ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01280

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 111 del 22/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: MAGI RICCARDO
Gruppo: MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 22/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GEBHARD RENATE MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 22/01/2019


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 22/01/2019
Stato iter:
23/01/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/01/2019
Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 23/01/2019
Resoconto CANDIANI STEFANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 23/01/2019
Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/01/2019

SVOLTO IL 23/01/2019

CONCLUSO IL 23/01/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01280
presentato da
MAGI Riccardo
testo di
Martedì 22 gennaio 2019, seduta n. 111

   MAGI e GEBHARD. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il 21 dicembre 2018 il Ministero dell'interno ha deliberato un appalto di 9.318.000 euro per la fornitura di 20 imbarcazioni da destinare ai libici nell'ambito del progetto «Support to integrated Border and Migration Management in Libya – First Phase» cofinanziato dall'Unione europea nel quadro del «Trust Fund For Africa»;

   l'iniziativa si colloca nell'ambito di una strategia di «contrasto all'immigrazione clandestina» che consiste principalmente nel supporto alla guardia costiera libica nel fermare le partenze dei migranti o riportarli nei centri di detenzione, nonostante gli evidenti limiti in termini di capacità di intervento nelle operazioni di salvataggio e coordinamento dell'area Sar, e di tutela dei migranti;

   l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite sulla Libia del dicembre 2018 denuncia gli «inimmaginabili orrori» subiti da migranti e rifugiati nei centri di detenzione in Libia, governativi e non, e «la complicità degli attori pubblici nel traffico di esseri umani»;

   lo stesso Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Moavero ha dichiarato che «in senso stretto e giuridico la Libia non può essere considerata porto sicuro», poiché tale nozione «è legata a convenzioni internazionali, che attualmente non sono state tutte sottoscritte dalla Libia»;

   il decreto-legge n. 84 del 2018 ha previsto la cessione alla Libia di 12 unità navali, ma non è noto se siano state consegnate e a quali fini la Libia le stia utilizzando, non avendo statistiche aggiornate sugli interventi effettuati in area SAR;

   il 19 gennaio 2019 in un naufragio davanti alle coste della Libia sono morte 117 persone; come riportato dalla stampa, la ong Sea Watch, il giorno precedente, intercettata la comunicazione di un'imbarcazione in distress, aveva contattato le autorità italiane offrendosi di prestare soccorso, ricevendo come risposta di rivolgersi alla Libia quale autorità coordinatrice dell'evento, prassi che si ripete ormai da mesi; le richieste di aiuto sono state ignorate dalla guardia costiera libica, e l'intervento dei militari italiani è avvenuto troppo tardi tanto che solo tre persone sono state salvate –:

   quali siano i numeri, in termini di naufragi, dispersi e persone intercettate e riportate indietro, anche al fine di conoscere le modalità di intervento da parte della guardia costiera libica nella zona Sar dal gennaio 2018 al gennaio 2019, anche considerando che i 20 battelli oggetto della gara andranno ad aggiungersi alle motovedette eventualmente già consegnate come supporto alla stessa guardia costiera in questo tipo di operazioni.
(5-01280)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 gennaio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-01280

  Signor Presidente, Signori Deputati,
  sul versante del contrasto al traffico dei migranti nel Mediterraneo, il Governo ha da tempo intrapreso una serie di iniziative volte ad incrementare la capacità operativa della Guardia Costiera libica nelle attività di controllo e di sicurezza rivolte al contrasto dell'immigrazione illegale, nonché nelle attività di soccorso in mare.
  In tale quadro si colloca la cessione a quel Paese di 12 imbarcazioni, già in uso alla Guardia di Finanza e alla Capitaneria di Porto, come previsto dal decreto-legge n. 84 del 2018
  Al riguardo, informo che:
   2 Guardacoste Classe «Corrubia» da 27 metri, sono state già consegnate alla Guardia Costiera libica, la prima il 21 ottobre e la seconda il 22 novembre scorsi, e condotte in quel Paese a cura dallo stesso equipaggio libico addestrato a Gaeta;
   per le restanti 10 unità navali, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha predisposto la cessione alle Autorità libiche, che avverrà a mezzo di idoneo vettore navale sulla base di un apposito Memorandum d'intesa, in corso di perfezionamento.

