ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01393

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 120 del 05/02/2019
Firmatari
Primo firmatario: PERANTONI MARIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/02/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/02/2019
Stato iter:
18/07/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/07/2019
Resoconto DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 18/07/2019
Resoconto PERANTONI MARIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/02/2019

SOLLECITO IL 13/06/2019

SOLLECITO IL 28/06/2019

DISCUSSIONE IL 18/07/2019

SVOLTO IL 18/07/2019

CONCLUSO IL 18/07/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01393
presentato da
PERANTONI Mario
testo di
Martedì 5 febbraio 2019, seduta n. 120

   PERANTONI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   in data 10 febbraio 2016, la centrale regionale di committenza «SardegnaCAT» indice la procedura aperta informatizzata suddivisa in 3 lotti, finalizzata alla stipula di una convenzione quadro per l'affidamento dei servizi integrati di vigilanza armata, portierato altri servizi per tutte le amministrazioni della regione autonoma della Sardegna;

   l'8 novembre 2017 viene stipulata la convenzione quadro per il lotto 3, Sardegna nord, con l'associazione temporanea d'impresa (Ati) vincitrice «Coopservice Soc. Coop. P. A.», mandataria di numerose società mandanti. In data 11 maggio 2018, l'azienda ospedaliera-universitaria emette l'autorizzazione all'ordinativo di fornitura per il servizio di portierato e vigilanza e fissa come data di partenza del nuovo appalto il 1° giugno 2018. Il 28 maggio, si sono incontrate le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, UGL, Confintesa, FSI e CISAL, l'azienda uscente Secur s.p.a., l'Ati entrante e le società mandanti. In quell'occasione, non è stato raggiunto l'accordo sulla ricollocazione dei lavoratori provenienti dall'azienda uscente da parte dell'Ati entrante, che ha abbandonato il tavolo di trattativa, contestando di doversi far carico di una quindicina di lavoratori già impiegati nei servizi antincendio, servizi non più compresi nel piano di intervento. Il 31 maggio è stato stipulato un accordo, firmato esclusivamente da CISL, UIL e UGL e Coopservice, che si accorda non come mandataria ma esclusivamente con riferimento al personale che dovrà transitare alle proprie dipendenze. Con le altre aziende entranti e le altre organizzazioni sindacali non c'è stato alcun accordo, tantomeno alla presenza della società uscente, come invece previsto dalle procedure di cambio appalto dettate dal contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento, per cui il documento non è un verbale di cambio appalto, ma un accordo sindacale con cui alcune organizzazioni sindacali hanno cercato di garantire la continuità lavorativa;

   in merito alle risorse impiegate nel servizio antincendio – escluso dall'appalto vinto dall'Ati – si fa presente che Secur s.p.a. aveva in forze, oltre ai lavoratori presenti negli elenchi consegnati in sede di cambio appalto, una ventina di risorse con contratto a tempo determinato alle quali, in vista della perdita delle commesse, non è stato rinnovato il contratto;

   il 1° giugno 2018 aderisce alla convenzione quadro anche Ats, che fissa come data di partenza del nuovo appalto il 15 giugno 2018; il 6 e 7 giugno vengono attivate le procedure di cambio appalto per Ats con tutte le parti e viene stilata una graduatoria del personale in ordine di anzianità di servizio all'interno dell'appalto, composta da 61 nomi. L'Ati entrante stabilisce il fabbisogno di risorse in 48 unità, lasciando fuori 13 persone, nonostante la clausola sociale, richiamata sia nell'articolo 12 della convenzione quadro sia nel capitolato d'appalto. Dopo pochi giorni dalla partenza del nuovo appalto, le postazioni Ats sarebbero state coperte, a quanto risulta all'interrogante, anche tramite l'assunzione di nuovo personale, oltre che dai 48 lavoratori;

   nel frattempo, il personale escluso – che era alle dipendenze di Secur in forza di contratto di affitto d'azienda – allo spirare del termine dell'affitto è tornato alle dipendenze del fallimento Sicuritalia Group Service S.C.P.A. in fallimento ed è stato quindi successivamente licenziato dal curatore fallimentare –:

   se il Ministro sia a conoscenza di tale questione e quali iniziative concrete intenda assumere al fine di verificare se nella vicenda di cui in premessa sia stata osservata la normativa di settore e al fine di colmare eventuali lacune normative per evitare il verificarsi di situazioni analoghe in futuro.
(5-01393)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 luglio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-01393

