Legislatura: 18Seduta di annuncio: 116 del 29/01/2019
Primo firmatario: SQUERI LUCA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 29/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BARELLI PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 29/01/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 30/01/2019 Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE RISPOSTA GOVERNO 30/01/2019 Resoconto GALLI DARIO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI) REPLICA 30/01/2019 Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
DISCUSSIONE IL 30/01/2019
SVOLTO IL 30/01/2019
CONCLUSO IL 30/01/2019
SQUERI e BARELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
tra i principali Paesi dell'Unione europea, l'Italia ha la percentuale più elevata di fonti rinnovabili nel mix elettrico di produzione (37 per cento). In tale mix, l'idroelettrico apporta il 14 per cento del totale, una percentuale superiore a fotovoltaico (9 per cento) ed eolico (6 per cento);
il valore di questa risorsa non risiede solo nella notevole potenza installata, ma anche nella flessibilità e continuità di esercizio, fondamentale per la sicurezza delle reti e per i servizi di bilanciamento;
non essendo ancora pubblicati i dati di dicembre 2018 del gestore dei servizi energetici, dai dati ENTSO-E risulta che nel 2018 la produzione nazionale dovrebbe aver sfiorato i 50 TWh;
in tema di idroelettrico la strategia energetica nazionale (Sen) 2017 prevedeva «... di favorire i rifacimenti (repowering/revamping)» «con progetti innovativi nei grandi impianti esistenti, che potrebbero aumentare la produzione a costi relativamente contenuti...»;
la Sen 2017 prevedeva, trattandosi di impianti con elevata anzianità di esercizio, di definire regole che consentissero di avviare rapidamente nuovi investimenti, per poter avere una significativa produzione aggiuntiva al 2030 (pagina 82);
il piano energia clima, inviato nei giorni scorsi a Bruxelles, modifica questa impostazione, in quanto, pur prevedendo che, in sede di rinnovo delle concessioni si privilegerà la riqualificazione degli impianti idroelettrici, al fine di assicurare la capacità utile di invaso e aumentarne la producibilità, tuttavia stabilisce tra gli obiettivi al 2030 del settore elettrico una crescita contenuta della potenza idroelettrica, la triplicazione di quella fotovoltaica e il raddoppio di quella eolica (pagina 46 del piano);
scompare di fatto l'idea di sostegno nazionale agli investimenti di repowering e all'aumento della capacità degli invasi, demandando tali attività ai nuovi concessionari; quanto agli stoccaggi, si parla di «ottimizzare l'impiego degli stoccaggi idroelettrici esistenti»;
secondo lo studio Rse «Energia elettrica, anatomia dei costi» 2016 la produttività idro elettrica si è dimezzata in 50 anni per «interramento dei serbatoi e invecchiamento delle infrastrutture»; secondo il consorzio di ricerca eStorage la capacità di hydrostorage è di circa 8 TWh l'anno, ma ormai da molti anni se ne usa solo intorno ai 2 TWh l'anno, pur avendo una potenzialità di 56 TWh –:
se non ritenga opportuno adottare iniziative per rivalutare le potenzialità dell'idroelettrico e degli stoccaggi, predisponendo adeguati interventi nazionali, al fine di raggiungere gli obiettivi del piano energia-clima al 2030, senza gravare oltremodo i consumatori finali di energia elettrica del peso di una incentivazione alle fonti rinnovabili che si prevede rilevante.
(5-01330)
Rispondo al question time in discussione in merito all'incremento delle potenzialità del settore idroelettrico – e dei relativi stoccaggi – in relazione agli obiettivi del Piano energia clima 2030.
Premetto, innanzitutto, che il Piano inviato alla CE sarà oggetto di approfondimento a seguito della consultazione pubblica, in programma a breve, e del dialogo istituzionale con il Parlamento, oltre che delle raccomandazioni della stessa CE, attese entro il prossimo giugno.
Nello specifico, in merito all'uso dei sistemi di stoccaggio idroelettrico, la proposta di piano evidenzia che la forte penetrazione delle rinnovabili richiederà prima di tutto un incremento dell'utilizzo degli impianti di pompaggio esistenti, ma anche nuovi impianti della stessa tipologia. In proposito, il Piano riconosce quanto gli impianti di pompaggio rappresentino un'importante risorsa ai fini dell'adeguatezza, oltre che della sicurezza e flessibilità del sistema, essendo in grado di fornire nelle ore di più alto carico la massima capacità disponibile, assicurata dal riempimento degli invasi a monte con pompaggio programmato nelle ore di basso carico.
La proposta di Piano rimarca che già nel medio periodo (2023 circa) saranno necessari nuovi sistemi di accumulo per quasi 1000 MW in produzione, tra idroelettrico ed elettrochimico. Le stime preliminari per il 2030 riportate nel documento indicano – anche in funzione di contenimento dell’overgeneration da rinnovabili intorno a 1 TWh – un fabbisogno pari a circa 6000 MW tra pompaggi ed elettrochimico a livello centralizzato, aggiuntivi agli accumuli distribuiti.
Quanto, in particolare, all'apporto energetico da idroelettrico al 2030, si conferma che il piano prevede una crescita contenuta della potenza aggiuntiva: ciò è motivato, riguardo al grande idroelettrico, con la circostanza che si tratta di una risorsa in larga parte già sfruttata, alla quale, tuttavia, si attribuisce grande rilievo strategico per gli obiettivi 2030 e di più lungo periodo, rimarcando la necessità di preservare e incrementare la produzione. Per il piccolo idroelettrico il potenziale sfruttabile è stimato contenuto – nel caso di impianti che effettuano prelievi aggiuntivi dai corpi idrici – anche a causa degli impatti negativi rispetto agli obiettivi di qualità ambientale degli stessi corpi idrici.
Tuttavia, il documento conferma l'importanza di semplificare i processi di repowering e revamping degli impianti esistenti e di promuoverne la realizzazione, proprio considerando la difficoltà di ampliare la potenza installata. Le previsioni di moderata crescita della produzione idroelettrica sono, dunque, il risultato di un impulso all'incremento di producibilità degli impianti, che dovrebbe compensare le riduzioni di producibilità conseguenti agli effetti congiunti della concorrenza degli altri usi delle acque e dei cambiamenti climatici.
Tali orientamenti trovano corrispondenza e coerenza nella disposizione normativa approvata in Commissione nell'ambito della conversione del DL semplificazioni, in base alla quale le Regioni dovranno disciplinare le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico, stabilendo, tra l'altro, i miglioramenti minimi da raggiungere in termini energetici, di potenza di generazione e di producibilità. Quanto rappresentato è stato previsto con riferimento agli obiettivi strategici nazionali in materia di sicurezza energetica e fonti energetiche rinnovabili, compresa la possibilità di dotare le infrastrutture di accumulo idrico per favorire l'integrazione delle stesse energie rinnovabili nel mercato dell'energia.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):energia rinnovabile
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