ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01697

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 144 del 19/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: TOCCAFONDI GABRIELE
Gruppo: MISTO-CIVICA POPOLARE-AP-PSI-AREA CIVICA
Data firma: 19/03/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 19/03/2019
Stato iter:
29/04/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/04/2019
Resoconto FIORAMONTI LORENZO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 29/04/2019
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE MISTO-CIVICA POPOLARE-AP-PSI-AREA CIVICA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/03/2019

DISCUSSIONE IL 29/04/2019

SVOLTO IL 29/04/2019

CONCLUSO IL 29/04/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01697
presentato da
TOCCAFONDI Gabriele
testo di
Martedì 19 marzo 2019, seduta n. 144

   TOCCAFONDI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   molti studenti che hanno frequentato o frequentano i corsi di istruzione professionale in ambito sociale e sanitario si trovano in una situazione molto difficile dovuta al fatto che il titolo rilasciato al termine degli studi non trova riconoscimento nella maggior parte delle regioni italiane;

   questo fatto determina che eventuali operatori con diploma di Stato che lavorano in strutture residenziali o centri diurni sociali e socio-sanitari non concorrono a soddisfare gli standard di personale previsti per l'accreditamento del servizio: la conseguenza è che difficilmente i giovani vengono assunti, pur avendo effettuato un percorso formativo di carattere professionale;

   in particolare, sono circa 50.000 gli studenti che in Italia frequentano i corsi dell'istruzione professionale «servizi socio-sanitari» e sono oltre 100.000 i diplomati nell'istruzione professionale in ambito sociale e sanitario. Gli attuali corsi d'istruzione professionale «servizi socio-sanitari» sono in esaurimento; nel corso di questo anno scolastico l'istruzione professionale ha avviato il corso «servizi per la sanità e l'assistenza sociale»;

   nell'anno scolastico 2018/2019 risultano iscritti al primo anno del corso 12.022 alunni; è il terzo indirizzo per frequenza dell'istruzione professionale con l'11,7 per cento degli iscritti. Anche il nuovo corso al momento presenta gli stessi problemi di occupabilità già presenti per diplomati dei corsi precedenti «servizi sociali» (ex progetto ’92) e «servizi socio-sanitari» (ex decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 2010). Questo Indirizzo di studio, con il relativo profilo in uscita, è previsto dal decreto legislativo n. 61 del 2017 e i codici Ateco e Nup, indicati nel decreto n. 92 del 2018, sono indubbiamente indicativi dei potenziali spazi di intervento dei diplomati dell'Indirizzo;

   con l'avvio dei nuovi corsi dell'istruzione professionale, il sistema continua così a investire risorse umane e finanziarie proponendo agli studenti e alle loro famiglie un percorso quale «servizi per la sanità e l'assistenza sociale» che però non offre sbocchi lavorativi, nonostante in questi settori si senta l'esigenza di una nuova professionalità alla quale si è cercato di dare risposta nell'elaborazione del percorso formativo e del profilo in uscita del corso;

   oggi esiste una situazione differenziata rispetto alla possibilità di realizzare percorsi integrativi per il conseguimento della qualifica di operatore socio-sanitario che crea disparità tra i soggetti interessati. Alcune regioni, quali la Liguria e la Puglia, prevedono già oggi la possibilità di percorsi integrativi al corso d'istruzione professionale per consentire agli studenti che lo desiderano l'acquisizione della qualifica di «operatore socio-sanitario» (prevista come qualifica a livello nazionale e rilasciata dalle regioni). Questa qualifica consente di lavorare nelle strutture sociali e socio-sanitarie. In Liguria e in Puglia non sono previsti oneri aggiuntivi a carico delle famiglie;

   in altre regioni, quali l'Emilia-Romagna e il Veneto, l'integrazione è prevista, ma i percorsi prevedono oneri a parziale o totale carico delle famiglie;

   in regioni quali il Piemonte e la Lombardia non sono previsti percorsi integrativi;

   questa realtà, diversificata da regione a regione, mette gli studenti che frequentano lo stesso corso d'istruzione professionale definito con la normativa dello Stato, in condizioni molto diverse rispetto alla prospettiva occupazionale a seconda della regione in cui vivono –:

   se non ritenga di dover adottare ogni iniziativa di competenza, in sinergia con le regioni, per il riconoscimento del titolo di studio ai fini lavorativi dei futuri diplomati del nuovo corso d'istruzione professionale, affinché sia consentito agli studenti di conseguire un titolo spendibile nel mondo del lavoro e senza discriminazioni territoriali, dando luogo altresì a un adeguamento dei percorsi in atto in coerenza con la soluzione che sarà scelta.
(5-01697)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 29 aprile 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-01697
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

istruzione professionale