Legislatura: 18Seduta di annuncio: 112 del 23/01/2019
Primo firmatario: EHM YANA CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DE CARLO SABRINA MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019 CABRAS PINO MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019 CAPPELLANI SANTI MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019 CARELLI EMILIO MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019 COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019 DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019 DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019 EMILIOZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019 GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019 OLGIATI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019 PERCONTI FILIPPO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019 ROMANIELLO CRISTIAN MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019 SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019 SURIANO SIMONA MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2019
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 23/01/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 24/01/2019 Resoconto EHM YANA CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE RISPOSTA GOVERNO 24/01/2019 Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE) REPLICA 24/01/2019 Resoconto EHM YANA CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 24/01/2019
SVOLTO IL 24/01/2019
CONCLUSO IL 24/01/2019
EHM, SABRINA DE CARLO, CABRAS, CAPPELLANI, CARELLI, COLLETTI, DEL GROSSO, DI STASIO, EMILIOZZI, GRANDE, OLGIATI, PERCONTI, ROMANIELLO, SIRAGUSA e SURIANO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
l'Italia ha ritirato l'ambasciatore in Siria nel 2012 e da allora ha congelato i rapporti politici con il Paese, affidandosi a un incaricato d'affari che opera attenendosi strettamente, nell'esercizio delle sue funzioni, alla posizione concordata in sede di Unione europea;
il 15 novembre 2018 è stata depositata l'interrogazione n. 3-00381 da parte del senatore Gianluca Ferrara, avente per tema la riapertura dell'ambasciata italiana in Siria;
la decisione di riaprire l'ambasciata d'Italia a Damasco potrebbe essere un segnale di un Governo italiano forte che vuole far sentire in maniera chiara la propria voce in politica estera, un ulteriore passo verso la pacificazione. La ripresa dei rapporti diplomatici con Damasco è legata alla tutela dell'intesse nazionale dell'Italia. L'Italia potrebbe contribuire alla ricostruzione del Paese con moltissime imprese che hanno un know how unico al mondo. È necessario però prima riallacciare i rapporti diplomatici per tutelare l'interesse nazionale;
il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, a margine di un question time alla Camera dei deputati, trattato il 16 gennaio 2019, ha dichiarato: «Stiamo lavorando per valutare se e in che tempi questo passo sia necessario. Naturalmente è molto importante che la situazione in Siria vada verso delle prospettive più normali (...) Avere ambasciate nei Paesi per noi resta una priorità importante, “ma” il punto essenziale, essendovi stata una guerra terribile e la situazione è ancora instabile, è procedere verso una situazione più normalizzata in maniera da riaprire pienamente la nostra sede diplomatica»;
il Ministro ha poi ulteriormente dichiarato in una nota chiarificatrice della Farnesina che: «L'Italia riflette sull'opportunità di riaprire ambasciate in generale là dove sono state fisicamente chiuse, su un piano ad ampio raggio. La riflessione sul quadro specifico siriano è totalmente dipendente dall'evoluzione della situazione in questo Paese»;
in precedenza anche il sottosegretario agli affari esteri Manlio Di Stefano nel novembre 2018 aveva avanzato l'idea di riaprire la sede diplomatica italiana a Damasco –:
se il Ministro interrogato, ritenendo che sia siano registrati progressi in Siria, intenda, alla luce delle considerazioni esposte in premessa, riaprire l'ambasciata d'Italia a Damasco.
(5-01291)
Abbiamo più volte sottolineato come il conflitto siriano possa trovare una soluzione solo attraverso un processo politico credibile in linea con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n. 2254. Ed è in questa direzione che si rivolge il nostro impegno per una pace duratura in Siria, puntando a facilitare la ripresa dei negoziati a Ginevra e auspicando che, nel frattempo, sia effettivamente convocato il Comitato costituzionale, così come annunciato lo scorso dicembre dal Gruppo di Astana.
Il livello di attenzione su questa drammatica crisi va quindi tenuto alto, anche alla luce delle rinnovate tensioni tra Israele e Siria e dei pericoli concreti di allargamento della crisi su scala regionale. Allo stesso tempo, restiamo convinti che occorre continuare a rispondere alle pressanti emergenze umanitarie e rispondere in modo efficace alle drammatiche esigenze di base della popolazione siriana, in stretto coordinamento con le agenzie ONU.
Sulla nostra presenza diplomatica a Damasco, vorrei innanzitutto precisare che l'Ambasciata non è mai stata chiusa. Dal 2012 ne è stata sospesa temporaneamente l'operatività, ma essa è tuttora parte integrante della nostra rete diplomatico-consolare e, sotto il profilo amministrativo, non sussistono pertanto problemi alla sua completa riattivazione. Per il resto, non posso che rifarmi a quanto detto dal Ministro Moavero Milanesi nella risposta a un question time in Aula Camera lo scorso 16 gennaio. E cioè che, considerato l'insieme dei più recenti sviluppi in Siria, stiamo valutando ogni ipotesi, incluso l'eventuale innalzamento del livello del nostro rappresentante diplomatico presso l'ambasciata stessa. Si tratta di un'iniziativa di analisi, diretta a metterci in condizione di poter disporre di ogni elemento al fine di essere pronti, se necessario, a discutere i modi dovuti e adottare le decisioni migliori.
Abbiamo recentemente avvicendato l'Incaricato d'Affari dato che il precedente era rimasto in servizio oltre otto anni. Analogamente al suo predecessore, il nuovo Incaricato d'Affari continua ad essere basato a Beirut e ad attenersi strettamente alla posizione adottata dall'Unione europea per quanto riguarda i rapporti con le Autorità siriane. Da Roma un Coordinatore per la Crisi Siriana continua a mantenere il dialogo con i suoi omologhi europei e dei principali Paesi interessati e con l'opposizione.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):ambasciata
politica estera
relazioni diplomatiche