quindi di averla minacciata verbalmente e tantomeno fisicamente.
  Della convocazione e dell'andamento dei colloqui il Capo Servizio Stampa ha successivamente informato il Direttore de Il Foglio, come confermato il giorno successivo dallo stesso Direttore Cerasa nella risposta ad una lettera inviata al quotidiano da un lettore.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

professioni del settore delle comunicazioni

relazioni internazionali

diritto di manifestare