  La questione oggetto della presente interrogazione attiene alla gara d'appalto, indetta dalla regione Sardegna e suddivisa in tre lotti, finalizzata alla stipula di Convenzioni quadro per l'affidamento dei servizi integrati di vigilanza armata, portierato e altri servizi per le pubbliche amministrazioni della medesima regione.
  Più nello specifico, la vicenda di cui trattasi riguarda la verifica della corretta applicazione della cosiddetta «clausola sociale» che, come è noto, obbliga l'appaltatore subentrante ad impiegare nell'esecuzione del contratto i lavoratori già dipendenti della ditta uscente.
  La regione Sardegna, direttamente interpellata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha riferito che: «il bando di gara ha previsto una specifica clausola di salvaguardia dei livelli occupazionali che impegna l'impresa aggiudicataria ad assumere gli stessi addetti che operavano alle dipendenze dell'appaltatore uscente, compatibilmente con le mutate condizioni del nuovo appalto».
  Nel caso concreto, all'esito dell'espletamento di tale procedura negoziale e, dunque, dell'aggiudicazione del Lotto numero 3, l'associazione temporanea di imprese «Coopservice Soc. Coop. P.A.», è subentrata all'azienda uscente «Secur S.p.A.».
  Da quanto rappresentato dall'Onorevole interrogante, la società risultata aggiudicataria della gara d'appalto non avrebbe dato corretta attuazione alla «clausola sociale», richiamata sia nell'articolo 12 della convenzione quadro sia nel capitolato d'appalto. In particolare, la medesima società, in sede di avvio del contratto, a fronte di 61 lavoratori in precedenza impiegati nella commessa pubblica, tutti elencati in ordine di anzianità di servizio in apposita graduatoria, avrebbe stabilito il fabbisogno di risorse in complessive 48 unità, escludendone pertanto 13, salvo poi procedere all'assunzione di nuovo personale estraneo alla detta graduatoria.
  In linea generale, la tutela della stabilità occupazionale del personale utilizzato dall'impresa uscente, all'esito dell'espletamento delle varie procedure negoziali, è di sicuro interesse non solo per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ma anche per le altre Autorità alle quali spetta il compito di verificare la regolarità nella gestione delle varie procedure d'appalto.
  Il quadro normativo di riferimento sul punto è chiaro. Il decreto legislativo n. 50 del 2016, come novellato dal decreto legislativo 19 aprile 2017 n. 56 (decreto correttivo), prevede espressamente, all'articolo 50, che le stazioni appaltanti inseriscano, nei bandi e nelle lettere di invito, «nel rispetto dei principi dell'Unione Europea, specifiche clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato, prevedendo l'applicazione, da parte dell'aggiudicatario, dei contratti collettivi di settore di cui all'articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81».
  È quindi importante che il disposto normativo sopra richiamato venga, poi, rispettato concretamente dalle varie stazioni appaltanti, in quanto il rischio è che a farne le spese siano propri i lavoratori coinvolti.
  Con la partecipazione alla procedura di gara si richiede un impegno preciso all'impresa aggiudicataria, e cioè quello di assumere gli stessi addetti che operavano alle dipendenze dell'appaltatore uscente.
  Per quanto detto, dunque, posso in questa sede affermare che per la vicenda oggi rappresentata è stata tempestivamente avviata una specifica istruttoria, volta a verificare la correttezza dell'operato da parte dell'impresa aggiudicataria, nonché dello stesso Ente committente.
  Sarà, dunque, mia cura attendere l'esito di questi accertamenti per appurare se nell'aggiudicazione di questa gara d'appalto siano state commesse o meno violazioni dei principi stabiliti dalla normativa interna, nonché dalla giurisprudenza nazionale e comunitaria, a tutela e salvaguardia dei lavoratori coinvolti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sindacato

contrattazione collettiva

societa' di servizi