  Al medesimo fine, confermo che il Ministero dell'interno ha già indetto una gara di appalto per l'acquisto di 20 gommoni (14 da 12 metri e 6 da 9 metri) da destinare alla Guardia Costiera libica, nell'ambito di un progetto cofinanziato dall'UE nel quadro del Trust Fund europeo.
  La rafforzata capacità di controllo delle frontiere marittime e di soccorso in mare da parte delle Autorità libiche ha fatto registrare nel corso del 2018 un significativo, drastico, decremento del numero dei migranti sbarcati provenienti da quell'area. Infatti, a fronte di 934 eventi di sbarco, per complessive 107.212 persone nel 2017, si sono registrati nel 2018 136 sbarchi per complessivi 12.977 migranti giunti sulle nostre coste, con una riduzione pari all'88 per cento.
  Con riferimento, inoltre, alle operazioni di soccorso in mare con sbarco in Libia informo che nel corso del 2018 la Guardia Costiera di quel Paese ha recuperato nell'area SAR di propria competenza 12.780 migranti a cui si aggiungono 788 migranti recuperati da parte di motopescherecci e altre imbarcazioni. Nel 2017 i migranti recuperati dalla stessa Guardia Costiera erano state 5.773 e 345 da altre imbarcazioni.
  La riduzione delle partenze dalla Libia ha comportato il sensibile ridimensionamento del numero dei dispersi nel mediterraneo centrale come si evince dai dati elaborati dall'UNHCR. In particolare, nel 2016 i morti e i dispersi in mare risultavano 4.567 a fronte dei 2.872 del 2017 e dei 1.311 del 2018.
  Si informa, da ultimo, che tra il 19 ed il 21 gennaio scorso le Autorità libiche sono intervenute su n. 6 eventi SAR, soccorrendo un totale complessivo di 476 migranti.
  La conformità alla legge e al diritto internazionale della scelta del Governo italiano di fornire sostegno alle autorità libiche nelle attività di soccorso in mare e controllo delle frontiere è stata, peraltro, recentemente confermata dalla recente sentenza del TAR del Lazio n. 176 del 7 gennaio 2019, su ricorso presentato nel 2017 dall'Associazione Studi Giuridici per l'immigrazione (ASGI), con cui era stata contestata la legittimità dello stanziamento di 2,5 milioni di euro a valere sul «Fondo Africa», con cui Ministero degli esteri e Ministero dell'interno si erano impegnati a finanziare la messa in efficienza di quattro motovedette già appartenenti alla Libia, la fornitura di materiale e un piano di formazione per gli equipaggi.
  La pronuncia ha confermato nel merito la strategia complessiva italiana ed europea all'interno della quale si inscriveva l'iniziativa. Il progetto del Ministero, sostengono i giudici amministrativi italiani, «grazie alla formazione del personale libico e alla fornitura di sostegno tecnico mira a restaurare standard minimi di legalità in una zona caratterizzata da gravi problematiche di ordine pubblico e interessata da molteplici traffici criminali [...] Non può quindi ritenersi che il supporto fornito vada ad alimentare o sostenere pratiche contrarie al diritto internazionale posto che l'intervento dello Stato italiano mira proprio ad evitare il consolidamento o la diffusione di tali pratiche e la repressione dei traffici criminali, traffici che non possono che prosperare in mancanza di controllo da parte dell'autorità pubblica, libica o italiana, ciascuna necessariamente operante nell'ambito della propria sovranità».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

finanziamento comunitario

intervento militare

sorveglianza marittima